L’esito delle elezioni in India ha confermato il primo ministro Narendra Modi per il terzo mandato consecutivo. Il leader del Bharatiya Janata Party, partito conservatore di destra, ha però perso la maggioranza assoluta dei seggi in Parlamento con un verdetto elettorale a sorpresa. Per governare al suo terzo mandato Modi avrà così bisogno del sostegno dei partner dell’Alleanza democratica nazionale (NDA) per formare il governo. Questo apre nuovi scenari per l’India che resta il Paese a maggior potenziale di crescita nell’area asiatica: secondo le previsioni di Goldman Sachs Asset Management, il Prodotto interno lordo (PIL) indiano supererà quello cinese entro il 2027.

Come ha reagito il mercato alle elezioni in India

Il terzo mandato di Modi è differente rispetto ai due precedenti (2014 e 2019) quando il BJP aveva una propria maggioranza in Parlamento ed era ulteriormente rafforzato dagli alleati nel governo. Secondo il consensus degli analisti, non ci saranno problemi di governabilità del Paese, ma aumenta l’incertezza che ha già convinto molti investitori esteri a lasciare il Paese.

  • Calano gli investimenti esteri. Secondo quanto riporta il settimanale Economist, ad aprile 2024 gli investitori stranieri hanno venduto azioni indiane per un valore di 1 miliardo di dollari e a maggio 2024 le vendite sono state di 4,2 miliardi di dollari. Si tratta di una piccola cifra rispetto ai circa 900 miliardi di dollari di azioni indiane in mani straniere, ma è un segnale che porta la quota del mercato azionario indiano detenuta da stranieri al 18%, il minimo da 10 anni a questa parte.
  • Azionario sotto pressione. La borsa indiana ha perso oltre il 5% dopo l’esito elettorale e ha recuperato più del 3% il giorno successivo. Secondo l’analisi di Federated Hermes, nel breve termine, i titoli azionari indiani sono esposti a un chiaro rischio di ribasso, poiché le valutazioni di small e mid cap sono elevate. A sfavore delle azioni nel breve gioca anche l’incertezza della formazione di una coalizione politica forte che aumenta il rischio legato alle politiche e alle priorità del governo. Nel medio termine, le prospettive dei titoli dipenderanno dalla traiettoria degli utili. Molto dipenderà dalla ripresa del settore agricolo, dal piano di investimenti del governo e dalla ripresa degli investimenti del settore privato.

Quali sono le prospettive nel lungo termine

Non c’è dubbio che le elezioni in India abbiamo creato nervosismo, ma le prospettive di crescita economica nel lungo termine restano solide secondo l’analisi di Goldman Sachs asset management, Federated Hermes e Loomis Sayles, affiliata di Natixis IM.

  • Riforme necessarie. La formazione del prossimo governo, la scelta dei ministri e in particolare il ministro delle Finanze e i piano di politica di bilancio saranno fondamentali per capire le potenzialità macroeconomiche dell’India. Il potenziale del Paese rimane intatto ma le riforme strutturali su agricoltura e elettricità sono cruciali per ottenere risultati nel lungo periodo.
  • Innovazione tecnologica. Il futuro dell’India è legato moltissimo allo sviluppo di aree chiave dell’innovazione tecnologica: mobile, semiconduttori e mobilità elettrica. L’India vuole diventare un hub globale della produzione di semiconduttori e da tempo ha spinto sulla mobilità elettrica che è stata facilità dalle politiche governative.
  • Fattori di crescita strutturali. Crescita demografica e aumento del reddito pro capite sono due fattori che giocano a favore della crescita economica dell’India e non dipendono da scelte governative. L’India ha la popolazione più giovane al mondo, con un’ampia fascia demografica in età lavorativa e questo è attraente per le aziende che investono nel Paese. Allo stesso tempo una classe media indiana in crescita dà una spinta ai consumi interni e alla domanda di beni e servizi. Di questi fattori beneficiano le società che hanno bilanci solidi e un management credibile, avranno buoni risultati, a condizione che siano trattate a valutazioni ragionevoli.

IDEE DI INVESTIMENTO

La scelta migliore per investire in India nel lungo termine è puntare su un fondo azionario mercati emergenti che abbia una componente importante di diversificazione in Asia.

Ecco dove hanno investito i migliori fondi mercati emergenti (Categoria Morningstar Azionari Paesi Emergenti) presenti sulla piattaforma di Online SIM.

  • BSF Emerging Markets Equity Strategies Fund Classe E2 EUR ACC è un fondo azionario che investe il 70% del portafoglio in società con sede o che esercitano la parte preponderante della propria attività economica nei mercati emergenti. Lanciato nel 2015, ha un rendimento del 7,83% a tre anni (dati Morningstar aggiornati a giugno 023). Tecnologia e finanza sono i primi settori in portafoglio. L’Asia emergente vale il 38% mentre l’Asia Paesi sviluppati il 22%.
  • Nordea 1 – Stable Emerging Markets Equity Fund Classe BP Eur è un fondo azionario che investe su 100 massimo 150 titoli quotati sui mercati emergenti e utilizza un modello quantitativo in grado di selezionare solo aziende con rendimenti stabili nel tempo, in grado di generare utili, dividendi, flussi di cassa. Lanciato nel 2011, ha un rendimento del 3,52% a tre anni (dati Morningstar aggiornati a giugno 2024). Servizi alla comunicazione e beni di consumo difensivi sono i primi settori in portafoglio. L’Asia emergente vale il 46% mentre l’Asia Paesi sviluppati il 31%.
  • M&G (Lux) Global Emerging Markets Fund Classe A Usd Acc è un fondo azionario che investe sui mercati emergenti con un’ottica di lungo termine (cinque anni) applicando i criteri ESG. Lanciato nel 2015, ha un rendimento del 3,43% a tre anni (dati Morningstar aggiornati a giugno 204). Finanza e tecnologia sono i primi settori in portafoglio. L’Asia emergente vale il 36% mentre l’Asia Paesi sviluppati il 29%.

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NOTE

Le informazioni contenute in questo articolo sono esclusivamente a fini educativi e informativi. Non hanno l’obiettivo, né possono essere considerate un invito o incentivo a comprare o vendere un titolo o uno strumento finanziario. Non possono, inoltre, essere viste come una comunicazione che ha lo scopo di persuadere o incitare il lettore a comprare o vendere i titoli citati. I commenti forniti sono l’opinione dell’autore e non devono essere considerati delle raccomandazioni personalizzate. Le informazioni contenute nell’articolo non devono essere utilizzate come la sola fonte per prendere decisioni di investimento.

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Autore

Roberta Caffaratti

Roberta Caffaratti

Competenze:
Giornalista segue da oltre 20 anni le dinamiche del mercato del risparmio gestito, della consulenza finanziaria e dei protagonisti del mondo degli investimenti. Per Online SIM scrive di scenari e storie di mercato, megatrend e idee di investimento, educazione finanziaria.

Esperienza:
É stata caporedattore di Bloomberg Investimenti e poi vicecaporedattore di Panorama Economy (Gruppo Mondadori).
Nel 2015, dopo la lunga carriera nella carta stampata economica, è passata alla comunicazione come responsabile delle attività di editoria aziendale e di content marketing di Lob Pr+Content occupandosi di progetti editoriali in diversi settori (risparmio, finanza, assicurazioni).
Dal 2015 cura la redazione dei contenuti del Blog di Online SIM, che oggi conta oltre 1200 articoli.

Formazione:
Ha una laurea in lingue e letterature straniere e una specializzazione in giornalismo.

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