La Commissione Europea è pronta a rivoluzionare il modo in cui gli europei gestiscono il proprio denaro con l’introduzione dei conti di risparmio e investimento. L’obiettivo è ambizioso: liberare risorse oggi ferme nei depositi bancari tradizionali e convogliarle verso la crescita economica. Secondo la Bce, se i risparmiatori europei iniziassero a investire anche solo una parte della liquidità ferma sui conti correnti, si potrebbe liberare un flusso stimato di 8.000 miliardi di euro. Una cifra enorme che, se canalizzata verso imprese e progetti strategici, potrebbe rafforzare la competitività dell’Unione e al tempo stesso offrire opportunità di rendimento ai cittadini.

Entro il 2026, l’Unione Europea punta quindi a lanciare questi nuovi strumenti. Ma cosa sono i conti di risparmio e investimento? E in che modo potrebbero cambiare le abitudini dei risparmiatori italiani ed europei?

Cosa sono e come nascono i conti di risparmio e investimento

I conti di risparmio e investimento – noti anche come Saving and Investment Accounts (SIA) – sono pensati come una via di mezzo tra un conto corrente tradizionale e un portafoglio di investimento.

Da un lato mantengono i vantaggi della liquidità, dell’accessibilità e della semplicità tipici dei depositi bancari; dall’altro offrono la possibilità di destinare parte delle somme a strumenti di investimento come fondi comuni, obbligazioni green o progetti legati alla transizione energetica e digitale.

La vera novità sta nell’incentivo fiscale: la Commissione Europea intende introdurre agevolazioni tributarie per chi mantiene gli investimenti su questi conti per un periodo medio-lungo. In questo modo il risparmio privato potrebbe essere mobilitato a favore dell’economia reale, con un impatto positivo sia per i risparmiatori sia per le imprese.

Il modello svedese è il benchmark

Per comprendere come potrebbero funzionare i nuovi conti europei, basta guardare alla Svezia, che dal 2012 ha introdotto l’Investment Savings Account (ISK).

Il conto ISK permette di investire in azioni, obbligazioni e fondi comuni con un sistema di tassazione semplificata. Invece di pagare imposte su plusvalenze, dividendi o interessi, gli investitori svedesi versano un’imposta forfettaria annuale calcolata sul valore complessivo del portafoglio.

Ecco i punti chiave del modello ISK:

  1. Unico conto per investimenti: raccoglie tutte le posizioni in strumenti finanziari.
  2. Tassazione semplificata: un’unica tassa annuale, indipendente dagli utili effettivi.
  3. Automazione fiscale: il calcolo viene gestito direttamente dallo Stato.
  4. Incentivi fiscali: fino a 300.000 corone svedesi (dal 2026) di risparmi investiti esenti da imposte.

Il modello svedese ha avuto un enorme successo perché ha reso più facile e trasparente l’accesso agli investimenti. Non a caso, è diventato la principale ispirazione per il progetto europeo di Unione del Risparmio e degli Investimenti (BRIS).

I vantaggi per i risparmiatori

Perché un risparmiatore retail dovrebbe interessarsi a questi nuovi conti? I vantaggi sono diversi:

  • Rendimento potenziale più alto rispetto ai depositi tradizionali, spesso penalizzati da tassi prossimi allo zero.
  • Incentivi fiscali che premiano il mantenimento degli investimenti nel medio-lungo periodo.
  • Diversificazione automatica grazie a portafogli costruiti con criteri prudenziali.
  • Semplicità di gestione: un unico conto digitale che integra liquidità e investimento.

Naturalmente, ci sono anche dei limiti:

  • Il capitale non sarà più “fermo e garantito” come in un conto corrente classico.
  • L’andamento dei mercati può generare oscillazioni temporanee nel valore degli investimenti.

Per questo motivo, sarà fondamentale che i risparmiatori vengano accompagnati con strumenti di educazione finanziaria, così da comprendere rischi e opportunità.

Quando arriveranno in concreto

Il percorso verso i conti di risparmio e investimento è già avviato, ma richiederà tempo. Le prime direttive europee sono attese tra la fine del 2025 e l’inizio del 2026.

I passaggi principali:

  • 2025: definizione del quadro normativo europeo e delle raccomandazioni fiscali.
  • 2026: lancio dei primi conti SIA, inizialmente su base volontaria tramite banche e fintech.
  • Progressivo ampliamento: con il tempo, standardizzazione delle regole e maggiore portabilità tra Paesi membri.

In attesa della piena operatività, alcuni Stati potrebbero già sperimentare soluzioni nazionali ispirate al modello ISK svedese.

IDEE DI INVESTIMENTO

I conti di risparmio e investimento rappresentano un passo avanti nella costruzione di un’Europa finanziariamente più forte e inclusiva. Per i risparmiatori italiani, potrebbero essere l’occasione per uscire dalla logica del “conto parcheggio” e iniziare a investire in modo semplice e fiscalmente vantaggioso, sostenendo allo stesso tempo la crescita dell’economia europea. Nei prossimi anni questi conti considerati ibridi potrebbero davvero diventare il nuovo standard per la gestione del risparmio in Europa.

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Note

Le informazioni contenute in questo articolo sono esclusivamente a fini educativi e informativi. Non hanno l’obiettivo, né possono essere considerate un invito o incentivo a comprare o vendere un titolo o uno strumento finanziario. Non possono, inoltre, essere viste come una comunicazione che ha lo scopo di persuadere o incitare il lettore a comprare o vendere i titoli citati. I commenti forniti sono l’opinione dell’autore e non devono essere considerati delle raccomandazioni personalizzate. Le informazioni contenute nell’articolo non devono essere utilizzate come la sola fonte per prendere decisioni di investimento.

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Autore

Roberta Caffaratti

Roberta Caffaratti

Competenze:
Giornalista segue da oltre 20 anni le dinamiche del mercato del risparmio gestito, della consulenza finanziaria e dei protagonisti del mondo degli investimenti. Per Online SIM scrive di scenari e storie di mercato, megatrend e idee di investimento, educazione finanziaria.

Esperienza:
É stata caporedattore di Bloomberg Investimenti e poi vicecaporedattore di Panorama Economy (Gruppo Mondadori).
Nel 2015, dopo la lunga carriera nella carta stampata economica, è passata alla comunicazione come responsabile delle attività di editoria aziendale e di content marketing di Lob Pr+Content occupandosi di progetti editoriali in diversi settori (risparmio, finanza, assicurazioni).
Dal 2015 cura la redazione dei contenuti del Blog di Online SIM, che oggi conta oltre 1200 articoli.

Formazione:
Ha una laurea in lingue e letterature straniere e una specializzazione in giornalismo.

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