Causa Covid-19 l’home working potrebbe continuare per molti fino alla fine del 2020. Secondo un’analisi del Financial Times è un regalo per i cyber criminali che possono entrare facilmente nelle case di chi lavora dalla propria abitazione. I livelli di criminalità informatica, infatti, si sono moltiplicati durante la pandemia con un aumento del 6.000% dello spam legato al Covid-19 e arrivano dai mittenti più insospettabili compresa l’Organizzazione mondiale della sanità (OMS). Il crimine informatico è una delle aziende in più rapida crescita in questo momento secondo un’analisi di Echo, la rete di sicurezza informatica dell’Unione europea, che ha sottolineato come le nostre difese siano in calo, proprio adesso che siamo più dipendenti che mai da tutto ciò che è digitale.

Le Big Tech sono scese in campo per aumentare i livelli di sicurezza. Microsoft, per esempio, ha studiato misure per prevenire una serie di attacchi di hacker alle aziende tramite il suo programma Office. Di solito i cyber attacchi utilizzano messaggi di phishing con termini come “Covid-19 Bonus” oppure sotto forma di offerte vantaggiose di prestiti e carte di credito. Sotto attacco anche gli ospedali e i dati sanitari che in tutta Europa hanno dovuto fare i conti con un attacco informatico che utilizzava il Tag Covid-19.

Nemmeno gli smart worker sono al sicuro. L’esempio classico è il collegamento a una riunione digitale su una qualsiasi piattaforma: si clicca qualche minuto prima ed è in quel momento che si è più vulnerabili ai cavalli di Troia degli hacker. Le persone non sono le uniche a rischiare. I server aziendali fanno gola agli hacker e la sicurezza informatica è in questa fase in cima all’agenda del rischio aziendale.

Come difendersi? Sul fronte delle aziende per proteggere il lavoro da remoto si stanno introducendo tecnologie senza password che sono sostituite da sistemi di autenticazione a più fattori e sono in fase di sperimentazione token e riconoscimenti biometrici a password unica, oltre che un maggiore utilizzo del cloud sia interno che tenuto da terze parti. La parola d’ordine adesso per le aziende che vogliono tutelare l’home working è cyber-resilienza che evidenzia come sia prioritario proteggere la vita digitale dei propri lavoratori. Si sta aprendo una nuova fare che il Financial Times definisce “democratizzazione della sicurezza” ed un cambiamento importante della cultura informatica dei prossimi anni per le aziende ma anche per le persone.

IDEE DI INVESTIMENTO

L’home working, smart working o più semplicemente telelavoro è diventato una forma di lavoro per milioni di persone durante il Covid-19 e per moltissimi resterà anche dopo. Per questo le autorità di regolamentazione e le imprese devono considerarlo un rischio aziendale, allo stesso modo degli altri rischi che comporta il lavoro in ufficio. In particolare, molte imprese hanno dovuto fare i conti con il fatto che l’accesso da remoto dei dipendenti era spesso non protetto e che i pc aziendali collegati dai dispositivi casalinghi erano più vulnerabili agli attacchi degli hacker e sono state costrette a rivedere il loro modello di tutela. Gli Stati membri dell’Ue entro dicembre 2020 dovranno recepire il Codice europeo delle comunicazioni elettroniche che impone regole di sicurezza agli operatori delle Big Tech in tema di sicurezza informatica. La cybersecurity è un megatrend di investimento: la spesa mondiale per la cybersecurity aumenta del 10% ogni anno, tre volte più rapidamente dell’economia globale e secondo dati IDC potrà raggiungere 120 miliardi di dollari entro il 2021 contro i quasi 100 miliardi di fine 2019.

Secondo l’analisi di Pictet asset management che gestisce l’unico fondo venduto in Italia specializzato sulla cybersecurity – Pictet – Security Classe R Usd che da gennaio a luglio 2020 rende l’1,22% (+9,55% la performance a tre anni secondo dati Morningstar) – proteggere le infrastrutture essenziali di un Paese, tutelare la sicurezza dei cittadini e garantire alle aziende la possibilità di raggiungere gli obiettivi è una priorità assoluta. Secondo i gestori di Pictet asset management il settore rappresenta pertanto un valido strumento per cogliere un trend di lungo periodo, con fondamentali solidi e una buona diversificazione.

Per investire sulla crescita del settore cybersecurity la scelta migliore è puntare sui fondi azionari specializzati nei cambiamenti tecnologici (Categoria Morningstar Azionari Settore Tecnologia).

La Top 5 che fondi che investono in tecnologia

Prodotto Rendimento 1yRendimento 3y
BGF World Technology Fund Classe E240,46%30,83%
Bgf World Technology Fund Classe E2 Usd39,40%29,86%
Polar Capital Funds PLC - Polar Capital Global Technology Fund R Income (EUR)34,22%25,70%
Allianz Global Investors Fund - Allianz Global HiTech Growth A USD31,86%17,79%
Franklin Technology Fund A (acc) USD25,96%25,63%

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Note

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Autore

Roberta Caffaratti

Roberta Caffaratti

Competenze:
Giornalista segue da oltre 20 anni le dinamiche del mercato del risparmio gestito, della consulenza finanziaria e dei protagonisti del mondo degli investimenti. Per Online SIM scrive di scenari e storie di mercato, megatrend e idee di investimento, educazione finanziaria.

Esperienza:
É stata caporedattore di Bloomberg Investimenti e poi vicecaporedattore di Panorama Economy (Gruppo Mondadori).
Nel 2015, dopo la lunga carriera nella carta stampata economica, è passata alla comunicazione come responsabile delle attività di editoria aziendale e di content marketing di Lob Pr+Content occupandosi di progetti editoriali in diversi settori (risparmio, finanza, assicurazioni).
Dal 2015 cura la redazione dei contenuti del Blog di Online SIM, che oggi conta oltre 1200 articoli.

Formazione:
Ha una laurea in lingue e letterature straniere e una specializzazione in giornalismo.

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