Il 2020 è l’anno della svolta nella ricerca di soluzioni tecnologiche innovative supportate dall’Intelligenza Artificiale, per ripensare prodotti e servizi in maniera disruptive e pianificare la ripartenza dell’economia mondiale. Il settimanale Economist l’ha definita Intelligent economy e comprende tutti i settori che hanno messo al centro dello sviluppo del business l’innovazione basata sull’Intelligenza Aartificiale (AI). Questa economia si basa su organizzazioni del settore pubblico e privato a livello globale e ci guardiamo intorno viene utilizzata a tutti i livelli:

  • dalle società di servizi finanziari per servire meglio i clienti e proteggerli dalle frodi;
  • dagli operatori sanitari per diagnosticare e identificare con maggiore precisione una malattia e offrire trattamenti più efficaci;
  • dai produttori per mantenere le macchine funzionanti a livello di impianto e di razionalizzazione delle filiere;
  • dalle autorità cittadine per vincere le sfide urbane come traffico, inquinamento e criminalità.

L’uso dell’AI diventa sempre più radicato nella società e non solo cambia le attività che lo adottano ma ha anche significativi effetti economici e sociali. L’economia diventa più intelligente e pone nuove sfide e opportunità di investimento.

Prima del Covid-19 l’Accenture Institute for High Performance, in collaborazione con Frontier Economics, ha misurato l’impatto dell’AI da qui al 2035 su 12 economie sviluppate che insieme generano oltre il 50% della produzione economica mondiale. Il risultato vede gli Stati Uniti come possibili vincitori che potrebbero aumentare il tasso di crescita annuale dal 2,6% al 4,6% entro il 2035, seguiti da Regno Unito (il tasso di crescita annuale passerebbe dal 2,5% al 3,9%), Giappone, che potrebbe triplicare il tasso di crescita nei prossimi 15 anni, e da Finlandia, Svezia, Paesi Bassi, Germania e Austria che potrebbero vedere raddoppiare i loro tassi di crescita.

L’analisi fatta prima del virus potrebbe essere rivista nei numeri ma il trend di trasformazione è in atto e non ha subito uno stop a causa della pandemia, anzi, proprio dall’innovazione dovrebbe ripartire la crescita. In particolare, l’AI aiuterà a superare le sfide più difficili, tra cui crescita, produttività, innovazione e creazione di posti di lavoro che sono temi centrali in questa fase. Secondo l’analisi di Pictet Asset Management robotica, automazione industriale e stampanti 3D diverranno centrali nelle nuove filiere produttive, più regionali e meno globali, che si stanno formando come reazione allo choc prodotto dalla pandemia, ma anche dalle precedenti tensioni commerciali sino-americane.

La sfida dell’innovazione è stata raccolta anche dalle grandi aziende tecnologiche che stanno investendo in start-up che offrono nuove soluzioni di intelligenza artificiale. In prima fila c’è Amazon che ha creato Alexa Next Stage, un acceleratore di investimenti collegato ad Alexa Fund, un fondo di investimento da 200 milioni di dollari, che investe nell’innovazione della tecnologia vocale – tra gli ultimi progetti finanziati la start up torinese Alba Robot, che fa capo all’incubatore del Politecnico di Torino (I3P) e lavora sulla creazione di sedie a rotelle smart – molto attivo è anche Google for Startups Accelerator il programma di Google che aiuta le startup a innovare e crescere, adottando una metodologia AI-first che post Covid-19 sta puntando su donne e mercati emergenti; e in prima c’è anche l’acceleratore di investimenti Techstars che attraverso la sua piattaforma mette in contatto imprenditori, investitori e aziende.

IDEE DI INVESTIMENTO

Se c’è una certezza post Coronavirus è che i megatrend legati alla tecnologia subiranno un’accelerazione. L’intelligenza artificiale guida una rivoluzione industriale e sociale ed è un megatrend di investimento di lungo termine. Al centro c’è il tema della robotica che è una possibilità di investimento offerta da pochi prodotti venduti sul mercato italiano. Tra questi ci sono:

Più in generale per investire sul megatrend legati alla tecnologia sul mercato italiano ci sono fondi azionari specializzati (Categoria Morningstar Azionari Settore Tecnologia)

La Top 5 che fondi che investono in tecnologia

Prodotto Rendimento 1yRendimento 3y
BGF World Technology Fund Classe E240,46%30,83%
Bgf World Technology Fund Classe E2 Usd39,40%29,86%
Polar Capital Funds PLC - Polar Capital Global Technology Fund R Income (EUR)34,22%25,70%
Allianz Global Investors Fund - Allianz Global HiTech Growth A USD31,86%17,79%
Franklin Technology Fund A (acc) USD25,96%25,63%

Scopri sulla piattaforma Online Sim come investire scegliendo un Portafoglio Modello.


Note

Le informazioni contenute in questo articolo sono esclusivamente a fini educativi e informativi. Non hanno l’obiettivo, né possono essere considerate un invito o incentivo a comprare o vendere un titolo o uno strumento finanziario. Non possono, inoltre, essere viste come una comunicazione che ha lo scopo di persuadere o incitare il lettore a comprare o vendere i titoli citati. I commenti forniti sono l’opinione dell’autore e non devono essere considerati delle raccomandazioni personalizzate. Le informazioni contenute nell’articolo non devono essere utilizzate come la sola fonte per prendere decisioni di investimento.

Articolo precedente

Investire sostenibile: G come governance

Articolo successivo

Investire sostenibile: perché l’energia del futuro è l’idrogeno verde

Autore

Roberta Caffaratti

Roberta Caffaratti

Competenze:
Giornalista segue da oltre 20 anni le dinamiche del mercato del risparmio gestito, della consulenza finanziaria e dei protagonisti del mondo degli investimenti. Per Online SIM scrive di scenari e storie di mercato, megatrend e idee di investimento, educazione finanziaria.

Esperienza:
É stata caporedattore di Bloomberg Investimenti e poi vicecaporedattore di Panorama Economy (Gruppo Mondadori).
Nel 2015, dopo la lunga carriera nella carta stampata economica, è passata alla comunicazione come responsabile delle attività di editoria aziendale e di content marketing di Lob Pr+Content occupandosi di progetti editoriali in diversi settori (risparmio, finanza, assicurazioni).
Dal 2015 cura la redazione dei contenuti del Blog di Online SIM, che oggi conta oltre 1200 articoli.

Formazione:
Ha una laurea in lingue e letterature straniere e una specializzazione in giornalismo.

Link ai social:

Nessun commento

Lascia un commento

Ho preso visione dell'informativa


Il periodo di verifica reCAPTCHA è scaduto. Ricaricare la pagina.