Dopo un 2018 in frenata, i mercati emergenti hanno rialzato la testa e sono tornati nelle preferenze dei gestori come area più promettente nel lungo periodo. La ricerca del valore costringe a una selezione mirata all’interno delle diverse aree emergenti in giro per il mondo e, tra tutte le opportunità presenti, è l’America Latina, e in particolare Brasile e Argentina, ad avere la maggiore potenzialità in termini di performance sia sul fonte azionario, sia su quello obbligazionario in valuta locale. Ne sono convinti gli analisti di Citigroup secondo i quali un’inflazione più bassa può contribuire a generare condizioni macroeconomiche positive sul mercato brasiliano, assicurando il proseguimento delle politiche di austerità in Argentina e spingendo il valore delle azioni.

Per lo strategist Guilherme Assis di Citigroup i tassi di interesse brasiliani, che sono arrivati sui minimi di sempre, danno una grossa spinta al credito delle aziende carioca dopo la peggior recessione mai registrata nel Paese. Per questa ragione, secondo Citigroup, gli utili societari potranno salire in media del 22% in Brasile nel 2019 e l’indice azionario Bovespa ha un margine di crescita potenziale di circa l’8% rispetto ai valori registrati a febbraio 2019.
Molto dipenderà, però, dall’approvazione della riforma delle pensioni – la prima votazione è attesa al Congresso il 20 febbraio 2019 – che pesano per il 13% sul Prodotto interno lordo (PIL) del Brasile e la percentuale è destinata a salire in maniera esponenziale nel lungo periodo dato che, entro il 2060, il 25,5% dei brasiliani avrà più di 65 anni contro il 9% di oggi. La riforma delle pensioni è fatta proprio per contenere la spesa pubblica, grazie all’introduzione di un’età minima di pensionamento (65 anni per gli uomini e 62 anni per le donne e un periodo di transizione di 12 anni).

America Latina: le riforme strutturali fanno ripartire l’area

Secondo il consensus dei gestori, il risparmio pensionistico ideale per le casse pubbliche brasiliane in modo da dare slancio al mercato deve essere di oltre i mille miliardi di real e l’approvazione finale al testo di riforma dovrebbe arrivare entro il terzo trimestre 2019. Il Brasile resta, dunque, una scommessa ad alto potenziale ma ad alto rischio perché la mancata approvazione della riforma delle pensioni potrebbe innescare un sell-off sul mercato e costringere la Banca centrale del Paese ad alzare i tassi per riconquistare la fiducia degli investitori.
Anche le potenzialità dell’Argentina, l’altro grande Paese dell’America Latina che convince i gestori, sono appese alla politica. L’elenco di appuntamenti elettorali sui mercati emergenti è lungo nel 2019 e, tra tutti, proprio quello atteso a ottobre in Argentina ha l’esito più difficile da prevedere secondo Claudia Calich, Portfolio Manager di M&G Investments. La ragione? Il mercato tifa per una riconferma di Mauricio Macri, che con ogni probabilità si ricandiderà alla presidenza, ma potrebbe scontrarsi con la rediviva ex presidente Christina Kirchner o con un esponente del Partito Peronista entrambi non graditi agli investitori.

Chiunque si siederà sulla poltrona di presidente dell’Argentina, in ogni caso deve portare avanti il percorso di risanamento del Paese secondo la linea tracciata dal Fondo Monetario Internazionale (FMI). Ed è proprio il FMI a metter in guardia sul rischio Paese Argentina: secondo gli economisti del Fondo monetario, il Prodotto interno lordo (PIL) argentino può tornare a crescere solo nel 2020 (+2,7%) mentre continuerà a scendere (-1,7%) nel 2019. Ma è proprio dal Brasile – secondo l’FMI il PIL carioca salirà del 2,5% nel 2019 – che potrebbe arrivare la spinta per la rinascita dell’Argentina.

IDEE DI INVESTIMENTO

Per l’America Latina non è prevista una crescita macroeconomica esplosiva nel 2019: l’area secondo le stime FMI, aumenterà il PIL del 2% quest’anno e del 2,5% nel 2020. A frenare sono Paesi come il Messico e il Venezuela che sta vivendo una crisi politica ed economica grave. Ma non c’è dubbio che tutta l’area America Latina sia alle prese con riforme strutturali pesanti e proprio per questo, secondo i gestori di Templeton e di Pictet Asset Management, è da considerare interessante. Ad attrarre i gestori sono i Paesi che hanno intrapreso un percorso virtuoso di politiche economiche e fiscali (Brasile, Colombia, Argentina ma anche Messico).

Per un investitore di lungo periodo, l’America Latina è un’occasione di diversificazione di portafoglio con un’alta potenzialità di crescita e un rischio medio alto (Categoria Morningstar: Azionari America Latina).

La Top 10 dei fondi azionari America Latina

ProdottoRendimento YTDRendimento 3y
Templeton Latin America Fund Classe A (acc)15,41%18,90%
Nordea 1 - Latin American Equity Fund Classe BP Eur15,24%23,65%
Investec Global Strategy Fund - Latin American Equity Fund C Acc USD15,05%22,55%
T. Rowe Price Funds SICAV - Latin American Equity Fund A USD14,94%20,72%
Amundi Funds Equity Latin America Classe SE14,75%21,56%
NN (L) Latin America Classe X14,75%16,41%
HSBC Global Investment Funds - Latin American Equity IC14,63%20,42%
DWS Invest Latin American Equities LC14,18%23,83%
Fidelity Latin America Fund Classe E (acc)14,10%17,81%
Bgf Latin American Fund Usd Classe E213,93%22,19%
Nella tabella, i fondi azionari specializzati sui Paesi emergenti dell'America Latina ordinati per rendimento da inizio 2019. Dati in euro aggiornati a febbraio 2019. Fonte: Morningstar.

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Note

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Autore

Roberta Caffaratti

Roberta Caffaratti

Competenze:
Giornalista segue da oltre 20 anni le dinamiche del mercato del risparmio gestito, della consulenza finanziaria e dei protagonisti del mondo degli investimenti. Per Online SIM scrive di scenari e storie di mercato, megatrend e idee di investimento, educazione finanziaria.

Esperienza:
É stata caporedattore di Bloomberg Investimenti e poi vicecaporedattore di Panorama Economy (Gruppo Mondadori).
Nel 2015, dopo la lunga carriera nella carta stampata economica, è passata alla comunicazione come responsabile delle attività di editoria aziendale e di content marketing di Lob Pr+Content occupandosi di progetti editoriali in diversi settori (risparmio, finanza, assicurazioni).
Dal 2015 cura la redazione dei contenuti del Blog di Online SIM, che oggi conta oltre 1200 articoli.

Formazione:
Ha una laurea in lingue e letterature straniere e una specializzazione in giornalismo.

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