La ricerca di buone idee di investimento non è sempre limitata a singoli settori economici. I trend di lungo periodo che determinano le strategie delle aziende sono spesso trasversali a più comparti merceologici e portano le imprese a innovare il business per adeguarsi alla domanda che cambia. Silver Generation e Millennials caratterizzano i trend emergenti. Quello generazionale è certamente il più trasversale per le strategia di innovazione delle imprese.

In questa fase, vede due categorie contrapposte:

  • la generazione Millennials, che comprende i giovani nati tra il 1980 e il 2000
  • la generazione Silver che comprende gli over 65.

Perché i Millennials cambiano i consumi: dove investono i gestori

Sono state spese migliaia di parole per descrivere la generazione del Millennio – il gruppo di età compresa tra i 18 ei 38 anni – e per una buona ragione. Sono la fascia demografica di consumatori con la più rapida crescita della spesa pro capite. Già oggi, secondo un calcolo del settimanale Forbes, spendono quasi 600 miliardi all’anno per mangiare, vestirsi e viaggiare. Pesano quasi un terzo sui consumi globali giornalieri.

La fotografia economica della generazione Millennials è stata tracciata da Goldman Sachs che è anche il gestore che nel 2012 ha lanciato il primo fondo azionario globale dedicato a questa generazione, Goldman Sachs Global Millennials Equity Portfolio. Un altro è Decalia che nel 2015 ha lanciato Decalia Millennials. Azionario globale che dichiaratamente investe sul cambiamento delle abitudini di consumo dettato dai nati tra il 1980 e il 2000.

Su cosa puntano i gestori?

Prima di tutto sull’influenza che i Millennials hanno sui consumi globali. E il termine influenza non è casuale: deriva direttamente da influencer. Dal momento che questa generazione è nata con Internet e lo smartphone e vive connessa al mondo 24 ore su 24. Secondo l’analisi di Goldman Sachs, la continua pioggia di informazioni che arriva dal Web li ha formati come consumatori attivi, con uno stile di vita sano. I Millennials sono disposti a spendere di più per viaggi e tempo libero, meno per beni materiali come case e automobili e il dato importante è che la loro spesa cresce al doppio della media di mercato.

I fondi per investire

  • Analizzando il portafoglio del fondo di Goldman Sachs Global Millennials Equity Portfolio (+9,10% il rendimento a 3 anni secondo dati Morningstar aggiornati a settembre 2022) emerge un approccio quantitativo nella selezione dei titoli, il 58% dell’esposizione è sul mercato americano e beni di consumo ciclici, servizi alla comunicazione e tecnologia sono i primi settori in portafoglio.
  • Il team di investimento di Decalia asset management – la società di gestione svizzera sarà uno dei relatori al terzo appuntamento Come investire in fondi – organizzato da Online Sim a Padova, ha selezionato settori come e-life, fintech, intrattenimento, salute e benessere, tempo libero, istruzione, transizione energetica, cybersecurity, e-commerce come temi del portafoglio del portafoglio di Decalia Millennials (-0,54% il rendimento a 3 anni secondo dati Morningstar aggiornati a settembre 2022). Il 73% del fondo è investita in Nord America, seguono equamente suddivisi Europa e Giappone. Tecnologia, beni di consumo e servizi alla comunicazione sono i settori più rappresentati.

L’opportunità Millennials non è solo sui mercati sviluppati, anzi, fa rima anche con mercati emergenti come suggerisce il report di Credit Suisse che vede nei Millennials uno dei 5 supertrend 2022 di investimento del momento e individua in mercati in via di sviluppo come Cina e India, ma anche Africa il bacino dei grandi consumatori di oggi e di domani, con una capacità di spesa che sta crescendo in maniera più veloce rispetto ai coetanei americani ed europei, con una prevalenza delle scelte nei consumi di lusso. Non a caso Forbes ha registrato un recente aumento del numero di miliardari di età inferiore a 30 anni in Cina e in altri mercati emergenti.

Perché la Silver economy è un’opportunità: dove investire

L’altra grande tendenza generazionale che guida gli investimenti individuata dal report di Credit Suisse è quella relativa ai consumi degli over 65. La dinamica di questo segmento di mercato è ben fotografata dal report del Milken Institute Center for the Future of Aging series dal titolo Silver to Gold: The Business of Aging che conferma come nei mercati maturi la popolazione che supera i 65 anni di età stia crescendo ad un ritmo che è il triplo rispetto alle nuove generazioni. Un dato su tutti: entro il 2050 ci saranno 2 miliardi di persone con oltre 60 anni (pari al 21% della popolazione globale contro il 12% di oggi). Circa un quinto della popolazione totale secondo dati Ocse.

L’invecchiamento della popolazione è considerato uno dei trend secolari, cosiddetti megatrends che andranno ad influenzare la crescita economica di alcuni settori ben specifici. Tra questi c’è sicuramente il settore salute che è fortemente influenzato dalle nuove tecnologie. Il risultato è un approccio più sofisticato al trattamento delle malattie, comprese quelle che oggi sono ancora letali e che in futuro potrebbero non esserlo più.

L’allungamento della vita media delle persone è aumentata negli ultimi 50 anni da 66 a 85 in media. Questo avrà come conseguenza, secondo dati dell’Organizzazione mondiale della Sanità (OMS), che la popolazione globale di età pari o superiore a 60 anni comprenderà più di un uomo su cinque entro la metà del secolo. Non cambierà solo la sanità, ma quindi anche i bisogni di welfare. L’aumento della longevità ha stimolato nuove opportunità di realizzazione personale e una permanenza sul lavoro più lunga. Allo stesso tempo ha stimolato nuove esigenze di qualità della vita (tempo libero, aspettative di ricchezza, pianificazione per la pensione).

L’economia della longevità, oggi Silver Economy, è stata stimato a 7,6 mila miliardi di dollari l’anno negli USA. A livello globale l’ammontare sarebbe di 15,6mila miliardi. In Italia, secondo l’ultimo report 2022 di Itinerari Previdenziali, la Silver Economy ha un valore stimato tra i 323,5 e i 500 miliardi di euro (pari al 20-30% del Prodotto Interno Lordo 2020).

I fondi per investire

  • Per i gestori il trend demografico è già cominciato nella costruzione di portafogli azionari. LO Funds Golden Age gestito da Lombard Odier IM (+1,24% il rendimento a 3 anni secondo dati Morningstar aggiornati a settembre 2022) lanciato nel 2012 che ha subito un cambio di politica di investimento nel 2015. Il fondo è denominato in euro e investe a livello globale sui temi di investimento legati all’invecchiamento della popolazione. Il portafoglio ruota attorno a circa 500 società per cui una componente significativa dei ricavi proviene da questa categoria demografica, in diversi settori. Salute, finanza e beni di consumo sono i primi settori in portafoglio e l’America vale il 61% dell’asset allocation.
  • Ha individuato settori come risparmio finanziario, attrezzature mediche, assistenza sanitaria, tempo libero, prodotti farmaceutici, assistenza domestica e personale, produttori di automobili il fondo Decalia Silver Generation, azionario Europa lanciato nel 2016 (+3,95 a 3 anni secondo dati Morningstar aggiornati a settembre 2022). I gestori Clément Maclou e Damien Weyermannche puntano al 44% sull’Europa euro e al 38% sull’area non euro, il mercato Uk vale il 9%.
  • Investe sull’Europa anche Generali Investments Sicav SRI Ageing Population DX EUR Acc (+2,84% a 3 anni secondo dati Morningstar aggiornati a settembre 2022) partito nel 2016 e gestito da Olivier Casse e Giulia Culot che hanno il 54% del portafoglio investito in area euro e il 27% in area non euro con salute, beni di consumo e finanza come primi settori in portafoglio.
  • Punta su settore sanitario, beni di consumo e sugli effetti dell’aumento dell’aspettativa di vita delle popolazioni che invecchiano, oltre che della creazione di ricchezza nei mercati emergenti il fondo azionario globale Fidelity Global Demographic fund, denominato in dollari, e gestito da Aneta Wynimko (+4,31% il rendimento a 3 anni secondo dati Morningstar aggiornati a settembre 2022). L’America è il primo mercato con il 57% e l’Europa è molto lontana con il 18% di peso in portafoglio. Salute, tecnologia e beni di consumo sono i settori più pesanti.

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Note

Le informazioni contenute in questo articolo sono esclusivamente a fini educativi e informativi. Non hanno l’obiettivo, né possono essere considerate un invito o incentivo a comprare o vendere un titolo o uno strumento finanziario. Non possono, inoltre, essere viste come una comunicazione che ha lo scopo di persuadere o incitare il lettore a comprare o vendere i titoli citati. I commenti forniti sono l’opinione dell’autore e non devono essere considerati delle raccomandazioni personalizzate. Le informazioni contenute nell’articolo non devono essere utilizzate come la sola fonte per prendere decisioni di investimento.

*Articolo pubblicato originariamente a marzo 2018 e sottoposto a successive revisioni e aggiornamenti.

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Autore

Roberta Caffaratti

Roberta Caffaratti

Competenze:
Giornalista segue da oltre 20 anni le dinamiche del mercato del risparmio gestito, della consulenza finanziaria e dei protagonisti del mondo degli investimenti. Per Online SIM scrive di scenari e storie di mercato, megatrend e idee di investimento, educazione finanziaria.

Esperienza:
É stata caporedattore di Bloomberg Investimenti e poi vicecaporedattore di Panorama Economy (Gruppo Mondadori).
Nel 2015, dopo la lunga carriera nella carta stampata economica, è passata alla comunicazione come responsabile delle attività di editoria aziendale e di content marketing di Lob Pr+Content occupandosi di progetti editoriali in diversi settori (risparmio, finanza, assicurazioni).
Dal 2015 cura la redazione dei contenuti del Blog di Online SIM, che oggi conta oltre 1200 articoli.

Formazione:
Ha una laurea in lingue e letterature straniere e una specializzazione in giornalismo.

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