Il settore più colpito dalla pandemia da Covid-19 è quello del turismo. Sul totale dell’economia globale i viaggi valgono il 10% e coinvolgono diversi comparti a cascata. Ogni volta che una persona fa un viaggio mette in moto un effetto domino di consumi verso compagnie aeree, albergatori, ristoratori, tassisti, artigiani, guide turistiche e negozianti, solo per citarne alcuni. Nel complesso, l’industria del turismo impiega 300 milioni di persone nel mondo ed è una grande bombola di ossigeno per i Paesi in via di sviluppo dove i posti di lavoro del comparto rappresentano una via di uscita dalla povertà e l’opportunità di valorizzare la cultura del territorio. Ora un terzo di tutti i posti di lavoro nel settore del turismo è a rischio, le compagnie aeree di tutto il mondo hanno stimato di aver bisogno di almeno 200 miliardi di dollari di aiuti per cercare di mettere in sicurezza un’industria che vale 1.700 miliardi di dollari a livello globale.

Mentre i confini tra i Paesi cominciano a cadere e gli aeroporti tornano a popolarsi anche se in scala ridotta, la ripresa economica del turismo è tutta da inventare con un’unica certezza: i viaggi internazionali saranno tra gli ultimi settori a riaccendere i motori. La pandemia ha provocato un calo del 22% degli arrivi di turisti internazionali nel primo trimestre del 2020, secondo i dati dell’Organizzazione mondiale del turismo (OMT), e il calo stimato è del 60-80% per tutto il 2020 rispetto al 2019. Come viaggeremo? E il settore del turismo dovrà cambiare per sempre? Le compagnie aeree, gli aeroporti, le linee di crociera e gli hotel devono tutti sviluppare e aderire alle nuove linee guida su distanziamento sociale, pulizia e servizio di ristorazione. La trasparenza diventerà essenziale. E le aziende dovranno verosimilmente aumentare i prezzi per accogliere meno viaggiatori. Vediamo quali sono le tendenze del turismo post Covid-19:

  • La fine del turismo di massa. Le regole stringenti sul distanziamento sociale portano a ripensare il modello di turismo che fino a ieri era basato sulla quantità di persone, ovvero la massa. Si svilupperà un turismo soggettivo, legato alla propria cultura individuale e ai bisogni personali.
  • L’ascesa del turismo di prossimità. I viaggiatori ognuno nel proprio Paese andranno alla scoperta di mete raggiungibili in tempi brevi, senza dover prendere troppo mezzi, meglio se raggiungibili con la propria auto. Si tratta di un ritorno alle vacanze che si facevano alla metà degli anni 60 in Italia con piccoli borghi turistici e seconde case che hanno la meglio su mete alla moda e grandi alberghi.
  • La vittoria del turismo lento. Basta weekend mordi e fuggi, la nuova tendenza saranno poche vacanze ma più lunghe. E’ la rivincita del turismo lento fatto di viaggi stanziali e di soggiorni prolungati nello stesso posto.

IDEE DI INVESTIMENTO

Il turismo è uno dei cardini del comparto dei consumi su cui il virus Covid -19 si è abbattuto. Secondo lo scenario dipinto dall’Organizzazione mondiale del turismo, a fine 2020 la perdita delle entrate per il settore viaggi sarà tra 910 miliardi e 1.200 miliardi di dollari a causa dello stop dei viaggi internazionali. Non ci sono però previsioni sulle entrate delle nuove formule di viaggio. Secondo gli esperti dell’OMT a rischio ci sono circa 120 milioni di posti di lavoro. Le aree che dovrebbero ripartire per prime sono Asia e Pacifico, seguite da America con un recupero atteso già entro la fine del 2020, mentre per Europa e Asia bisognerà attendere il 2021.
La ripresa dei viaggi e dei consumi in generale è la grande scommessa del dopo pandemia e si collega al fenomeno del cosiddetto revenge spending, ovvero le spese per vendetta. Secondo un’analisi di Boston Consulting Group, per il post pandemia sarà vincente mantenere la speranza e un orientamento alla crescita. È inevitabile che ci troveremo ad affrontare una profonda recessione postcrisi, ma questo non è un motivo per posticipare l’innovazione e gli investimenti ed è vero in tutti i settori.

Per investire sulla ripresa graduale dei consumi e calcolare il proprio rischio di portafoglio e adottare una strategia di lungo termine, un ottimo strumento è il Piano di Accumulo (PAC) che è un alleato contro la volatilità ed è facile e accessibile per pianificare i bisogni della famiglia.

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Note

Le informazioni contenute in questo articolo sono esclusivamente a fini educativi e informativi. Non hanno l’obiettivo, né possono essere considerate un invito o incentivo a comprare o vendere un titolo o uno strumento finanziario. Non possono, inoltre, essere viste come una comunicazione che ha lo scopo di persuadere o incitare il lettore a comprare o vendere i titoli citati. I commenti forniti sono l’opinione dell’autore e non devono essere considerati delle raccomandazioni personalizzate. Le informazioni contenute nell’articolo non devono essere utilizzate come la sola fonte per prendere decisioni di investimento.

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Autore

Roberta Caffaratti

Roberta Caffaratti

Competenze:
Giornalista segue da oltre 20 anni le dinamiche del mercato del risparmio gestito, della consulenza finanziaria e dei protagonisti del mondo degli investimenti. Per Online SIM scrive di scenari e storie di mercato, megatrend e idee di investimento, educazione finanziaria.

Esperienza:
É stata caporedattore di Bloomberg Investimenti e poi vicecaporedattore di Panorama Economy (Gruppo Mondadori).
Nel 2015, dopo la lunga carriera nella carta stampata economica, è passata alla comunicazione come responsabile delle attività di editoria aziendale e di content marketing di Lob Pr+Content occupandosi di progetti editoriali in diversi settori (risparmio, finanza, assicurazioni).
Dal 2015 cura la redazione dei contenuti del Blog di Online SIM, che oggi conta oltre 1200 articoli.

Formazione:
Ha una laurea in lingue e letterature straniere e una specializzazione in giornalismo.

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