La dinamica dei tassi di interesse sempre vicina allo zero continuerà a condizionare i rendimenti dei titoli di Stato anche nel 2020. È probabile che i rendimenti sulla maggior parte dei principali titoli di Stato siano negativi, tranne che negli Stati Uniti. E fuori dalle obbligazioni governative il clima per i bond non è dei migliori secondo gli outlook 2020 dei principali gestori e analisti globali consultati da Online Sim Blog. Per i corporate bond dei mercati sviluppati (Europa, America, Giappone) con un merito di credito elevato, ovvero le obbligazioni societarie investment grade, gli spread ristretti condizionano i rendimenti che più di un gestore definisce “anemici”, mentre le obbligazioni high yield che hanno un rischio maggiore sono potenzialmente più appetibili. I rendimenti più consistenti si trovano però sulle obbligazioni dei Paesi emergenti, in particolare quelle in valuta locale, che sono in generale più volatili.

La strada maestra per investire in obbligazioni nel 2020 è quindi quella di aumentare il rischio di portafoglio con scelte spesso non convenzionali e l’adozione di strategie flessibili. La ricerca del rendimento è un tema fondamentale nell’era dei tassi di interesse ai minimi storici e delle Banche Centrali che sono ripartite con programmi di Quantitative Easing (QE). Secondo il consensus dei gestori, un approccio flessibile alla componente obbligazionaria di portafoglio comporta la massima diversificazione degli asset evitando di concentrarsi su un’unica classe di investimento. Serve, quindi, un’attenta selezione delle opportunità sia nei Paesi sviluppati sia in quelli emergenti.

IDEE DI INVESTIMENTO

Ecco le linee guida delle principali case di investimento globali (Allianz Global Investors, Amundi, Axa Investment Managers, Bank of America Merrill Lynch, BlackRock Credit Suisse, Columbia Threadneedle Investments, Goldman Sachs, Hermes Investment Management, Invesco, Legg Mason, Morgan Stanley, Natixis Investment Managers, Nomura, J.P. Morgan Asset Management, Pictet Asset Management, Robeco, Schroders, State Street Global Advisors) per investire in fondi obbligazionari nel 2020:

  • Pronti alla flessibilità e ad aumentare il rischio gradualmente. Bisogna ricordare che il reddito fisso ha il compito di proteggere un portafoglio ben diversificato dalla volatilità dei mercati e fornire un reddito periodico. La diversificazione che punta al rendimento deve essere fatta andando a toccare il più ampio numero di asset class puntando sulla flessibilità che può essere ottenuta anche attraverso un fondo bilanciato flessibile che investe una parte del patrimonio in azioni (da un minimo del 10% fino a un massimo del 90%), e una parte in obbligazioni, che punta a rendimenti stabili nel tempo e decorrelati rispetto alla direzione dei mercati.
  • High Yield, meglio restare in Europa. Nella ricerca del rendimento i fondi obbligazionari high yield sono una buona soluzione. Se si guardassero solo le performance europee del segmento High Yield, si potrebbe facilmente supporre che il 2019 sia stato un anno caratterizzato dal tipico rialzo generato dalla maggiore propensione al rischio, secondo l’analisi di J.P. Morgan Asset Management che evidenzia come obbligazioni europee con rating CCC hanno sovraperformato, registrando un rendimento del 17,4%, mentre quello delle obbligazioni BB è stato del 9,8%. Il segmento High Yield europeo resta il preferito dalla maggioranza dei gestori. Amundi sottolinea che per investire in questo segmento bisogna avere un orizzonte temporale adeguato soprattutto adesso che si stanno registrando forti disallineamenti fra la scarsa liquidità di mercato e la liquidità giornaliera dei fondi di investimento. A livello di gestione del portafoglio, una maggiore attenzione sia a livello di settore che di singolo titolo sarà fondamentale per evitare modelli di business insostenibili, tenuti in vita solamente dalla ricerca di rendimento degli investitori.
  • Le occasioni sul debito emergente. Sul settore obbligazionario governativo sono favorite le obbligazioni dei Paesi emergenti con un approccio che guardi anche alle valute locali soprattutto nelle fasi in cui il dollaro si indebolisce e al fattore ESG. Secondo il consensus dei gestori, il debito sovrano dei mercati emergenti offre interessanti opportunità per il 2020 in un contesto di politiche monetarie e fiscali accomodanti. Anche in questo caso conta la selezione perché ci saranno fortissime divergenze a livello geografico con una debolezza di Cina e India. Secondo l’analisi di Robeco, l’attenzione alla qualità può sia migliorare i rendimenti sia ridurre il rischio.

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Note

Le informazioni contenute in questo articolo sono esclusivamente a fini educativi e informativi. Non hanno l’obiettivo, né possono essere considerate un invito o incentivo a comprare o vendere un titolo o uno strumento finanziario. Non possono, inoltre, essere viste come una comunicazione che ha lo scopo di persuadere o incitare il lettore a comprare o vendere i titoli citati. I commenti forniti sono l’opinione dell’autore e non devono essere considerati delle raccomandazioni personalizzate. Le informazioni contenute nell’articolo non devono essere utilizzate come la sola fonte per prendere decisioni di investimento.

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Autore

Roberta Caffaratti

Roberta Caffaratti

Competenze:
Giornalista segue da oltre 20 anni le dinamiche del mercato del risparmio gestito, della consulenza finanziaria e dei protagonisti del mondo degli investimenti. Per Online SIM scrive di scenari e storie di mercato, megatrend e idee di investimento, educazione finanziaria.

Esperienza:
É stata caporedattore di Bloomberg Investimenti e poi vicecaporedattore di Panorama Economy (Gruppo Mondadori).
Nel 2015, dopo la lunga carriera nella carta stampata economica, è passata alla comunicazione come responsabile delle attività di editoria aziendale e di content marketing di Lob Pr+Content occupandosi di progetti editoriali in diversi settori (risparmio, finanza, assicurazioni).
Dal 2015 cura la redazione dei contenuti del Blog di Online SIM, che oggi conta oltre 1200 articoli.

Formazione:
Ha una laurea in lingue e letterature straniere e una specializzazione in giornalismo.

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