In uno scenario geopolitico già molto complesso, l’attacco terroristico di Hamas ad Israele ha aperto un altro fronte di incertezza sui mercati. In particolare:

  • Le principali Borse mondiali hanno attutito lo choc e la correzione è stata contenuta perché la rilevanza per i mercati finanziari è bassa. La regione teatro del conflitto è scarsamente rappresentata negli indici finanziari globali (per esempio, Israele è presente con lo 0,19% nell’indice azionario mondiale MSCI World). I mercati azionari hanno subito una correzione di circa -0,5%, decisamente inferiore rispetto alle classiche crisi geopolitiche.
  • Il prezzo del petrolio già sui massimi ha avuto un’impennata, così come il dollaro contro le altre valute. Di conseguenza, il prezzo del petrolio (+3,9%) e dell’oro (+1%) sono saliti e anche i tassi di interesse a dieci anni sono tornati leggermente a salire.

Vediamo le conseguenze nel lungo termine secondo le analisi di Amundi, Edmond de Rothschild AM, Neuberger Berman e Swisscanto, al di là dell’impatto sul breve termine.

Attacco in Israele: cosa può accadere sul fronte geopolitico

L’attacco di Hamas ha fatto saltare l’accordo arabo-israeliano che doveva riconoscere Israele come Stato. Vediamo cosa potrebbe accadere:

  • Guerra di strada. Dopo l’attacco di Hamas, la risposta israeliana fa pensare a uno scenario futuro simile a quanto accadde nel 2004 con la battaglia di Fallujah in Iraq con sanguinosi combattimenti strada per strada. La resistenza a Gaza potrebbe essere molto lunga, soprattutto se i Paesi vicini fornissero rinforzi (Israele-Iran; Arabia Saudita-Israele e Stati Uniti-Arabia Saudita).
  • Attacco massiccio di Israele. Per ora il primo ministro israeliano, Benjamin Netanyahu, non ha annunciato l’invio di truppe a Gaza. Secondo l’intelligence americana, Israele starebbe pianificando qualcosa di grosso. La prima risposta di Israele è stata il bombardamento di Gaza da aria, terra e mare. Secondo quanto riporta Bloomberg, i militari israeliani stanno costruendo una base vicino alla Striscia di Gaza per ospitare decine di migliaia di soldati, mentre colonne di carri armati israeliani si spostano verso la regione. Il Paese ha già mobilitato 300.000 riservisti, il numero più alto nella sua storia.
  • Il ruolo degli Usa. Guardando ad Occidente, gli occhi sono puntati sugli Stati Uniti che potrebbero essere tentati di spostare temporaneamente l’attenzione fuori dall’Ucraina, in termini di aiuti militari. Se l’effetto a catena dell’attacco dovesse portare a un aumento dei prezzi del petrolio, ciò rappresenterebbe un fattore negativo per il presidente statunitense Joe Biden, proprio nell’anno delle elezioni.

L’impatto sulle asset class di investimento

Mentre le Borse hanno reagito con uno scossone di breve, ci sono alcune asset class che sono più impattate nel lungo periodo.

  • Le tensioni sul petrolio. Con l’attacco di Hamas è saltata la possibilità di una normalizzazione dei rapporti tra Arabia Saudita e Israele. Questo è uno dei temi chiave sul mercato, viste le potenziali implicazioni per la produzione di petrolio. Tutto potrebbe influire sui piani sauditi relativi alla produzione petrolifera, inducendo i produttori a prolungare i tagli esistenti per un periodo più lungo. La conseguenza è una ulteriore riduzione delle scorte globali di petrolio che sono già basse.
  • Il settore energetico tra crisi e rifugio. La guerra in Israele ha un impatto sul settore energetico globale. In particolare si guarda all’atteggiamento che gli Stati Uniti hanno verso l’Iran, un altro attore importante del mercato energetico globale. Prima degli attentati, gli Stati Uniti avevano adottato una posizione più morbida nei confronti dell’Iran, consentendogli di avvicinarsi ai livelli di produzione di petrolio precedenti al 2018. Ora, dato il sostegno dell’Iran ad Hamas, gli Stati Uniti potrebbero adottare una posizione più rigida. Questo potrebbe portare a una riduzione delle forniture di petrolio iraniano. Con i titoli azionari del settore energetico storicamente a buon mercato su base assoluta e rispetto al mercato più ampio, il settore potrebbe offrire un rifugio sicuro nel contesto di incertezza geopolitica.
  • I settori che vincono e perdono. Materie prime, oro in particolare, difesa e petrolio sono i settori che potrebbero beneficiare del conflitto. Mentre aviazione, viaggi a lungo raggio e, di conseguenza, i consumi sono i settori che avranno l’impatto più negativo. Il tema dei consumi è strettamente collegato alla traiettoria dell’inflazione. Secondo le analisi dei gestori, il conflitto rimarrà localizzato, e le previsioni di inflazione non cambiano per ora. Aumenta però l’incertezza del percorso inflazionistico, che è fondamentale per valutare le prospettive economiche degli Stati Uniti e dell’Europa.

IDEE DI INVESTIMENTO

In caso di choc sui mercati la prima cosa da fare è il check-up di portafoglio per capire come migliorare il proprio investimento in fondi. Questa potrebbe essere l’occasione per diversificare in beni rifugio che hanno come obiettivo primario la protezione del portafoglio in una fase di tensioni geopolitiche e di instabilità finanziaria. Se accanto alla protezione si è anche alla ricerca di un rendimento non c’è dubbio che in questa fase di mercato siano due i beni rifugio su cui puntare: oro e metalli preziosi, value investing.

check-up

Vediamo come si può investire in beni rifugio attraverso i migliori fondi presenti sulla piattaforma di Online SIM.

Investire in oro e metalli preziosi

Per investire in oro e metalli preziosi ci sono fondi azionari specializzati (Categoria Morningstar Aazionari Settore Metalli Preziosi).

Ecco dove investono i migliori fondi presenti sulla piattaforma di Online SIM:

  • DWS Invest Gold and Precious Metals Equities NC. Lanciato nel 2006 investe almeno il 70% del patrimonio in azioni di emittenti nazionali ed esteri i cui ricavi o utili sono stati generati in primo luogo dalla ricerca, dall’estrazione e dalla lavorazione di oro, argento, platino o altri metalli preziosi. A tre anni il fondo perde il 7,66% (dati Morningstar aggiornati a ottobre 2023).
  • Invesco Gold & Precious Metals Classe A (acc) Eur. Lanciato nel 2010, il fondo investe principalmente in azioni e titoli legati ad azioni di società che operano nell’esplorazione, estrazione, trasformazione o negoziazione e investimento in oro e altri metalli preziosi, come argento, platino e palladio, nonché diamanti, in tutto il mondo. Può investire fino al 10% del suo patrimonio netto in fondi negoziati in borsa (ETF) e in materie prime negoziate in borsa, che offrono esposizione all’oro e ad altri metalli preziosi. Tra i Paesi più presenti in portafoglio ci sono Canada e Stati Uniti. A tre anni il fondo perde l’8,13% (dati Morningstar aggiornati a ottobre 2023).
  • CPR Invest – Global Gold Mines Classe A Eur Hedged. Lanciato nel 2020 investe in azioni internazionali coinvolte principalmente nell’estrazione dell’oro o di altri metalli e minerali preziosi o in altre attività minerarie correlate con un’ottica di lungo termine (5 anni). A tre anni il fondo perde il 14,6% (dati Morningstar aggiornati a ottobre 2023).

Investire con lo stile value sui mercati globali

Per investire con uno stile value su tutti i mercati globali, la scelta migliore sono i fondi internazionali a stile value (Categoria Morningstar Azionari Internazionali Large Cap Value).

Dove investono i migliori fondi presenti sulla piattaforma di Online SIM:

  • Schroder ISF – Global Recovery Classe A Usd è un azionario internazionale che investe in un portafoglio selezionato di titoli che sono sottovalutati in misura marcata rispetto al loro potenziale di utili a lungo termine. Gli investimenti sulla ripresa possono avere molte ragioni: la scarsa redditività nel breve periodo, i timori macroeconomici o una debole solidità patrimoniale. Lanciato nel 2013, il fondo rende a tre anni il 17,07% (dati Morningstar aggiornati a ottobre 2023). Beni di consumo e finanza sono i primi settori in portafoglio. Il mercato Usa vale il 31%, mentre l’Europa pesa il 23%
  • DWS Invest – CROCI Sectors Plus Classe LC Eur è un azionario internazionale che investe in azioni large cap globali di Europa, USA e Giappone, selezionate in base alla metodologia CROCI e alla strategia CROCI Sectors. La Strategia mira a selezionare le azioni con il più basso rapporto EcPE (prezzo/utili) CROCI fra i tre settori con il più basso EcPE. I settori idonei all’inclusione in portafoglio sono: servizi di comunicazione, beni di consumo voluttuari, beni di consumo di base, sanità, IT, industria, materiali, utility ed energia. Il comparto viene periodicamente ricostituito con l’intento di attribuire a ogni azione uguale peso. Lanciato nel 2017, il fondo rende a tre anni il 17,46% (dati Morningstar aggiornati a ottobre 2023).
  • Fondersel Value Selection EUR Acc è un azionario internazionale che investe prevalente in OICR di natura azionaria denominati in euro o nelle relative valute, con conseguente esposizione ai rischi di cambio. Lanciato nel 2020, il fondo rende a tre anni il 16,90% (dati Morningstar aggiornati a ottobre 2023).

Scopri anche gli altri fondi di investimento disponibili sulla piattaforma Online SIM.

Note

Le informazioni contenute in questo articolo sono esclusivamente a fini educativi e informativi. Non hanno l’obiettivo, né possono essere considerate un invito o incentivo a comprare o vendere un titolo o uno strumento finanziario. Non possono, inoltre, essere viste come una comunicazione che ha lo scopo di persuadere o incitare il lettore a comprare o vendere i titoli citati. I commenti forniti sono l’opinione dell’autore e non devono essere considerati delle raccomandazioni personalizzate. Le informazioni contenute nell’articolo non devono essere utilizzate come la sola fonte per prendere decisioni di investimento.

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Autore

Roberta Caffaratti

Roberta Caffaratti

Competenze:
Giornalista segue da oltre 20 anni le dinamiche del mercato del risparmio gestito, della consulenza finanziaria e dei protagonisti del mondo degli investimenti. Per Online SIM scrive di scenari e storie di mercato, megatrend e idee di investimento, educazione finanziaria.

Esperienza:
É stata caporedattore di Bloomberg Investimenti e poi vicecaporedattore di Panorama Economy (Gruppo Mondadori).
Nel 2015, dopo la lunga carriera nella carta stampata economica, è passata alla comunicazione come responsabile delle attività di editoria aziendale e di content marketing di Lob Pr+Content occupandosi di progetti editoriali in diversi settori (risparmio, finanza, assicurazioni).
Dal 2015 cura la redazione dei contenuti del Blog di Online SIM, che oggi conta oltre 1200 articoli.

Formazione:
Ha una laurea in lingue e letterature straniere e una specializzazione in giornalismo.

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