Bentrovati nel nostro spazio educativo dedicato alle metodologie per allocare il denaro tra più investimenti finanziari. Oggi spieghiamo come costruire un’allocazione di portafoglio anti-recessione.

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Come sempre, ricordiamo che la decisione più importante quando investiamo del denaro è come ripartirlo tra le varie categorie di attività. I passaggi sono due:

  • Individuare qual è l’allocazione volatile, composta da categorie di attività soggette ad un rischio di prezzo, che si ritiene più soddisfacente;
  • Individuare qual è l’allocazione completa, composta da quella volatile e da un’attività monetaria, che si ritiene adatta al nostro caso.

LE SCELTE DI BASE

Per questa allocazione le categorie di attività volatili sono:

  • Le obbligazioni statali a più lunga scadenza (o maggiore di 1 anno);
  • Le obbligazioni statali indicizzate all’inflazione a più lungo termine.

A queste attività, nel caso, dobbiamo aggiungere la tipologia di attività monetaria che riteniamo abbia il più basso livello di rischio.

Solitamente, è rappresentata dalle obbligazioni statali a brevissimo termine. Per investirvi, possiamo utilizzare prodotti finanziari specifici, come i fondi comuni di investimento monetari o di liquidità.

L’ALLOCAZIONE ANTI-RECESSIONE

Oltre all’alta inflazione inattesa, gli investitori dovrebbero temere anche i periodi di recessione economica: infatti, durante le loro fasi iniziali i rendimenti realizzati dagli strumenti finanziari più volatili, come le azioni, sono mediamente negativi.

Ricordiamo tutti molto bene quando accaduto nella seconda metà del 2008 o, più recentemente, tra metà febbraio e metà marzo 2020 a causa della pandemia e del conseguente lockdown. Ad esempio, in un solo mese gli indici azionari hanno perso anche più del 30% del loro valore, come lo S&P 500.

Gli investitori che non desiderano un andamento così volatile per la loro allocazione spesso decidono di non acquistare simili soluzioni finanziarie. Allo stesso modo, gli investitori che sono anche lavoratori esposti in qualche modo allo stato dell’economia devono valutare con attenzione quali categorie di attività scegliere.

Se è vero che l’oro tende ad essere una buona soluzione per un’allocazione anti-panico, è meno ovvio che lo sia anche per un’allocazione anti-recessione, soprattutto per degli investitori che spendono in euro. Ad esempio, tra marzo e dicembre 2020 il prezzo dell’oro in euro ha registrato – a parità di volatilità – una crescita che è solo un quarto di quella realizzata dal prezzo dell’oro in dollari.

Per degli investitori che hanno base in Italia le categorie di attività probabilmente migliori sono le obbligazioni statali emesse dai paesi della zona euro: stiamo parlando sia di quelle tradizionali (a tasso nominale) che di quelle indicizzate all’inflazione. Infatti, queste hanno la più bassa correlazione con i fondamentali dell’economia italiana.

Negli ultimi anni in cui il livello della produzione industriale italiana è scesa più del 4%, il loro rendimento è stato sempre positivo e mediamente elevato: le obbligazioni statali nominali a più lungo termine hanno registrato un rendimento intorno all’8%, mentre quelle reali o indicizzate all’inflazione un rendimento del 6%.

Date queste considerazioni, una possibile allocazione anti-recessione è così ripartita:

  • Le obbligazioni statali a più lunga scadenza hanno un peso sul totale del 50%;
  • Le obbligazioni statali indicizzate all’inflazione a più lungo termine hanno un peso sul totale del 50%.

allocazione anti-recessione volatile

Questa allocazione è piuttosto semplice, basandosi su una tecnica euristica. Comunque, è possibile utilizzare anche una tecnica scientifica, come quelle proposte dalla Moderna Teoria di Portafoglio.

L’ALLOCAZIONE COMPLETA

È conveniente tenere in un’allocazione anti-recessione anche l’attività monetaria visto che il suo rendimento (certo) non dipende dall’andamento dell’economia.

Ad ogni modo, la sua presenza può essere giustificata anche dalla necessità di avere della liquidità immediatamente e facilmente disponibile: ad esempio, per affrontare un calo inatteso del reddito o un aumento delle spese.

Se ipotizziamo che un investitore decida di tenere una quota di attività monetaria pari al 30% sul totale dell’allocazione completa, la torta che le categorie di attività volatili devono dividersi non è più il 100%, ma il 70%.

Pertanto, l’allocazione completa dei risparmi è così ripartita:

  • L’attività monetaria ha un peso sul totale del 30,0%;
  • Le obbligazioni statali a più lunga scadenza hanno un peso sul totale del 35,0%;
  • Le obbligazioni statali indicizzate all’inflazione a più lungo termine hanno un peso sul totale del 35,0%.

allocazione anti-recessione completa

IL PROFILO DI RISCHIO

Con i dati aggiornati a inizio aprile 2021, a questa allocazione completa che investe nell’area dell’euro è possibile assegnare un rischio di prezzo pari a -9%.

Esempio: investendo 100.000 euro, dobbiamo accettare che nel brevissimo termine – nel 5% degli anni più sfortunati – la ricchezza possa calare mediamente di 9.000 euro.

COME COSTRUIRE L’ALLOCAZIONE

Dopo aver deciso qual è l’allocazione completa che fa al nostro caso, dobbiamo prendere un’altra decisione importante, cioè quali prodotti finanziari utilizzare in pratica.

Sul mercato è possibile investire direttamente in singoli titoli, oppure, se si preferisce un prodotto del risparmio gestito si può scegliere di investire in fondi comuni di investimento tramite i servizi offerti da Online SIM. La piattaforma permette di:

  • Scegliere in autonomia i fondi comuni a gestione attiva per investire nelle varie categorie (soluzione Dossier Fondi Libero). Sul sito di Online SIM è possibile sceglier tra oltre 4000 Fondi e Sicav a commissioni di sottoscrizione scontate del 100% ed è disponibile un motore di ricerca, chiamato Fund Selector, in grado di analizzare migliaia di fondi. Ad esempio, mediante la ricerca avanzata, si può selezionare liquidità, per la categoria di attività monetaria; obbligazionario – Governativi, per la categoria di obbligazioni statali a lungo termine; obbligazionario – Corporate, per la categoria di obbligazioni aziendali a lungo termine; azionario, per la categoria delle azioni.

Attenzione: l’area geografica di riferimento dipende dall’esposizione desiderata ai mercati internazionali, oltre a quella valutaria quando manca la copertura del rischio di cambio.

  • Se non ci si sente pronti ad operare in autonomia e si ha bisogno di  supporto è possibile seguire un’allocazione professionale in fondi di investimento a gestione attiva. Online Sim offre un innovativo servizio di Portafogli Modello realizzati dalle migliori Società di Gestione: UBS, Pictet e MainStreet Partners. Con i portafogli modello è possibile:
    • investire nelle varie categorie di attività, ad esempio portafogli obbligazionari oppure azionari
    • e anche scegliere la tipologia di investimento preferita,  come gli investimenti sostenibili, quelli tematici e quelli globali.

COME GESTIRE L’ALLOCAZIONE NEL TEMPO

Nel corso del tempo si modificano sia i prezzi delle attività volatili che la nostra tolleranza al rischio.

Pertanto, un’altra scelta importante da prendere nel processo di allocazione è decidere ogni quanto ricalcolare l’allocazione completa. Si intende, con questo, stabilire le nuove quote percentuali delle varie attività, compresa quella monetaria.

Non ci si deve, invece, preoccupare degli eventuali aggiustamenti all’interno di una data categoria di attività nel caso si utilizzi il servizio dei Portafogli modello di Online Sim.

In questo caso, si riceveranno in automatico suggerimenti di ribilanciamento in base all’evoluzione dei mercati. Ed è sempre possibile scegliere i fondi consigliati oppure modificarli.

Scarica la Guida per utilizzare i portafogli modello, guarda il video qui di seguito oppure inizia ora e vai al servizio.


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Autore

Nicola Zanella

Nicola Zanella

Competenze:
È un economista finanziario italiano e vive e lavora a Lugano (Svizzera). Si occupa dello studio della finanza personale, in particolare delle decisioni nell’area degli investimenti. I suoi interessi di ricerca sono la Teoria dei mercati efficienti, la pianificazione della finanza personale, la stima del premio per il rischio azionario, le obbligazioni indicizzate all'inflazione, l'effetto della diversificazione temporale e la finanza comportamentale. In campo assicurativo, ha sviluppato per il mercato italiano l'Approccio del capitale umano, metodo alternativo a quello di Analisi dei bisogni per proporre polizze di puro rischio e calcolare i relativi massimali.

Esperienza:
Nel 2007 ha fondato il primo sito italiano ed europeo dedicato alla ricerca e allo studio degli strumenti finanziari indicizzati all'inflazione. Nel gennaio di quell'anno ha scritto il paper più letto in Italia riguardante questa tipologia di investimenti. Nel 2009 ha aggiornato, insieme all'autore, la terza edizione del libro Capire la Borsa edito da Il Sole 24Ore. Nel 2010 ha pubblicato il suo primo libro come autore, Investire bene i propri risparmi, edito da Giunti Editore in collaborazione con Il Sole 24Ore. Nei successivi anni è stato Responsabile Area Studi e Ricerche di una società di formazione in ambito finanziario. Ha sviluppato modelli di wealth management e svolto formazione in aula a circa 5.500 consulenti agli investimenti e assicurativi. È tra i pochi economisti italiani ad aver pubblicato più articoli (quattro) nella rivista scientifica statunitense The Journal of Wealth management, l'unica a livello internazionale dedicata al wealth management degli high-net-worth individuals (HNWI), cioè dei privati con patrimoni consistenti. A partire dal 1998, diversi Premi Nobel dell’economia hanno scritto per la medesima rivista, ad esempio Harry Markowitz (ideatore della frontiera efficiente) e Paul Samuelson (il più influente economista del Novecento).

Competenze:
É laureato alla Facoltà di Economia e Commercio di Bologna.

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