Le manovre delle banche centrali di tutto in mondo per immettere grossi quantitativi di denaro che le con l’obiettivo di contenere l’impatto economico della pandemia di Covid hanno riportato al centro del dibattito tra economisti il tema dell’inflazione. Quale sarà la strada dei prezzi post pandemia?

C’è chi teme una fase inflazionistica con una crescita incontrollata dei prezzi, c’è chi pensa che la strada sia la deflazione, che avrebbe effetti distruttivi su molti settori dell’azionario, perché dopo il periodo costruttivo post pandemia con interventi di sostegno sarà inevitabile un’ondata di fallimenti a causa della recessione che si prolungherà fino al 2021, e c’è chi, invece, chi ipotizza un ritorno al passato verso una stagflazione che il mercato non vive dagli anni ’70 del secolo scorso.

Stando ai manuali di economia, a una violenta contrazione della domanda dovrebbe seguire una contrazione della capacità produttiva e dei prezzi. Nella fase di rimbalzo post-recessione, però si rischia di trovarsi con una domanda che accelera, senza che l’offerta possa soddisfarla, e questo porterebbe all’inflazione dei prezzi.

È questo un possibile scenario per il medio termine? Non proprio per Alessandro Tentori, CIO AXA Investment Management Italia che esclude però quegli elementi deflazionari che sono indipendenti dal ciclo congiunturale (fattori demografici, l’accumulazione strutturale di risparmio). Lo scenario più probabile Per Axa Investment Management è che si assista a un processo graduale di normalizzazione, senza un boom dei consumi, che verrà accompagnata da una graduale riapertura produttiva, senza innescare un rapido aumento dei prezzi.

Secondo il consensus dei gestori, la ripresa dei prezzi e quindi dell’inflazione è un fatto con cui si dovrà fare i conti in maniera graduale già quest’anno e sicuramente nel 2021. Nel frattempo, dobbiamo fare i conti con timori crescenti di stagflazione, ovvero un possibile aumenti dei prezzi senza una crescita dell’economia. In particolare:

  • La stagflazione è una fase del ciclo economico che unisce la stagnazione, ovvero una recessione dell’economia, e l’inflazione, ovvero la crescita dei prezzi;
  • la stagflazione è anche denominata inflazione recessiva ed è solitamente accompagnata da un rallentamento dell’attività produttiva.

Per l’economista Stephen Roach il rischio è concreto e arriverà con una discesa violenta del dollaro, riportando il mondo indietro alla fine degli anni ’70, quando i prezzi salirono mentre la crescita dell’economia fu quasi nulla. E’ uno scenario possibile? Secondo l’analisi di Pictet Asset Management non è plausibile perché l’esperienza degli ultimi dieci anni ha reso evidente che il Quantative easing (QE) non porta automaticamente a un aumento dei prezzi al consumo. Ma gli aiuti di banche centrali, Governi e le annunciate misure fiscali per uscire dalla pandemia rappresentano un fatto eccezionale che potrebbe davvero far impennare l’inflazione in uno scenario di PIL globale in netta discesa.

IDEE DI INVESTIMENTO

L’unica arma di difesa in caso di stagflazione è una diversificazione ottimale del portafoglio prendendo in considerazione tutte le variabili che lo compongono: asset class (azioni, obbligazioni), valute, area geografica.

  • In questi casi la scelta migliore è effettuare un check-up di portafoglio per valutare se è correttamente diversificato in base al proprio profilo di rischio e all’obiettivo di investimento
  • Si può prendere in considerazione di investire una piccola parte del portafoglio su fondi obbligazionari legati all’inflazione (Categoria Morningstar Obbligazionari Inflation Linked Globali – EUR Hedged)

La Top 10 dei fondi obbligazionari inflation linked

ProdottoRendimento 1yRendimento YTD
AXA World Funds - Global Inflation Bonds I Capitalisation EUR*5,45%6,30%
Ostrum Global Inflation Fund classe R Dis5,18%5,45%
BNP Paribas Funds Global Inflation-Linked Bond I Capitalisation4,63%5,43%
Colchester Global Real Return Bond Fund EUR Hedged Accumulation4,32%4,43%
NN (L) Renta Fund Global Inflation Linked Classe X Cap Eur (Hedged)4,28%5,44%
Pimco Global Real Return Fund Classe E Eur Hdg4,15%5,42%
Amundi Funds Bond Global Inflation Classe FE4,05%2,39%
Amundi Funds Bond Global Inflation Classe G4,05%2,40%
DPAM HORIZON B Bonds Global Inflation Linked F EUR HEDGED3,31%2,89%
Schroder Global Inflation Linked Bond Usd Hd Classe B3,22%4,51%
Nella tabella i migliori fondi obbligazionari legati all'inflazione ordinati per rendimento a un anno. Dati in euro aggiornati a luglio 2020. Fonte: Morningstar.

*Il fondo è riservato alla clientela istituzionale ma è disponibile per la clientela retail il fondo Axa Wf Global Inflation Bonds Classe A Acc

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Note

Le informazioni contenute in questo articolo sono esclusivamente a fini educativi e informativi. Non hanno l’obiettivo, né possono essere considerate un invito o incentivo a comprare o vendere un titolo o uno strumento finanziario. Non possono, inoltre, essere viste come una comunicazione che ha lo scopo di persuadere o incitare il lettore a comprare o vendere i titoli citati. I commenti forniti sono l’opinione dell’autore e non devono essere considerati delle raccomandazioni personalizzate. Le informazioni contenute nell’articolo non devono essere utilizzate come la sola fonte per prendere decisioni di investimento.

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Autore

Roberta Caffaratti

Roberta Caffaratti

Competenze:
Giornalista segue da oltre 20 anni le dinamiche del mercato del risparmio gestito, della consulenza finanziaria e dei protagonisti del mondo degli investimenti. Per Online SIM scrive di scenari e storie di mercato, megatrend e idee di investimento, educazione finanziaria.

Esperienza:
É stata caporedattore di Bloomberg Investimenti e poi vicecaporedattore di Panorama Economy (Gruppo Mondadori).
Nel 2015, dopo la lunga carriera nella carta stampata economica, è passata alla comunicazione come responsabile delle attività di editoria aziendale e di content marketing di Lob Pr+Content occupandosi di progetti editoriali in diversi settori (risparmio, finanza, assicurazioni).
Dal 2015 cura la redazione dei contenuti del Blog di Online SIM, che oggi conta oltre 1200 articoli.

Formazione:
Ha una laurea in lingue e letterature straniere e una specializzazione in giornalismo.

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