Sud Corea, Germania, Svezia, Giappone e Svizzera sono cinque Paesi lontanissimi tra loro per area geografica e per cultura, ma c’è una cosa che li accomuna: sono i più innovativi al mondo. Lo ha rivelato l’analisi 2016 condotta da Bloomberg per la costruzione del Bloomberg Innovation Index, il parametro di riferimento che mette sotto la lente l’economia di 200 Paesi al mondo e li misura in base a sette parametri tra cui, per esempio, la spesa in ricerca e sviluppo in rapporto con il Prodotto interno lordo (Pil) e la concentrazione della spesa pubblica sulle imprese hi-tech.

I dieci Paesi più innovativi del mondo

PaesePunteggio
Sud Corea91,31
Germania85,54
Svezia85,21
Giappone85,07
Svizzera84,96
Singapore84,54
Finlandia83,80
Stati Uniti82,84
Danimarca81,40
Francia80,39
La Top ten dei Paesi che investono di più in ricerca e sviluppo, prodotti manufatturieri e istruzione in rapporto al Prodotto lnterno Lordo (Pil), e hanno il maggior numero di aziende hi-tech e di brevetti innovativi.
Fonte: Elaborazione Bloomberg Innovation Index

La top ten 2016 vede come capofila la Corea del Sud che è capace meglio degli altri di creare valore aggiunto quando si parla di produzione manufatturiera, esattamente come la seconda classificata, la pragmatica Germania. A favore della Corea del Sud c’è anche una forte densità di brevetti ad alta tecnologia e di ricercatori attivi del Paese, mentre non è così positiva la spesa in ricerca e sviluppo.

Insomma, il Paese asiatico, patria della Samsung, vince perché nessuno tiene il ritmo della sua produzione tecnologica con salari che non sono paragonabili a quelli occidentali secondo Marcus Noland, direttore degli studi presso il Peterson Institute for International Economics di Washington.

Ma non c’è solo questo. La Corea del Sud è schiacciata da una parte dalla Cina, che ha salari ancora più bassi ma è solo ventunesima nella graduatoria dell’innovazione perché considerata una “copiona”, e il Giappone quarto in classifica che la tallona da vicino e ha una marcia in più nella spesa in ricerca e sviluppo, nel fiorire di imprese e nelle nuove tecnologie legate alla robotica (Leggi qui l’approfondimento di Online Sim).

Non c’è dubbio che la Corea del Sud sia influenzata anche dall’andamento dell’economia cinese che zoppica ormai da due trimestri (Leggi qui l’approfondimento di Online Sim), tanto che il Pil della Corea del Sud è atteso in crescita solo del 3% nel 2016, in discesa rispetto a una precedente stima pari al 3,2%.
Nella top ten si nota lo scivolone degli Stati Uniti, ottavo posto contro il primo di appena tre anni fa, mentre in classifica ben figurano da sempre i Paesi nordici (Svezia, Finlandia e Danimarca) che sono costantemente presenti. E l’Italia? E’ soltanto ventiseiesima, con pessimi giudizi sulla spesa in ricerca e sviluppo e la formazione.

IDEE DI INVESTIMENTO

Cos’è l’innovazione? Secondo la società di consulenza Boston Consulting Group che ogni anno stila la classifica delle 50 aziende più innovative al mondo – tra le prime cinque sono stabili da tenpo Apple, Google, Tesla e Microsoft – è un fenomeno basato su quattro caratteristiche principali, strettamente collegate fra loro: velocità, sviluppo di nuovi prodotti, adozione di piattaforme tecnologiche ed esplorazione sistematica di settori merceologici attigui.

Per investire sull’innovazione si può scegliere di puntare sui fondi specializzati (Leggi qui l’approfondimento di Online Sim), oppure puntare sui Paesi più innovativi come Sud Corea e i Paesi Nordici che sono stabilmente nella classifica di Bloomberg, allocando solo una piccola parte di un portafoglio ben diversificato.

Ecco i migliori tre fondi a tre anni specializzati sulla Corea (categoria Morningstar: Azionari Corea):

  • Fidelity Funds – Korea Fund Y-Acc-USD rende il 4,46% a tre anni. Il fondo è gestito da Meeyoung Kim , investe esclusivamente sul mercato coreano e ha come settori più presenti in portafoglio la tecnologia e i beni di consumo.
  • Templeton Korea Fund Classe A (acc) che rende l’1,84% a tre anni. E’ gestito da Mark Mobius considerato il guru dei mercati emergenti. In portafoglio ha come primo settore i beni di consumo e come secondo la tecnologia.
  • Schroder International Selection Fund Korean Equity A Acc che rende l’1,53% a tre anni e ha come primo settore la tecnologia che pesa il 31% sul portafoglio, seguito di beni industriali.

Ecco i migliori tre fondi a tre anni specializzati nei Paesi Nordici (categoria Morningstar: Azionari Paesi Nordici)

  • Parvest Equity Nordic Small Cap Classic-Distribution rende il 15,6% a tre anni ed è gestito da Petter Löfqvist. In portafoglio la tecnologia pesa il 12% al quarto posto dietro a industria, beni di consumo e immobiliare.
  • Nordea 1 – Nordic Equity Fund Classe E Eur (acc) rende 13% a tre anni ed è gestito da Mats Andersson e Björn Henriksson. La tecnologia vale il 13% del portafoglio dietro a industria e beni di consumo.
  • SEB Nordic Fund C che rende il 12,7% a tre anni. Il fondo gestito da Tommi Saukkoriipi ha il 25% del portafoglio investito in titoli finanziari.

Note

Le informazioni contenute in questo articolo sono esclusivamente a fini educativi e informativi. Non hanno l’obiettivo, né possono essere considerate un invito o incentivo a comprare o vendere un titolo o uno strumento finanziario. Non possono, inoltre, essere viste come una comunicazione che ha lo scopo di persuadere o incitare il lettore a comprare o vendere i titoli citati. I commenti forniti sono l’opinione dell’autore e non devono essere considerati delle raccomandazioni personalizzate. Le informazioni contenute nell’articolo non devono essere utilizzate come la sola fonte per prendere decisioni di investimento.

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Autore

Roberta Caffaratti

Roberta Caffaratti

Competenze:
Giornalista segue da oltre 20 anni le dinamiche del mercato del risparmio gestito, della consulenza finanziaria e dei protagonisti del mondo degli investimenti. Per Online SIM scrive di scenari e storie di mercato, megatrend e idee di investimento, educazione finanziaria.

Esperienza:
É stata caporedattore di Bloomberg Investimenti e poi vicecaporedattore di Panorama Economy (Gruppo Mondadori).
Nel 2015, dopo la lunga carriera nella carta stampata economica, è passata alla comunicazione come responsabile delle attività di editoria aziendale e di content marketing di Lob Pr+Content occupandosi di progetti editoriali in diversi settori (risparmio, finanza, assicurazioni).
Dal 2015 cura la redazione dei contenuti del Blog di Online SIM, che oggi conta oltre 1200 articoli.

Formazione:
Ha una laurea in lingue e letterature straniere e una specializzazione in giornalismo.

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