A 32 anni dalla nascita del World Wide Web, possiamo dire che internet, e le nuove tecnologie che ha promosso, non vertono sul globale o inclusione come immaginiamo. La tecnologia non è neutrale: è progettata, creata, costruita e utilizzata dalle persone. E questo ci ha portato ad una tecnologia che si concentra su un utente che è quasi sempre un maschio bianco, giovane e in salute. Ad affermarlo è la tesi di un libro spagnolo dal titolo emblematico: Mr Internet – Come la tecnologia e il genere sono correlati e come ti influenzano.

Il libro scritto da Marta Beltrán, ricercatrice di Informatica e Modellistica Matematica, si pone una serie di domande: è una coincidenza che ci siano molte più biografie di uomini su Wikipedia? E che gli assistenti virtuali hanno nomi di donna? Perché quasi tutta la pornografia deep fake viene creata senza il permesso delle donne le cui immagini vengono utilizzate? C’è un tema di inclusione digitale che spesso ignora e sottovaluta le donne.

Inclusione digitale: l’algoritmo non è inclusivo

Queste differenze tra uomini e donne sono solo la punta dell’iceberg. Se analizziamo la tecnologia che ci circonda e che condiziona il nostro mondo in una prospettiva di genere, le domande da porci sono molte. Una su tutte: dietro ad ogni ricerca online c’è un algoritmo. Quanto è collegato all’inclusione? La gestione dei dati è il punto di partenza. Avere un algoritmo perfetto e imparziale è impossibile. Ma migliorare si può.

Negli ultimi anni i grandi colossi tecnologici hanno cercato di essere più attenti. Per esempio, Meta, ha creato dei team ad hoc sulla gender diversity per studiare i pregiudizi di genere degli algoritmi che governano Facebook e Instagram. Anche Microsoft e Google si sono impegnati in tal senso promuovendo sistemi di Fairness, accountability and transparency in machine learning (FAT/ML).

Possono fare molto anche i progetti culturali di inclusione digitale. Per esempio, la ricercatrice Caroline Sinders con Feminist Data Set, un progetto artistico lanciato nel 2017. L’obiettivo è mettere in discussione e analizzare gli algoritmi in un’ottica femminista. Non è questa l’ottica dell’Unione Europea che però ha sposato il tema con una serie di iniziative tutte recenti:

  • Nel 2020, il Libro bianco della Commissione europea sull’intelligenza artificiale ha proposto un quadro politico per la creazione di un settore dell’intelligenza artificiale dinamico e affidabile. Ha riconosciuto la necessità di aumentare il numero di donne formate e impiegate in questo settore, nonché il rischio di pregiudizi e discriminazioni contro le donne da parte dei sistemi di intelligenza artificiale.
  • Nella Strategia UE per l’uguaglianza di genere 2020-2025, la Commissione ha ribadito l’importanza dell’intelligenza artificiale come principale motore del progresso economico e l’importanza delle donne come creatrici e utilizzatrici al fine di evitare pregiudizi di genere.

IDEE DI INVESTIMENTO

L’inclusione digitale è solo uno punti del più vasto tema della gender diversity. Per investire con una diversificazione ampia che ha come obiettivo combattere la diversità di genere Online SIM offre un portafoglio modello che punta sull’uguaglianza di genere che ha un rendimento annualizzato del 4,58% (dati aggiornati a ottobre 2023). Costruito in collaborazione con Main Street Partners, boutique finanziaria inglese specializzata in ESG.

Ci sono anche singoli fondi azionari tematici che guardano alla diversità di genere presenti sulla piattaforma di Online SIM. Sono adatti a un portafoglio azionario ben bilanciato.

  • NORDEA 1 Global Gender Diversity Fund EUR Classe BP Acc è un azionario internazionale tematico che investe a livello globale con uno stile blend. Partito nel 2019, il fondo rende il 10,64% a tre anni (dati Morningstar aggiornati a ottobre 2023). Tecnologia e finanza sono i primi settori in portafoglio. Il mercato Usa vale il 61% del portafoglio.

NORDEA 1 Global Gender Diversity Fund EUR Classe BP Acc

  • BNP Paribas Inclusive Growth Classe Classic Eur Accè un azionario tematico che investe a livello globale con uno stile blend. Il fondo è stato ridenominato nel 2021 (prima era BNP Paribas Human Development) e ha introdotto una nuova strategia di investimento orientata alla crescita inclusiva, investendo su aziende che dimostrano un approccio proattivo verso la riduzione delle disuguaglianze legate al reddito, all’istruzione, al genere, all’origine etnica, geografica, all’età o alla disabilità. Rende l’8,51% a tre anni (dati Morningstar aggiornati a ottobre 2023). Tecnologia e salute sono i primi settori in portafoglio. Il mercato Usa vale il 62% del portafoglio.

BNP Paribas Inclusive Growth Classe Classic Eur Acc

  • RobecoSAM – Global Gender Equality Impact Equities Classe D Eur è un azionario internazionale tematico che investe a livello globale con uno stile blend. In portafoglio sono selezionate aziende che riconoscono e promuovono consapevolmente l’uguaglianza di genere reclutando, coltivando e trattenendo il talento femminile a tutti i livelli dell’organizzazione aziendale, inclusi i comitati e il consiglio di amministrazione. Ridenominato a ottobre 2020, il fondo rende il 5,87% a tre anni (dati Morningstar aggiornati a ottobre 2023). Tecnologia e finanza sono i primi settori in portafoglio. Il mercato Usa vale il 58% del portafoglio.

RobecoSAM - Global Gender Equality Impact Equities Classe D Eur

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Note

Le informazioni contenute in questo articolo sono esclusivamente a fini educativi e informativi. Non hanno l’obiettivo, né possono essere considerate un invito o incentivo a comprare o vendere un titolo o uno strumento finanziario. Non possono, inoltre, essere viste come una comunicazione che ha lo scopo di persuadere o incitare il lettore a comprare o vendere i titoli citati. I commenti forniti sono l’opinione dell’autore e non devono essere considerati delle raccomandazioni personalizzate. Le informazioni contenute nell’articolo non devono essere utilizzate come la sola fonte per prendere decisioni di investimento.

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Autore

Roberta Caffaratti

Roberta Caffaratti

Competenze:
Giornalista segue da oltre 20 anni le dinamiche del mercato del risparmio gestito, della consulenza finanziaria e dei protagonisti del mondo degli investimenti. Per Online SIM scrive di scenari e storie di mercato, megatrend e idee di investimento, educazione finanziaria.

Esperienza:
É stata caporedattore di Bloomberg Investimenti e poi vicecaporedattore di Panorama Economy (Gruppo Mondadori).
Nel 2015, dopo la lunga carriera nella carta stampata economica, è passata alla comunicazione come responsabile delle attività di editoria aziendale e di content marketing di Lob Pr+Content occupandosi di progetti editoriali in diversi settori (risparmio, finanza, assicurazioni).
Dal 2015 cura la redazione dei contenuti del Blog di Online SIM, che oggi conta oltre 1200 articoli.

Formazione:
Ha una laurea in lingue e letterature straniere e una specializzazione in giornalismo.

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