Imprenditori e responsabili delle politiche finanziarie hanno lanciato a più riprese un grido d’allarme: in Europa, soprattutto dopo la pandemia, mancano lavoratori qualificati e questo ostacola la reindustrializzazione dell’economia. Questo è solo uno dei temi chiave per il lavoro in Europa che sta vivendo un anno di grandi cambiamenti.

Perché manca la manodopera in Europa

La transizione digitale e green ha accentuato la carenza di manodopera qualificata negli ultimi 5 anni. Secondo l’analisi della Banca europea per gli investimenti (BEI), l’85% delle imprese europee ritiene che la mancanza di personale sufficientemente qualificato sia il principale ostacolo agli investimenti, più rilevante dell’aumento dei prezzi dell’energia. La ragione? Mancano manager e personale di qualità per guidare la transizione economica che punta su innovazione e sostenibilità. In particolare:

  • Cresce il numero dei posti vacanti. In base ai dati aggiornati a fine 2022, il tasso di posti vacanti nell’Unione Europea era del 2,8% e nella maggior parte degli Stati membri il tasso è superiore ai livelli precedenti alla pandemia.
  • Obiettivi climatici guidano l’offerta. Sono gli obiettivi climatici da raggiungere entro il 2030 a guidare l’offerta di posti di lavoro qualificati in Europa. Secondo il calcolo dell’Unione Europea, per esempio, all’industria solare serve un milione di lavoratori qualificati nei prossimi 6 anni, quasi il doppio di quelli attualmente impiegati.

Un patto europeo per le competenze

Per rispondere all’esigenza di manodopera qualificata, la Commissione europea ha proclamato il 2024 anno europeo delle competenze ponendosi quattro obiettivi principali:

  • incoraggiare gli investimenti nella formazione e nell’aggiornamento professionale;
  • garantire che le competenze dei cittadini corrispondano alle esigenze dei datori di lavoro;
  • far coincidere le aspirazioni e le competenze dei cittadini con le opportunità del mercato del lavoro;
  • attirare persone qualificate da Paesi extra UE.

Per raggiungere questi obiettivi che hanno una forte valenza sociale, la Commissione europea ha chiesto la collaborazione degli Stati membri, dei sindacati e dei centri di istruzione e formazione. Alla base c’è il Patto europeo per le competenze che ha lo scopo di aiutare organizzazioni pubbliche e private a individuare e colmare le carenze di competenze. Al Patto hanno aderito oltre 1.500 organizzazioni. In particolare chi aderisce al patto deve:

  • promuovere la cultura della formazione continua per tutti;
  • costruire solidi partenariati per le competenze;
  • monitorare la domanda e l’offerta di competenze e anticiparne il fabbisogno;
  • lavorare contro la discriminazione e per l’uguaglianza di genere e le pari opportunità.

Stop al lavoro forzato

Un passo avanti decisivo contro la discriminazione è stato il via libera del Parlamento europeo al nuovo regolamento dell’Unione Europea che vieta la vendita, l’importazione e l’esportazione di beni realizzati con il lavoro forzato. Adesso gli Stati membri e la Commissione europea potranno indagare su merci sospette, catene di approvvigionamento e produttori che non rispettano condizioni umane di lavoro. In particolare:

  • Le merci che non rispettano le regole contro il lavoro forzato non potranno più essere vendute in Europa.
  • Chi produce merci in violazione del regolamento dovrà ritirare i prodotti dal mercato UE e donarli, riciclarli oppure distruggerli. Sono previste sanzioni economiche e per rientrare nel mercato UE si dovrà dimostrare che il lavoro forzato è stato eliminato dalla catena produttiva.

IDEE DI INVESTIMENTO

Puntare sulla qualità del lavoro è un impegno per le aziende in un’ottica di inclusione sociale come prevede l’Obiettivo 8 dell’Agenda 2030 che ha come scopo la promozione della crescita economica, l’aumento della produttività e la creazione di posti di lavoro dignitosi.

Per investire sull’inclusione sociale Online SIM ha selezionato portafogli modello offerti dalle migliori società di gestione e specialisti ESG al fine di includere i più recenti investimenti sostenibili:

  • MainStreet Partners, esperti nella valutazione e fornitura di dati su fondi ESG. Obiettivo creare portafogli modello capaci di ottenere performance finanziarie ed ottimizzare risultati ambientali, sociali e di buon governo. Il portafoglio Uguaglianza di Genere investe in fondi azionari che privilegiano aziende con solidi fondamentali ed attente al tema della partecipazione femminile nella direzione aziendale.

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Note

Le informazioni contenute in questo articolo sono esclusivamente a fini educativi e informativi. Non hanno l’obiettivo, né possono essere considerate un invito o incentivo a comprare o vendere un titolo o uno strumento finanziario. Non possono, inoltre, essere viste come una comunicazione che ha lo scopo di persuadere o incitare il lettore a comprare o vendere i titoli citati. I commenti forniti sono l’opinione dell’autore e non devono essere considerati delle raccomandazioni personalizzate. Le informazioni contenute nell’articolo non devono essere utilizzate come la sola fonte per prendere decisioni di investimento.

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Autore

Roberta Caffaratti

Roberta Caffaratti

Competenze:
Giornalista segue da oltre 20 anni le dinamiche del mercato del risparmio gestito, della consulenza finanziaria e dei protagonisti del mondo degli investimenti. Per Online SIM scrive di scenari e storie di mercato, megatrend e idee di investimento, educazione finanziaria.

Esperienza:
É stata caporedattore di Bloomberg Investimenti e poi vicecaporedattore di Panorama Economy (Gruppo Mondadori).
Nel 2015, dopo la lunga carriera nella carta stampata economica, è passata alla comunicazione come responsabile delle attività di editoria aziendale e di content marketing di Lob Pr+Content occupandosi di progetti editoriali in diversi settori (risparmio, finanza, assicurazioni).
Dal 2015 cura la redazione dei contenuti del Blog di Online SIM, che oggi conta oltre 1200 articoli.

Formazione:
Ha una laurea in lingue e letterature straniere e una specializzazione in giornalismo.

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