Il legame tra la proprietà immobiliare e il trasporto è uno dei più antichi della storia. Se pensiamo ai romani, per esempio, era altissimo il valore attribuito a i progressi nei mezzi di trasporto, nelle strade fino ai canali e, facendo un salto temporale in avanti, la ferrovia è stata al centro della rivoluzione industriale e i percorsi delle rotaie hanno ridisegnato città e campagne, ridefinendo i confini delle proprietà immobiliari e il loro valore.
Oggi è ancora così e i prezzi degli immobili possono salire anche del 50% in città come Londra o Milano se gli immobili si trovano vicino a una nuova linea ferroviaria, come accaduto nella East London a pochi passi dalla linea ad alta velocità che aprirà quest’anno, o come se un’intera zona viene riqualificata come è accaduto al quartiere Isola di Milano che in pochi anni oltre ai grattacieli ha visto costruire una nuova linea metropolitana e altri servizi.
Adesso siamo all’alba di una nuova era del trasporto, ben descritta all’ultimo Ces di Las Vegas quella dell’auto senza conducente, che promette l’utopia di spostamenti senza stress, dovrebbe favorire la creazione di parchi giochi urbani e la fine dei problemi di parcheggio. Come inciderà sulla valutazione delle proprietà immobiliari? Secondo i calcoli di David Silver, ingegnere e docente a Udacity, università online americana che è specializzata in tecnologie applicate allo sviluppo di auto a guida autonoma, sentito da Bloomberg ha dichiarato che l’auto senza guidatore cambierà il modo di valutare gli immobili.
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Silver che sta portando avanti un progetto di nanotecnologie applicate alle macchine volanti, ha reclutato studenti in tutto il mondo e il 5% è cinese. Tanto che Udacity ha stretto un accordo con Baidu per un progetto open source legato alle auto. Certo, siamo solo all’inizio di un percorso ma i primi esempi di servizi senza conducente – autobus, taxi e furgoni per le consegne – sono già arrivati, anche se l’adozione diffusa da parte della massa dei consumatori potrebbe essere realtà solo tra un decennio.
Ma è proprio questo il punto: il lungo periodo. Chi acquista un immobile, anche per investimento, lo fa con un’ottica di lungo periodo. E dieci anni sono davvero il minimo quando si parla di durata di un investimento a lungo termine. Allora la variabile auto senza guidatore deve cominciare ad essere calcolata nella scelta di un immobile? Le principali società real estate mondiali sentire da Bloomberg hanno cominciato solo a fare delle ipotesi sul mercato americano, ma senza troppa convinzione.
Secondo il sentiment delle società real estate americane, negli Stati Uniti un’intera rete di fermate di camion, motel e stazioni di servizio potrebbe perdere valore se i veicoli non hanno avranno più bisogno di autisti. E non c’è dubbio che lo spazio che potrebbe essere liberato in un mondo in cui le auto non rimangono più inattive per il 95% del tempo può essere riutilizzato per spazi verdi e i parcheggi di superficie o coperti potrebbero essere trasformati in appartamenti.
A New York l’area metropolitana destinata a parcheggio copre un’area equivalente a due parchi centrali, secondo le stime pubblicate da Moovel Lab, un’unità di ricerca di Daimler, e Londra guadagnerebbe uno spazio pari a quasi cinque Hyde Park senza i suoi spazi di parcheggio.
Ma non c’è solo questo. Un sistema di trasporti meno stressante è un incentivo a vivere fuori dai grandi centri urbani, con un conseguente sviluppo delle aree periferiche. Questo è il futuro secondo Sidewalks Labs, l’unità di sviluppo urbano di Google Alphabet che sta progettando un quartiere sul lungomare orientale di Toronto che potrebbe essere tra i primi ad essere servito da auto senza conducente.
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