Il nuovo report Women in Workplace 2022 a cura di McKinsey fotografa una nuova tendenza sulla strada della parità di genere. Le donne, anche quelle che ricoprono posizioni di leadership, stanno cambiando lavoro a tassi elevatissimi e usano le dimissioni come arma per il cambiamento. Lo studio, condotto su un campione rappresentativo di oltre 300 aziende americane con interviste ad oltre 40 mila lavoratrici di qualsiasi etnia e orientamento di genere, suggerisce che le imprese devono compiere progressi significativi e sostenibili verso l’uguaglianza di genere.

Cosa chiedono le donne leader nelle aziende?

  • Più possibilità di fare carriera alla pari con i colleghi uomini e maggiore inclusione a tutti i livelli all’interno delle aziende per garantire il benessere dei dipendenti. Oggi per ogni 100 uomini promossi da ruoli di base a posizioni manageriali vengono promosse solo 87 donne e solo 82 donne di colore.
  • Secondo l’analisi di McKinsey se le imprese non sposeranno il cambiamento, rischiano di perdere non solo le loro attuali donne leader, ma anche la prossima generazione di donne leader.
  • Le giovani donne, infatti, sono ancora più ambiziose e scelgono di entrare in aziende dove il lavoro sia equo, solidale e inclusivo.
  • L’esempio delle manager più anziane che stanno lasciando il lavoro alla ricerca di opportunità diverse è un esempio e la Generazione Z è pronta a fare lo stesso.

Lavoro in Europa: la direttiva sulle quote rosa ai vertici aziendali

Se in America la lotta verso la parità di genere si combatte anche a colpi di dimissioni, in Europa è stata la Commissione Europea a prendere la questione in mano imponendo per direttiva le quote rosa. Il Consiglio Europeo ha dato il via libera definitivo alle norme di lavoro sulle quote rosa in azienda. Il testo della direttiva sarà sottoposto al voto del Parlamento entro dicembre 2022.

Cosa dice la direttiva europea sulle quote rosa:

  • L’obiettivo è arrivare entro il 2026 a una rappresentanza di almeno il 40% di donne nei posti di amministratore senza incarichi esecutivi nelle società quotate.
  • Se gli Stati membri sceglieranno di applicare le nuove norme agli amministratori con e senza incarichi esecutivi, l’obiettivo è di arrivare al 33% dei posti di amministratore coperto da donne entro il 2026.

Italia: l’alto potenziale economico e di risparmio al femminile

E in Italia? Secondo un’analisi di Antonella Massari, segretario generale dell’Associazione Italiana Private Banking (AIPB), solo una ridotta minoranza di donne riesce a raggiungere i vertici, la cui rappresentanza è messa a rischio dal progressivo divario di genere che l’emergenza pandemica ha ampliato.

Anche per questo AIPB ha promosso con Candriam e Ipsos una ricerca per incentivare la parità di genere mettendo in evidenza il potenziale economico dell’economia al femminile. In particolare:

  • In Italia vivono 24 milioni di donne in età per lavorare, di queste solo il 37% è occupato. Su 24 milioni solo 60 mila donne sono “di alto profilo”, ossia con elevato standing professionale e una disponibilità patrimoniale ampia, pari ad almeno 250 mila euro.
  • Questo piccolo segmento di donne leader in Italia esprime una parte importante della ricchezza delle famiglie italiane. Tanto che, se si guarda al private banking, il 35% dei patrimoni serviti in Italia fanno capo a donne, un terzo del patrimonio gestito dal settore, addirittura più di quanto siano le masse servite dal comparto riconducibili al segmento “imprenditori”, che pesa invece per il 20%.
  • Per aumentare il potenziale di ricchezza economica per l’Italia che deriva dalle donne, secondo l’analisi di AIPB, c’è da cambiare la cultura del Paese puntando so poche azioni: colmare il gap salariale; incentivare l’imprenditoria femminile; spingere sull’educazione finanziaria.

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Note

Le informazioni contenute in questo articolo sono esclusivamente a fini educativi e informativi. Non hanno l’obiettivo, né possono essere considerate un invito o incentivo a comprare o vendere un titolo o uno strumento finanziario. Non possono, inoltre, essere viste come una comunicazione che ha lo scopo di persuadere o incitare il lettore a comprare o vendere i titoli citati. I commenti forniti sono l’opinione dell’autore e non devono essere considerati delle raccomandazioni personalizzate. Le informazioni contenute nell’articolo non devono essere utilizzate come la sola fonte per prendere decisioni di investimento.

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Autore

Roberta Caffaratti

Roberta Caffaratti

Competenze:
Giornalista segue da oltre 20 anni le dinamiche del mercato del risparmio gestito, della consulenza finanziaria e dei protagonisti del mondo degli investimenti. Per Online SIM scrive di scenari e storie di mercato, megatrend e idee di investimento, educazione finanziaria.

Esperienza:
É stata caporedattore di Bloomberg Investimenti e poi vicecaporedattore di Panorama Economy (Gruppo Mondadori).
Nel 2015, dopo la lunga carriera nella carta stampata economica, è passata alla comunicazione come responsabile delle attività di editoria aziendale e di content marketing di Lob Pr+Content occupandosi di progetti editoriali in diversi settori (risparmio, finanza, assicurazioni).
Dal 2015 cura la redazione dei contenuti del Blog di Online SIM, che oggi conta oltre 1200 articoli.

Formazione:
Ha una laurea in lingue e letterature straniere e una specializzazione in giornalismo.

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