Quanto dura la vita? La domanda antica quanto l’umanità stessa non ha mai trovato una risposta. Perché una risposta scientifica non c’è, anche se uno studio canadese pubblicato sulla rivista Nature afferma che non esiste un limite massimo di età a cui tendere e abbatte l’asticella dei 115 anni che, secondo la maggioranza dei ricercatori, è il traguardo massimo di vita a cui aspirare. Per due italiani su tre l’aspettativa di vita è di almeno 100 anni, secondo un’indagine della banca svizzera UBS sui servizi finanziari: il 53% degli investitori facoltosi aspira a diventare centenario e a godersi la vita fino alla fine, secondo Ubs Investor Watch, la più grande ricerca al mondo sugli investitori facoltosi, attraverso la quale sono stati intervistati 5 mila high networth individual, di cui 400 in Italia.

Il sogno degli italiani più abbienti è molto ottimista, ma poggia su solide fondamenta. Oggi l’aspettativa di vita in Italia è di 82,8 anni, secondo dati Istat, ed è la più alta d’Europa. Ma sul godersi la vita fino alla fine i dubbi sono legittimi: dal 2006 al 2017, infatti, gli anni vissuti non in buona salute sono saliti a 20 (oltre 4 anni dal 2006). La ragione? L’aumento dell’aspettativa di vita ha contribuito a far crescere la popolazione anziana, che oggi è pari al 22% del totale e arriverà al 34% entro il 2050.

Non ci sono dubbi che l’allungamento dell’aspettativa di vita della popolazione si debba alla riduzione della mortalità per molte patologie e la ricerca medica insieme con lo sviluppo di nuovi farmaci sono stati determinanti. «Abbiamo una comprensione sempre maggiore dei fattori che contribuiscono all’invecchiamento», ha scritto Marie-Laure Schaufelberger, Product Specialist del fondo Pictet-Biotech. Schaufelberger ipotizza che gli attuali 100 anni di aspettativa di vita nel prossimo secolo possano essere 200 anni, sposando in una certa misura la tesi dei due ricercatori canadesi. «Ciò è dovuto all’enorme progresso realizzato nella mappatura del nostro DNA. Ci sono voluti 15 anni e 3 miliardi di dollari per decifrare il primo DNA umano. I costi per la ricerca sul DNA sono oggi scesi a circa 1000 dollari e la ricerca stessa può essere completata nel giro di un paio di giorni».

La ricerca ha offerto alle società biotecnologiche l’opportunità di sviluppare farmaci unici, su misura, in base alla struttura genetica unica di ciascun essere umano, aprendo strade nuove per il trattamento delle malattie, comprese quelle che fino ad oggi sono considerate letali. L’invecchiamento attivo, la spinta della ricerca scientifica per migliorare la qualità della vita delle persone, che implica anche costi sanitari – secondo una ricerca Gartner, per esempio, sul fronte pubblico la spesa sanitaria nei Paesi avanzati è salita di oltre il 2% annuo nell’ultimo decennio – e assicurativi in aumento, sono tutti trend che contribuiscono al mega trend di investimento sui consumi e lo stile di vita della silver generation su cui i gestori da tempo costruiscono prodotti finanziari. Sul lato dei consumi, per esempio, Gartner afferma che la vendita di dispositivi sanitari indossabili è aumentata di 50 volte tra il 2015 e il 2018, mentre per il mercato globale dei cibi biologici dovrebbe crescere del 14% l’anno fino al 2021.

La ricerca di Ubs evidenzia come i costi sanitari siano la principale preoccupazione degli aspiranti centenari italiani che vogliono conservare il più a lungo possibile la salute, anche grazie a un portafoglio di investimento solido e un cambio di prospettiva che sposta l’orizzonte temporale di risparmio in avanti. Per questo i megatrend, ovvero le tendenze di lungo periodo come i cambiamenti di scenario legati ai consumi, all‘innovazione tecnologica, al cambiamento demografico sono una scelta di investimento valida per Credit Suisse. Dal 2013 essa monitora i megatrend di investimento alla Global Megatrend Conference 2018, dando ampio spazio al tema dell’invecchiamento della popolazione come possibilità di investimento.

IDEE DI INVESTIMENTO

Un gruppo di economisti americani e canadesi della Harvard University coordinati da Ashley V. Whillans sono arrivati alla conclusione che la cosa che può rendere davvero felici le persone non è l’immortalità ma comprare il tempo. Pensandoci bene, avere tempo significa vivere meglio e, a guardare bene, la conclusione degli economisti di Harvard non è così lontana da quella a cui sono giunti gli investitori abbienti della ricerca Ubs Investor Watch che pensano di vivere fino a 100 anni. E il traguardo di arrivare fino al secolo di vita in buona salute non sarà più un eccezione per l’umanità del Ventunesimo secolo. Ne sono sicuri i fondatori di Human Longevity, la start-up che ha tra i suoi fondatori Craig Venter, che ha decodificato il genoma umano, secondo cui entro il 2060 l’uomo potrà vivere fino a 140 anni grazie alle tecnologie che su stanno sviluppando oggi. Ingegneria genetica, medicina rigenerativa e nanotecnologie si mettono insieme al Big Pharma per consentire l’allungamento della speranza di vita e alimentano il business dell’immortalità.

Per investire sulla ricerca scientifica che punta all’allungamento della vita del genere umano, la strada più indicata sono i fondi azionari specializzati in biotecnologie (Categoria Morningstar: Azionari Settore Biotecnologia) che, nonostante il mercato abbia corretto tantissimo da inizio anno, si sono difesi bene:

 

I migliori fondi azionari che investono in biotech

ProdottoRendimento 1yRendimento YTD
Polar Capital Funds PLC - Biotechnology Fund S USD Inc8,51%5,06%
Pharus SICAV - Biotech Class A EUR Acc8,21%-0,26%
CS Invm Fds 2 - Credit Suisse (Lux) Global Digital Health Equity Fund B USD7,06%6,61%
Variopartner SICAV - Sectoral Biotech Opportunities Fund Class P EUR6,54%-3,34%
Selectra J. Lamarck Biotech Fund Class C1,17%-2,45%
Candriam Equities L Biotechnology Classe C-1,81%-4,18%
Pictet - Biotech Classe Hr Eur-5,22%-4,72%
UBS (Lux) Equity Fund - Biotech (USD) Q-acc-6,87%-6,79%
Zeus Capital SICAV DNA Biotech A Acc-7,89%-8,86%
Franklin Biotechnology Discovery Fund C(acc)USD-9,02%-4,08%
Nella tabella, i migliori fondi azionari biotech ordinati per rendimento da aprile 2017 ad aprile 2018. Dati % in euro. Fonte: Morningstar.

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Note

Le informazioni contenute in questo articolo sono esclusivamente a fini educativi e informativi. Non hanno l’obiettivo, né possono essere considerate un invito o incentivo a comprare o vendere un titolo o uno strumento finanziario. Non possono, inoltre, essere viste come una comunicazione che ha lo scopo di persuadere o incitare il lettore a comprare o vendere i titoli citati. I commenti forniti sono l’opinione dell’autore e non devono essere considerati delle raccomandazioni personalizzate. Le informazioni contenute nell’articolo non devono essere utilizzate come la sola fonte per prendere decisioni di investimento.

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Autore

Roberta Caffaratti

Roberta Caffaratti

Competenze:
Giornalista segue da oltre 20 anni le dinamiche del mercato del risparmio gestito, della consulenza finanziaria e dei protagonisti del mondo degli investimenti. Per Online SIM scrive di scenari e storie di mercato, megatrend e idee di investimento, educazione finanziaria.

Esperienza:
É stata caporedattore di Bloomberg Investimenti e poi vicecaporedattore di Panorama Economy (Gruppo Mondadori).
Nel 2015, dopo la lunga carriera nella carta stampata economica, è passata alla comunicazione come responsabile delle attività di editoria aziendale e di content marketing di Lob Pr+Content occupandosi di progetti editoriali in diversi settori (risparmio, finanza, assicurazioni).
Dal 2015 cura la redazione dei contenuti del Blog di Online SIM, che oggi conta oltre 1200 articoli.

Formazione:
Ha una laurea in lingue e letterature straniere e una specializzazione in giornalismo.

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