La chiusura parziale del governo federale statunitense sta attirando l’attenzione dei mercati globali, offuscando le prospettive per la più grande economia del mondo. La paralisi delle attività governative, nata da uno stallo politico tra Repubblicani e Democratici, rischia di rallentare la pubblicazione dei principali dati macroeconomici, fondamentali per le decisioni della Federal Reserve (Fed) in materia di tassi di interesse. Il risultato? Maggior volatilità: lo S&P 500 rallenta, il dollaro si indebolisce e cresce la corsa all’oro come bene rifugio. Scopri cos’è lo shutdown USA 2025, perché il governo rischia la chiusura e quali sono le conseguenze economiche e finanziarie per cittadini e investitori.

Cos’è lo shutdown USA e perché se ne parla nel 2025

Cos’è esattamente lo shutdown del governo USA? Si tratta della chiusura parziale delle attività federali quando il Congresso non approva la legge di spesa necessaria per finanziare l’amministrazione pubblica.

Nel 2025, oltre 750.000 lavoratori federali rischiano di rimanere senza stipendio, mentre circa 400.000 dipendenti non critici di nove agenzie stanno cominciando a essere licenziati. Molti di loro stanno già chiedendo sussidi di disoccupazione, con impatti sociali crescenti e tensioni politiche in aumento a Washington.

Come funziona lo shutdown del governo USA

Lo shutdown non rappresenta una paralisi totale dello Stato, ma un blocco delle attività governative non essenziali. Il risultato? centinaia di migliaia di dipendenti federali in congedo forzato, chiusura di parchi nazionali e stop alle agenzie di vigilanza come la SEC che vigila sul mercato finanziario. Restano operative solo le funzioni considerate critiche, come la sicurezza nazionale o la gestione dell’arsenale nucleare.

Le attività colpite sono molteplici:

  • Commercio, ad eccezione dell’amministrazione oceanica e atmosferica.
  • Formazione scolastica e programmi educativi federali.
  • Energia, salvo i servizi per la sicurezza delle infrastrutture.
  • Agenzia per la Protezione Ambientale (EPA) e Food and Drug Administration (FDA).
  • Salute e Servizi Umani, Edilizia abitativa, Interni (inclusi i parchi nazionali).
  • Internal Revenue Service (IRS), tranne per le operazioni legate alle dichiarazioni fiscali.
  • Lavoro (compreso il Bureau of Labor Statistics), NASA, Istituto Nazionale della Salute, e il complesso Smithsonian.

Motivo dello shutdown USA 2025

Il blocco federale del 2025 nasce dal fallimento del Congresso nel trovare un accordo.

Il Senato ha bocciato prima una proposta dei Democratici, poi il disegno di legge provvisorio dei Repubblicani approvato alla Camera, che avrebbe garantito fondi fino al 21 novembre 2025. Il risultato è uno stallo politico che ha portato alla sospensione delle attività governative e all’incertezza sui mercati.

Le conseguenze economiche e sociali

Gli effetti dello shutdown USA 2025 sono sia diretti che indiretti. Vediamo i principali secondo l’analisi di Morgan Stanley e Aberdeen Investments.

  • Economia reale: ogni settimana di chiusura pesa per lo 0,1% sul PIL USA.
  • Mercati finanziari: la sospensione della pubblicazione dei dati su occupazione e inflazione aumenta la volatilità. Lo S&P 500 rallenta, il dollaro si indebolisce e cresce la domanda di oro come bene rifugio.
  • Effetti sociali: ritardi nei sussidi, difficoltà nei servizi pubblici, perdita di fiducia nella capacità del governo di garantire continuità amministrativa.

Anche gli effetti psicologici sui mercati sono rilevanti: l’incertezza alimenta la volatilità e riduce l’appetito per il rischio, spingendo gli investitori verso asset difensivi.

Cosa aspettarsi ora e quali segnali monitorare

Lo shutdown USA 2025 non rappresenta un rischio sistemico, ma può generare turbolenze a breve termine. La storia dimostra che i mercati tendono a recuperare una volta superata la fase di stallo politico: l’indice S&P 500 ha registrato variazioni nulle durante il blocco, ma rialzi del 3% a tre mesi e del 7% a sei mesi dopo la riapertura del governo. La vera fragilità oggi è istituzionale: un blocco prolungato rafforza la percezione di inefficienza del governo federale, con effetti sulla fiducia degli investitori globali.

I segnali da monitorare sono:

  • la durata del blocco: più lungo sarà, maggiore sarà l’impatto sul PIL
  • le mosse della Fed. Le attese sono per un possibile nuovo taglio dei tassi a ottobre che potrebbe però essere in forse a causa della mancanza di dati su occupazione e inflazione

Il vero driver del mercato non è lo shutdown, ma la politica monetaria della Fed.

IDEE DI INVESTIMENTO

In questo contesto, la diversificazione resta la chiave: oro e settori difensivi possono offrire protezione, mentre i settori ciclici beneficeranno di un eventuale allentamento monetario da parte della Fed.

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*Articolo pubblicato a gennaio 2019 e sottoposto a successive revisioni

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Autore

Roberta Caffaratti

Roberta Caffaratti

Competenze:
Giornalista segue da oltre 20 anni le dinamiche del mercato del risparmio gestito, della consulenza finanziaria e dei protagonisti del mondo degli investimenti. Per Online SIM scrive di scenari e storie di mercato, megatrend e idee di investimento, educazione finanziaria.

Esperienza:
É stata caporedattore di Bloomberg Investimenti e poi vicecaporedattore di Panorama Economy (Gruppo Mondadori).
Nel 2015, dopo la lunga carriera nella carta stampata economica, è passata alla comunicazione come responsabile delle attività di editoria aziendale e di content marketing di Lob Pr+Content occupandosi di progetti editoriali in diversi settori (risparmio, finanza, assicurazioni).
Dal 2015 cura la redazione dei contenuti del Blog di Online SIM, che oggi conta oltre 1200 articoli.

Formazione:
Ha una laurea in lingue e letterature straniere e una specializzazione in giornalismo.

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