La distribuzione dei vaccini contro Covid-19 sta accelerando a livello globale ma, allo stesso tempo, sono ripartite le ondate di contagio con nuove varianti. Prima tra tutte quella indiana, che stanno mettendo in ginocchio l’Asia e influiscono direttamente sulla performance non brillante dei mercati emergenti. Il vaccino, o meglio i vaccini contro il virus, sono una variabile di cui tenere conto per chi investe. Perché stanno disegnando una nuova geopolitica che influisce sui mercati finanziari.
Ecco i temi principali che abbiamo individuato per fare chiarezza sull’attuale assetto dei vaccini contro il Covid-19:
- I blocchi geografici vaccinali
- I vaccini occidentali
- I vaccini orientali
- La geopolitica mondiale dei vaccini
I blocchi geografici vaccinali
Possiamo dire che esistano due blocchi geografici vaccinali:
- I vaccini occidentali che sono nati da un’alleanza pubblico-privata con gli Stati – Ue e Usa in prima fila – che controllano il flusso grazie ad accordi con case farmaceutiche private. L’obiettivo sanitario è primario insieme a quello economico e commerciale.
- I vaccini orientali – Cina e Russia – che nascono statali e hanno un obiettivo geopolitico primario mentre quello sanitario ed economico è funzionale ad accrescere il potere del Paese a livello globale.
I vaccini occidentali
Per chi investe la domanda da porsi è: si fanno soldi con i vaccini? Secondo un’analisi di Schroders, finora, il successo dei vaccini dal punto di vista della salute pubblica non si è riflesso nell’andamento del prezzo delle azioni delle società che li hanno inventati. In particolare, Moderna ha avuto un aumento del prezzo delle azioni subito dopo l’annuncio del vaccino a novembre 2020 e poi si è stabilizzata. La stessa cosa è accaduta a BionTech, mentre il partner Pfizer ha avuto guadagni inferiori. Per AstraZeneca l’effetto vaccino è stato al contrario con una perdita del titolo negli ultimi sei mesi.
I vaccini orientali
Se guardiamo al fronte dei vaccini orientali si fa fatica a intravedere un guadagno. L’Organizzazione mondiale della sanità (Oms) sta valutando l’inserimento nell’elenco per l’uso di emergenza di due vaccini cinesi, Sinopharm e Sinovac, ma in particolare quest’ultimo si è dimostrato poco efficace. A dimostrarlo sono i dati dei contagi in aumento in Cile e Turchia, dove la popolazione si è vaccinata in maggioranza con il vaccino cinese. Tanto che gli stessi cittadini cinesi rifiutano il vaccino di Stato, e la campagna vaccinale nel Paese asiatico va a rilento.
Non è meno discusso il vaccino russo Sputnik V: l’agenzia di vigilanza sanitaria brasiliana si è opposta alla richiesta di alcuni Stati del Paese di importare il vaccino anti-covid russo in mancanza di dati certi relativi alla sua sicurezza ed efficacia. Allo stesso tempo, però, la Germania è pronta ad acquistare 30 milioni di dosi del vaccino russo in attesa delle analisi di Ema, l’agenzia europea del farmaco. La valutazione da parte dell’Ema è in ritardo e nessun via libera è atteso prima di giugno.
La geopolitica mondiale dei vaccini
I vaccini contro il Covid-19 stanno determinando una nuova geopolitica mondiale che è destinata a durare se, come affermano i modelli scientifici, il virus non scomparirà, dovremo conviverci e vaccinarci ogni anno. Questo porterà a una grande produzione di vaccini, già esistenti o nuovi per fare fronte alle varianti, con brevetti e licenze aperte. Tutti i Paesi dovranno produrre vaccini, ma ci sarà sempre una divisione geografica del potere, che già oggi è evidente.
Secondo uno studio di Airfinity, i Paesi ricchi dove risiede il 14% della popolazione mondiale già all’inizio della campagna vaccinale avevano comprato il 53% di tutti i vaccini considerati più promettenti, mentre i 67 Paesi a basso e medio- reddito non avevano nello stesso periodo alcun contratto di fornitura. A distanze di quasi 5 mesi le cose non sono molto diverse anche se la geopolitica del potere vaccinale qualcosa di buono lo ha prodotto: l’iniziativa globale Covax, che punta a garantire ai paesi a basso reddito l’accesso ai vaccini Covid-19 a un prezzo senza scopo di lucro. Pfizer e BionTech hanno aderito e forniranno 40 milioni di dosi nel 2021, AstraZeneca arriverà ad almeno 170 milioni di dosi.
Altre informazioni sui vaccini sono disponibili in questo articolo.
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IDEE DI INVESTIMENTO
Non c’è dubbio che il futuro dei vaccini contro il Covid-19 sarà commerciale. Secondo l’analisi di Schroders avrà un impatto positivo sulle aziende che ci stanno lavorando. In particolare, si potrà arrivare a un vaccino anti-influenzale e Covid con una sola dose annuale. Secondo l’analisi di Pictet Asset Management la geografia dei vaccini, che vede la contrapposizione Occidente e Oriente, è un motivo economico in più nella corsa di Usa e Cina alla leadership mondiale. I due Paesi, nonostante le divergenze e le tensioni che ne hanno minato le relazioni negli ultimi anni, paiono ancora oggi strettamente connessi dal punto di vista economico e non possono mancare in un portafoglio di investimento.
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Note
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