C’era una volta la Gig economy conosciuta in Italia come l’economia dei lavoretti a tempo. In alternativa economia di servizi on demand che viaggiano sulle piattaforme tecnologiche. Questo è il passato. Il presente dei lavori su piattaforma oggi genera guadagni e sta cambiando l’economia.

Un esempio? Le storie dei tanti Instagrammer, TikToker e Youtuber che hanno fatto dei loro video una professione con guadagni a due cifre. L’evoluzione della Gig economy viaggia sui social media, sulle piattaforme di gaming, e sui tanti servizi di sharing economy (mobilità, vacanze, cura della casa e della persona, moda).

Questa evoluzione è stata definita da Morgan Stanley Research “multiplatform economy”, ovvero l’economia delle piattaforme che è anche un’evoluzione dell’economia circolare. Consente alle nuove generazioni, in particolare la generazione Z, di guadagnare da attività che magari all’inizio sono secondarie rispetto all’impiego principale. L’obiettivo finale è farne una professione a tempo pieno.

Gig economy: la spinta decisiva del Covid-19

L’economia delle piattaforme si basa sulla condivisione e sulla possibilità di raggiungere un gran numero di persone a costi bassi. Come per molti megatrend digitali recenti, il Covid-19 ha avuto un ruolo chiave nell’accelerare questo cambiamento nelle abitudini di lavoro e di consumo.

Questa evoluzione della Gig economy è anche un tema di investimento emergente su alcuni settori chiave del digitale che utilizzano le piattaforme. In particolare:

  • Le piattaforme di Content creation (Instagram, TikTok, YouTube e in misura minore Facebook). Sono diventate uno strumento di marketing e pubblicità per i creator stessi e per le aziende che affidano loro la commercializzazione e la sponsorizzazione di prodotti e servizi.
  • Le piattaforme Sell to Earn, ovvero che usano il digitale per vendere. Non si tratta di semplice e-commerce. In questa categoria rientrano anche i commercianti che vendono o rivendono prodotti tramite grandi mercati. Oppure anche le piccole imprese che utilizzano piattaforme per gestire o ampliare le proprie attività.
  • Le piattaforme Deliver to Earn che basano tutto sulla consegna di qualsiasi bene: dal cibo da asporto ai prodotti di base come i farmaci.
  • Le piattaforme Rent to Earn che consentono di affittare case, macchine, barche e qualsiasi bene per un periodo determinato di tempo.
  • Le piattaforme Invest to Earn che danno la possibilità di investire direttamente online su prodotti tradizionali (azioni, obbligazioni, fondi di investimento) oppure sulla blockchain (criptovalute). Rappresentano due categorie, quali investimenti tradizionali e cripto.
  • Le piattaforme Gig to Earn che danno la possibilità di condividere passaggi in auto o agevolare l’outsourcing professionale.
  • Le piattaforme Play to Earn che sono collegate ai tanti giochi online e danno compensi in token ai giocatori per la loro partecipazione.

IDEE DI INVESTIMENTO

Secondo i dati della Commissione Europea, nell’Unione Europea operano oltre 500 piattaforme di lavoro digitale a cui fanno capo oltre 28 milioni di lavoratori. Per tutelare questi lavoratori, in particolare i riders che ruotano attorno alle piattaforme di delivery, c’è una proposta di direttiva. Si punta a migliorare le condizioni di lavoro di chi opera attraverso piattaforma digitale, di modo che, una volta approvata dal Parlamento e dal Consiglio, le norme diventino vincolanti per tutti i Paesi.

I migliori fondi per investire

Per investire sull’economia delle piattaforme come trend di lungo termine ci sono fondi che puntano sull’economia circolare. Si basano sulla condivisione di prodotti e servizi con un occhio attento alla sostenibilità. Vediamo dove investono i fondi presenti sulla piattaforma di Online SIM.

  • Candriam Sustainable – Equity Circular Economy Classe C Usd è un azionario globale che investe in aziende che forniscono soluzioni per una transizione verso un’economia circolare per affrontare le principali sfide sostenibili, sulla base di una gestione discrezionale. La selezione delle aziende si basa anche sull’analisi proprietaria dei criteri ESG. Partito nel 2020, guadagna il 2,55% a un anno (dati Morningstar aggiornai a giugno 2022) La tecnologia pesa al 20% sul portafoglio, il mercato Usa è vale il 58%.
  • BlackRock Global Funds – Circular Economy Fund Classe E2 USD è un azionario globale che investe almeno l’80% del patrimonio totale in titoli azionari di società a livello globale che beneficiano o contribuiscono al progresso dell’economia circolare. Partito nel 2019, perde il 5,89% a un anno (dati Morningstar aggiornai a giugno 2022). La tecnologia pesa al 13% sul portafoglio e il mercato Usa vale il 45%.
  • Robeco Capital Growth Funds Circular Economy Equities Classe D EUR Acc è un fondo azionario globale che investe in aziende che riducano il consumo complessivo di risorse limitate e prevengano la perdita di biodiversità. Investono in aziende che promuovono modelli di business efficienti sotto il profilo delle risorse per quanto riguarda la produzione e il consumo di beni, in linea con i principi dell’economia circolare. Partito nel 2020, perde il 6,32% a un anno (dati Morningstar aggiornai a giugno 2022). La tecnologia pesa al 21% sul portafoglio, il mercato Usa è vale il 56%.
  • Decalia Circular Economy Classe A1 EUR Acc è un fondo azionario globale che investe in azioni che beneficeranno strutturalmente del passaggio da un’economia lineare a un’economia circolare, con un impatto positivo sull’ambiente grazie al loro modello di business. Partito nel 2019, perde il 20,3% a un anno (dati Morningstar aggiornai a giugno 2022) La tecnologia pesa al 21% sul portafoglio, il mercato Usa è vale il 69%.

Scopri come investire in fondi sulla piattaforma Online SIM.

Note

Le informazioni contenute in questo articolo sono esclusivamente a fini educativi e informativi. Non hanno l’obiettivo, né possono essere considerate un invito o incentivo a comprare o vendere un titolo o uno strumento finanziario. Non possono, inoltre, essere viste come una comunicazione che ha lo scopo di persuadere o incitare il lettore a comprare o vendere i titoli citati. I commenti forniti sono l’opinione dell’autore e non devono essere considerati delle raccomandazioni personalizzate. Le informazioni contenute nell’articolo non devono essere utilizzate come la sola fonte per prendere decisioni di investimento.

Articolo precedente

New space economy: quanto vale e dove investire

Articolo successivo

Fondi obbligazionari Paesi emergenti: è il momento di comprare?

Autore

Roberta Caffaratti

Roberta Caffaratti

Competenze:
Giornalista segue da oltre 20 anni le dinamiche del mercato del risparmio gestito, della consulenza finanziaria e dei protagonisti del mondo degli investimenti. Per Online SIM scrive di scenari e storie di mercato, megatrend e idee di investimento, educazione finanziaria.

Esperienza:
É stata caporedattore di Bloomberg Investimenti e poi vicecaporedattore di Panorama Economy (Gruppo Mondadori).
Nel 2015, dopo la lunga carriera nella carta stampata economica, è passata alla comunicazione come responsabile delle attività di editoria aziendale e di content marketing di Lob Pr+Content occupandosi di progetti editoriali in diversi settori (risparmio, finanza, assicurazioni).
Dal 2015 cura la redazione dei contenuti del Blog di Online SIM, che oggi conta oltre 1200 articoli.

Formazione:
Ha una laurea in lingue e letterature straniere e una specializzazione in giornalismo.

Link ai social:

Nessun commento

Lascia un commento

Ho preso visione dell'informativa


Il periodo di verifica reCAPTCHA è scaduto. Ricaricare la pagina.