Facebook ha svelato i piani per una nuova criptovaluta chiamata Libra che arriverà nel 2020. Sarà una valuta digitale che non fluttuerà molto perché supportata da altre valute e titoli garantiti dal Governo. Di fatto è una moneta privata e al momento fa storcere il naso al sistema bancario, soprattutto americano. Libra ha cominciato a tastare il terreno in cerca di accordi e ha trattative in corso con diversi istituti bancari nel mondo. Ma le banche, secondo quanto riporta Bloomberg, sono scettiche dopo essersi scottate con Apple Pay. La sensazione è che Facebook per far diventare Libra una valuta corrente dovrà prima convincere i 2,4 miliardi di utenti del social media a usarla per i propri pagamenti.

Non c’è dubbio che il sistema dei pagamenti non veda di buon occhio questo nuovo concorrente. Le banche erano assenti quando Facebook ha annunciato Libra affermando che quasi 20 società – tra cui le reti di pagamento Visa e Mastercard – hanno aderito al progetto con cui la società di Mark Zuckerberg vuole fornire una nuova modalità di pagamento a 1,7 miliardi di persone nel mondo che non hanno accesso facile al settore bancario. Non sarà una passeggiata per Zuckerberg che deve vincere la sfiducia del sistema creditizio dopo la delusione di Apple Pay. Il servizio di pagamento lanciato dalla società di Cupertino nel 2014, infatti, era stato accolto con favore dalle banche che avevano fatto a gara per averlo, offrendo anche condizioni agevolate. Ma il bilancio al 2019 è magro: le grandi catene di distribuzione, come Walmart per esempio, non hanno voluto Apple Pay e questo ha pesato sul business di Apple e anche delle banche.

Eppure, ammontano a oltre 3 mila miliardi di dollari i pagamenti passati attraverso portafogli digitali nel 2018, secondo dati Juniper Research, e la parte del leone la fa la Cina, che vale due terzi del totale delle transazioni globali, dove sono attivi Alipay del colosso Alibaba e WeChat Pay. Insomma, le banche americane non pensano che Libra possa essere un affare, ma questo non vuol dire che non credono alle valute digitali, anzi. Tanto che chi ha potuto ha lanciato un proprio servizio di pagamento digitale attraverso le carte tap-to-pay, che utilizzano la stessa tecnologia pur mantenendo il formato di carta tradizionale. È il caso, per esempio, di JPMorgan Chase che ha anche sperimentato due criptovalute per accelerare i pagamenti aziendali. I maggiori istituti di credito statunitensi hanno anche promosso un nuovo servizio di pagamenti in tempo reale guidato da The Clearing House.

IDEE DI INVESTIMENTO

Il lancio della valuta digitale di Facebook riporta di attualità il tema delle regole nel mercato del fintech. Facebook ha descritto in un white paper di 12 pagine il funzionamento di Libra, ma ci sono ancora molte domande che non trovano risposta e potrebbero essere un ostacolo al successo della valuta digitale del social media fondato da Mark Zuckerberg.

  • Facebook ricava quasi tutto il suo denaro dalla pubblicità. In che modo prevede di generare profitti da Libra? Costruirà nuovi portafogli digitali nei suoi servizi WhatsApp e Messenger per rendere più facile alle persone inviare denaro ai contatti, aprendo di fatto la porta all’e-commerce. Le App di messaggistica sono state un successo in Asia, ma sono meno popolari negli Stati Uniti in Europa. Le persone persone si fideranno di una nuova criptovaluta inventata da Facebook?
  • Resta da capire anche come avverrà la custodia della valuta Libra. Ci sarà la carta oppure viaggerà solo con pennette digitali in mano agli utenti? Manca, fanno notare gli analisti, un sistema di regole che impedisca che il denaro viaggi in maniera digitale per finalità criminali.
  • Libra è stata definita una criptovaluta al pari del Bitcoin. Ma l’obiettivo di Zuckerberg non sono gli utenti tipici delle criptovalute che speculano sul valore al ribasso e al rialzo. Libra infatti è pensata per chi non ha accesso al credito a livello globale. Con il potenziale dei due miliardi e più di utenti di Facebook che si uniscono all’universo criptovalute, quale sarà l’organismo che vigilerà?
  • E poi resta la domanda delle domande: quante aziende lavoreranno davvero insieme per rendere Libra un successo? Storicamente, Visa e Mastercard sono state fermamente convinte di consentire solo le valute legali sulle loro reti. Le banche sono contro le criptovalute a causa dei rischi di riciclaggio di denaro sporco. Eppure Facebook ha detto che spera di avere 100 membri in Libra entro il 2020.

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Note

Le informazioni contenute in questo articolo sono esclusivamente a fini educativi e informativi. Non hanno l’obiettivo, né possono essere considerate un invito o incentivo a comprare o vendere un titolo o uno strumento finanziario. Non possono, inoltre, essere viste come una comunicazione che ha lo scopo di persuadere o incitare il lettore a comprare o vendere i titoli citati. I commenti forniti sono l’opinione dell’autore e non devono essere considerati delle raccomandazioni personalizzate. Le informazioni contenute nell’articolo non devono essere utilizzate come la sola fonte per prendere decisioni di investimento.

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Autore

Roberta Caffaratti

Roberta Caffaratti

Competenze:
Giornalista segue da oltre 20 anni le dinamiche del mercato del risparmio gestito, della consulenza finanziaria e dei protagonisti del mondo degli investimenti. Per Online SIM scrive di scenari e storie di mercato, megatrend e idee di investimento, educazione finanziaria.

Esperienza:
É stata caporedattore di Bloomberg Investimenti e poi vicecaporedattore di Panorama Economy (Gruppo Mondadori).
Nel 2015, dopo la lunga carriera nella carta stampata economica, è passata alla comunicazione come responsabile delle attività di editoria aziendale e di content marketing di Lob Pr+Content occupandosi di progetti editoriali in diversi settori (risparmio, finanza, assicurazioni).
Dal 2015 cura la redazione dei contenuti del Blog di Online SIM, che oggi conta oltre 1200 articoli.

Formazione:
Ha una laurea in lingue e letterature straniere e una specializzazione in giornalismo.

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