Dalla fine di gennaio 2018 il ritorno della volatilità sui mercati azionari ha fatto girare gli indici azionari mondiali in territorio negativo. Eppure, i conti delle aziende non sono mai stati così solidi come in questo momento. Le attese per la stagione delle trimestrali che è appena cominciata, infatti, non sono mai state così positive, come conferma l’analisi di Thomson Reuters relativa al consensus degli analisti che per il primo trimestre parla di una crescita media del 18% degli utili delle società che fanno parte dell’indice S&P 500 della borsa americana

La riforma delle tasse di Donald Trump, per esempio, da sola ha dato una spinta da almeno 2,3 miliardi di dollari alle quattro maggiori banche americane in un solo trimestre. JPMorgan, Wells Fargo, Citigroup e Bank of America hanno beneficiato della riforma, che ha contribuito ai loro positivi risultati trimestrali grazie al calo delle aliquote per le aziende. Il calcolo è stato fatto dal Wall Street Journal, secondo il quale, senza i risparmi della riforma, l’utile di Wells Fargo sarebbe calato invece che salire, e buona parte della crescita di Citigroup e Bank of America sarebbe svanita. Gli utili di JPMorgan sarebbero saliti del 28% invece che del 35%. «Guardando al futuro, lo scenario dell’azionario americano sembra rimanere molto favorevole. I titoli americani sono destinati a beneficiare, a livello nazionale, di un forte momentum economico, ulteriormente potenziato dalla riforma fiscale e, a livello internazionale, di una ripresa globale sincronizzata» ha detto Nadia Grant, responsabile azionario americano di Columbia Threadneedle Investments. «Dal punto di vista strutturale ci aspettiamo che la transazione dal “quantitative easing” al “quantitative tightening”, stimolerà una maggiore volatilità di mercato e ciò potrebbe favorire quei gestori attivi che sapranno fare una ottimale selezione di titoli».

C’è forte attesa anche per i Big della tecnologia che sono stati i principali attori del rialzo delle Borse all’inizio di quest’anno e che, dopo l’affare Facebook, sono sotto attacco, ma secondo il consensus degli analisti di Bloomberg non avranno contraccolpi nel bilancio del trimestre. Preoccupa di più la guerra commerciale tra Stati Uniti e Cina che sta mettendo in pericolo le fusioni e minaccia l’interconnessione globale che ha aiutato il settore tecnologico a prosperare. Ma questo, per ora, non si vedrà nei conti delle aziende come Facebook, Google e Amazon (che è finita di recente nel mirino del presidente americano Donald Trump perché, a detta del presidente USA, la società di Jeff Bezos paga poche tasse).

In Europa, secondo l’analisi di Thomson Reuters, la situazione non è poi così differente: la crescita attesa degli utili delle aziende del Vecchio Continente è del 3,4% per le società che compongono l’indice Stoxx Europe 600. Ma ci sono punte di diamante come il mercato italiano che, stando al consensus, possono chiudere il primo trimestre 2018 con una crescita media degli utili quasi del 17%. Non è un caso che il Ftse Mib sia l’unico tra i principali indici europei a registrare da inizio anno una performance positiva (+4,9%). In controtendenza rispetto al resto d’Europa.

 

IDEE DI INVESTIMENTO

Dopo la correzione sul mercato azionario, la stagione delle trimestrali è come il fischio di inizio di una nuova fase e dà lo spunto per un check di portafoglio anche in attesa delle decisioni della Banca centrale europea (BCE) che vede la possibilità di attendere fino a luglio per annunciare in che modo verrà chiuso il programma di Quantitative easing. Secondo quanto riporta Bloomberg, i membri del Consiglio direttivo vogliono avere il tempo per valutare se l’economia ha davvero superato la fase di rallentamento riscontrata nel primo trimestre. Finora il mercato ha messo in conto che le decisioni sul Qe sarebbero state comunicate in occasione della riunione di politica monetaria di giugno, quando saranno disponibili le previsioni economiche aggiornate.

La top ten dei fondi azionari Europa large cap

ProdottoRendimento YTDRendimento 3y
Man GLG Pan-European Equity Gr D C EUR5,88%---
UBS (Lux) KSS European Eqs (EUR) P-acc4,93%2,62%
Man GLG European Equity D C EUR4,01%---
RWC European Equity B EUR Acc3,56%---
Amundi Fds II European Eq Value E EUR ND3,02%3,69%
Acadian European Equity UCITS A EUR2,93%8,98%
Odey Pan European R EUR Acc2,75%-3,41%
Invesco Pan European Equity Classe E (acc) Eur2,75%1,55%
Rothschild Conviction Europe Classe C2,63%0,23%
Metropole Sélection A2,23%0,33%
Fonte: Morningstar Direct. Dati % in euro. I rendimenti a tre anni sono annualizzati.

La top ten dei fondi azionari America large cap

ProdottoRendimento YTDRemdimento 3y
PrivilEdge Sands US Growth USD NA10,34%7,51%
MS INVF US Growth I9,03%12,78%
Brown Advisory US Equity Growth $ B7,22%7,62%
PrivilEdge WellsCap US Sel Eq USD NA6,02%1,55%
Edgewood L Sel US Select Growth A USD5,92%11,55%
Bgf Us Growth Fund Usd Classe E25,85%7,53%
T. Rowe Price US Blue Chip Eq Q USD5,85%10,56%
Seilern Stryx America USD U R5,38%11,85%
GS US Focused Growth Equity Base Inc USD4,80%4,05%
Jpm Us Growth D (acc) - Usd4,59%7,35%
Fonte: Morningstar Direct. Dati % in euro. I rendimenti a tre anni sono annualizzati.

 

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Note

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Roberta Caffaratti

Roberta Caffaratti

Competenze:
Giornalista segue da oltre 20 anni le dinamiche del mercato del risparmio gestito, della consulenza finanziaria e dei protagonisti del mondo degli investimenti. Per Online SIM scrive di scenari e storie di mercato, megatrend e idee di investimento, educazione finanziaria.

Esperienza:
É stata caporedattore di Bloomberg Investimenti e poi vicecaporedattore di Panorama Economy (Gruppo Mondadori).
Nel 2015, dopo la lunga carriera nella carta stampata economica, è passata alla comunicazione come responsabile delle attività di editoria aziendale e di content marketing di Lob Pr+Content occupandosi di progetti editoriali in diversi settori (risparmio, finanza, assicurazioni).
Dal 2015 cura la redazione dei contenuti del Blog di Online SIM, che oggi conta oltre 1200 articoli.

Formazione:
Ha una laurea in lingue e letterature straniere e una specializzazione in giornalismo.

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