Con marzo 2021 si conclude un trimestre florido sui mercati azionari, caratterizzato da un inizio incerto e da un proseguimento all’insegna del miglioramento. Sul piano obbligazionario, invece, il quadro è lievemente controverso.

L’overview mensile sul risparmio gestito focalizzato per aree geografiche specifiche fa emergere un momento particolarmente roseo per Singapore (+9% a marzo) e per l’Europa, Italia in primis. È però evidente una certa disomogeneità che rende insoddisfacente l’analisi per macro-aree.

È possibile però affermare che, per quanto concerne i mercati sviluppati, sono i comparti specializzati su large cap e società value a generare il maggior alfa. L’Asia, invece, rappresenta una zona in chiaroscuro. Mentre il Giappone e alcune piazze minori trainano il mercato, la Cina rallenta il passo e si muove in terreno leggermente negativo.

Sul trimestre le dinamiche sono simili. Bene gli Usa, in particolare se value. In Europa si distingue la Norvegia, con  fondi che avanzano mediamente del 16%. Bene anche l’Austria, soprattutto per la persistenza dei risultati. In Asia è invece Taiwan a primeggiare a +17%. Brasile e Turchia chiudono invece la classifica, e rappresentano le uniche asset class in negativo.

Sul piano settoriale a marzo 2021 avanzano le infrastrutture, la finanza e il real estate Usa, tutti settori che hanno patito pesantemente i lockdown e che dopo un 2020 difficile ora stanno vivendo un buon recupero. Più interessante è la visione trimestrale, che amplifica il fenomeno.

Energia tradizionale, finanza, risorse naturali e industria conquistano i vertici delle classifiche, con un notevole rimbalzo rispetto all’anno precedente. Stabilmente positive invece le performance di IT, telecomunicazioni e socialmente responsabili. In flessione invece i metalli preziosi.

I comparti obbligazionari a marzo 2021 si muovono complessivamente bene, con rialzi diffusi e pochi ritracciamenti che riguardano quasi esclusivamente i Paesi emergenti. Le classifiche sono disegnate quasi totalmente dai movimenti valutari. Con l’indebolimento della moneta unica inevitabilmente i comparti sui bond europei occupano la seconda parte della classifica. Molto bene il debito Usa, soprattutto se ad elevato rendimento e con scadenze brevi. Rimbalzano gli inflation linked, sui timori di aumenti dei prezzi.

In Europa sono invece le scadenze lunghe ad avere la meglio. Su orizzonte trimestrale i convertibili Asia Pacifico generano i migliori ritorni, superiori al 9%, ma anche i maggiori draw down. I fenomeni in atto sono complessivamente gli stessi di marzo: a salire sono i titoli di debito Usa, high yield e con bassa duration. Sul trimestre non mancano i ritracciamenti. Tra le peggiori asset class sono da annoverare i governativi europei con scadenza superiore ai dieci anni.

Nel complesso è possibile affermare che i mercati, in questo primo quarto di anno, si confermano tonici, soprattutto con riferimento all’azionario, i cui allunghi dovrebbero essere più che sufficienti a coprire la contrazione delle componenti più difensive di portafoglio. Si è verificata un’importante inversione di tendenze sul piano settoriale ed anche l’andamento dell’euro rappresenta un elemento da monitorare con attenzione.

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Note

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Autore

Monica Zerbinati

Monica Zerbinati

Competenze:
Analista finanziario presso l’Ufficio Studi di FIDA, Finanza Dati Analisi, è specializzata su temi legati al risparmio gestito, attivo e passivo, sul quale cura diversi studi periodici. Le competenze generali riguardano l’analisi di scenario dal punto di vista quali-quantitativo. Cerca di individuare tendenze e semplificare la complessità delle dinamiche di mercati finanziari e reali, combinando analisi macroeconomica, tecnica e fondamentale. Segue inoltre l’evoluzione della normativa in ambito finanziario con particolare focus sulla compliance nell’ambito della consulenza finanziaria. Ha competenze generali su database ed elaborazione dati, produzione di materiale di marketing ed interazioni tecnico-commerciali.

Esperienza:
Al netto di alcune esperienze giovanili in realtà industriali e bancarie, contestuali agli studi, la sua esperienza lavorativa è maturata interamente in FIDA, all’interno della quale – negli anni – ha avuto occasione di collaborare ad ogni genere e tipologia di attività. Data entry, strutturazione banche dati, elaborazioni quantitative, redazione di contenuti editoriali di taglio customizzato e reportistica specifica, supporto nello sviluppo di nuovi tools informatici per operatori della finanza, ma anche assistenza clienti, formazione, organizzazione di campagne informative ed eventi. Gli obiettivi sono molteplici e spaziano dall’integrazione di dati e strumenti informatici a supporto degli operatori della finanza nello svolgere la loro professione, nell’espletamento degli obblighi normativi, ma anche fini filantropici come la diffusione dell’educazione finanziaria.

Formazione:
Ha una laurea magistrale in Finanza Aziendale e Mercati Finanziari conseguita presso la Scuola di Economia e Management di Torino.

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