Il turismo dei vaccini è nato come un fenomeno americano con centinaia di migliaia di cittadini che hanno cominciato a viaggiare al di fuori della loro città e del loro Stato alla ricerca di una dose, meglio se con la possibilità di scegliere quale. I californiani sono volati in Florida, i residenti di New York hanno guidato fino a Plattsburgh, situata lungo il lago Champlain, poco lontana dal confine con il Quebec, quelli di Chicago si sono spostati a Quincy in Illinois.

Partono e restano almeno tre settimane perché il viaggio è lungo e c’è da aspettare la seconda dose. I turisti dei vaccini americani sono benestanti e possono permettersi di lavorare a distanza o di prendersi una pausa. Per le cittadine che li ospitano è un business che, secondo il giornale Atlantic, vale un aumento dei ricavi del 70% per le strutture ricettive.

Il turismo dei vaccini non è però un fenomeno solo americano. Sono tanti i Paesi che promettono una vacanza con vaccino e i pacchetti turistici all inclusive includono due dosi. Gli inglesi, per esempio, da gennaio 2021 possono scegliere come meta gli Emirati Arabi Uniti per vacanze vaccinali di un mese che includono due dosi di un vaccino COVID-19 per al costo di 40.000 sterline.

C’è poi una compagnia di viaggi indiana, Zenith Holidays, che pubblicizza tour vaccinali negli Stati Uniti e nel Regno Unito verso l’India al prezzo di 6.140 dollari, mentre la compagnia di bandiera tedesca, Lufthansa, ha ideato un “programma di volo del vaccino” che costa 1.000 euro andata e ritorno verso la Russia che includerebbe dosi di Sputnik V presso il centro di vaccinazione dell’aeroporto di Mosca attualmente aperto a dipendenti delle compagnie aeree, cittadini russi e stranieri residenti in Russia.

Il vaccino diventa l’obiettivo del viaggio e i dubbi sulla sicurezza di AstraZeneca hanno alimentato la ricerca di una soluzione altrove, anche in Italia. La Russia e lo Sputnik V sono una meta ambita per gli italiani tanto che il tour operator di bologna Eurasian Travel, specializzato in viaggi in Russia e in Cina, da fine aprile spera di poter offrire un pacchetto turistico per permanenza di almeno un mese in Russia. Ci sono regole però – visti e quarantena – per entrare e uscire dal Paese che rendono difficile l’organizzazione.

È tutto più facile se la meta è la Serbia che dall’11 gennaio dà ai cittadini stranieri (con o senza permesso di soggiorno), la possibilità di vaccinarsi semplicemente compilando un questionario sul Portale eGovernment (eUprava). Le lunghe file ai centri vaccinali serbi dimostrano che in tanti hanno aderito anche perché qui si può scegliere quale vaccino farsi somministrare tra quelli autorizzati in Serbia (Pfizer-BioNTech, Moderna, Sputnik V, Sinopharm e AstraZeneca).

Tanto che, la stessa eUprava ha messo in guardia dalle truffe dei vaccini in Serbia e ha reso noto che sono circa 53 mila gli stranieri, Italia compresa, non residenti che hanno fatto finora richiesta di vaccinazione anticovid in Serbia compilando il questionario online sul portale eUprava, che è in lingua serba e caratteri cirillici.

Se si cercano vaccino e mare a prezzi non proprio convenienti sono due le mete ambite: Dubai e Abu Dhabi che offrono ai turisti dosi gratuite e, secondo il Financial Times, hanno attirato miliardari di tutto il mondo verso gli Emirati Arabi; e Mauritius dove il governo ha ampliato il piano vaccinale a tutti i visitatori internazionali di lungo periodo sopra i 18 anni: per avere il vaccino gratis bisogna restare 6 mesi alla Mauritius e, in tempi di smart working, qualcuno potrebbe essere tentato. Non c’è, invece, modo di vaccinarsi a Cuba, una meta ambita per i viaggi vaccinali, che non ha aperto agli stranieri.

IDEE DI INVESTIMENTO

Il turismo vaccinale è una maniera, discutibile quanto si vuole, per far ripartire il settore dei viaggi dopo oltre un anno di stop. Per dare una spinta al settore del turismo nella sua forma tradizionale Governi e aziende stanno valutando l’idea di un passaporto vaccinale digitale per i viaggi internazionali. I sostenitori affermano il passaporto accelererebbe il ritorno di un mondo “normale” rendendo nuovamente possibili vacanze all’estero e viaggi di lavoro, ma ci sono alcuni ostacoli.

Il primo è la privacy, poi c’è un tema di discriminazioni e frodi, inoltre non si sa ancora quanto i vaccini siano efficaci contro le nuove varianti di coronavirus presenti e future. Insomma, la valigia sul letto non è ancora quella di un lungo viaggio. Una cosa però è certa: il tracciamento dei turisti tramite App che contengano dati sanitari è il futuro prossimo che aspetta i viaggiatori.

Per investire sulla digitalizzazione sanitaria ci sono fondi azionari specializzati che investono in maniera globale sul settore sanitario e puntano sulle aziende della sanità digitale (Categoria Morningstar: Azionari Settore Salute e Biotech).

I migliori fondi che investono sulla digitalizzazione sanitaria presenti sulla piattaforma di Online Sim:

  • CS Investment Funds 2 – CS (Lux) Global Digital Health Equity Fund B USD Acc è un fondo azionario globale specializzato in biotecnologie lanciato nel 2017. Il fondo rende il 34,6% a tre anni (dati Morningstar aggiornati ad aprile 2021) e ha una esposizione del 95% del portafoglio sulle aziende specializzate nella salute. Il mercato americano vale l’80% del portafoglio investito.
  • Jpm Global Healthcare D(acc)-usd è un azionario globale specializzato nel settore salute e investe in aziende che operano nei settori farmaceutico, biotecnologico, servizi sanitari, tecnologia medica e scienza della vita. Il fondo rende il 15,48% a tre anni (dati Morningstar aggiornati ad aprile 2021) è investito al 100% nel settore salute. Il mercato americano vale l’80% del portafoglio investito.
    Candriam Equities L Biotechnology Classe N è un azionario globale settore biotecnologia che investe in società biotecnologiche e in attività collegate (diagnostica molecolare e attrezzature scientifiche) e non ha un benchmark di riferimento. Il fondo rende il 12,44% a tre anni (dati Morningstar aggiornati ad aprile 2021). Il mercato americano vale l’88% del portafoglio che è investito al 100% nel settore salute.
  • Janus Global Life Sciences – A eur è un fondo azionario globale specializzato nella salute e specificamente in aziende che hanno core business la scienza della vita. Il fondo rende il 10,92% a tre anni (dati Morningstar aggiornati ad aprile 2021) e ha una esposizione dello 99% del portafoglio sul settore salute. Il mercato americano vale l’81% del portafoglio investito.
  • Franklin Biotechnology Discovery Fund A (acc) USD è un azionario globale settore biotecnologia che investe una parte consistente del suo patrimonio in società a bassa capitalizzazione. Il fondo rende il 10,36% a tre anni (dati Morningstar aggiornati ad aprile 2021). Il mercato americano vale il 93% del portafoglio investito. Il fondo è investito al 98% nel settore salute.

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Note

Le informazioni contenute in questo articolo sono esclusivamente a fini educativi e informativi. Non hanno l’obiettivo, né possono essere considerate un invito o incentivo a comprare o vendere un titolo o uno strumento finanziario. Non possono, inoltre, essere viste come una comunicazione che ha lo scopo di persuadere o incitare il lettore a comprare o vendere i titoli citati. I commenti forniti sono l’opinione dell’autore e non devono essere considerati delle raccomandazioni personalizzate. Le informazioni contenute nell’articolo non devono essere utilizzate come la sola fonte per prendere decisioni di investimento.

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Autore

Roberta Caffaratti

Roberta Caffaratti

Competenze:
Giornalista segue da oltre 20 anni le dinamiche del mercato del risparmio gestito, della consulenza finanziaria e dei protagonisti del mondo degli investimenti. Per Online SIM scrive di scenari e storie di mercato, megatrend e idee di investimento, educazione finanziaria.

Esperienza:
É stata caporedattore di Bloomberg Investimenti e poi vicecaporedattore di Panorama Economy (Gruppo Mondadori).
Nel 2015, dopo la lunga carriera nella carta stampata economica, è passata alla comunicazione come responsabile delle attività di editoria aziendale e di content marketing di Lob Pr+Content occupandosi di progetti editoriali in diversi settori (risparmio, finanza, assicurazioni).
Dal 2015 cura la redazione dei contenuti del Blog di Online SIM, che oggi conta oltre 1200 articoli.

Formazione:
Ha una laurea in lingue e letterature straniere e una specializzazione in giornalismo.

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