Il mercato del risparmio gestito si conferma tonico, anche se non mancano asset class in ritracciamento nell’ultimo mese.
Tra le specializzazioni geografiche a spiccare è l’Europa orientale, con un allungo del 9.60% in riferimento alle economie emergenti esclusa la Russia, categoria trascinata dalle ottime performance della Polonia (Warsaw WIG 20 a +11,64% nel periodo) e dell’Ungheria (Budapest Bux a +10,76%).
India, Brasile ed Italia rappresentano ulteriori aree in espansione in termini di performance in euro. L’Europa in generale registra le performance migliori di maggio, insieme all’America Latina sostenuta dal Brasile.
Le società a ridotta capitalizzazione di borsa sovraperformano in Italia, in Svizzera e nel Regno Unito. Complessivamente, nel vecchio continente i comparti focalizzati sulle imprese value generano ritorni migliori rispetto ai corrispondenti growth.
La seconda parte dei ranking per specificazioni geografiche è popolata da Usa e Asia, in alternanza, con molti ritracciamenti. Tra i comparti focalizzati sugli Usa l’elemento chiave è l’esposizione alle aziende value e, secondariamente, alle large cap. Tra i fondi sull’Asia, invece, le dimensioni aziendali e le prospettive di sviluppo non sembrano determinare in modo consistenze le classifiche.
Materie prime, finanza e real estate in evidenza
Molto interessanti sono le dinamiche che hanno movimentato i comparti azionari settoriali, tra i quali il podio è conquistato dai metalli preziosi e minerali con performance dell’11,50%. A seguire troviamo finanza e real estate focalizzati sul mercato europeo. Anche i metalli industriali, le risorse naturali e l’energia tradizionale si confermano tra i migliori, dando ulteriore slancio al trend da inizio anno.
Non mancano i ritracciamenti che coinvolgono biotech, telecomunicazioni, fintech, robotica, IT, energie alternative, tutti settori che si sono rivelati iperperformanti nelle fasi più critiche della pandemia.
Tra gli indici obbligazionari costruiti sul risparmio gestito gli elementi di spicco sono determinati non tanto da fattori valutari quando macroeconomici. Nel complesso maggio si rivela un mese contrastato, ma in miglioramento rispetto al mese precedente.
Solo il 40% delle categorie si muove positivamente e un portafoglio obbligazionario adeguatamente diversificato dovrebbe muoversi attorno alla parità. I bond in sterlina inglese rappresentano l’asset in maggior rialzo, con un allungo dell’1,5%, mentre i mercati emergenti disegnano il restante top delle classifiche.
Seguono i comparti specializzati in emissioni europee ed infine negli Usa. L’indicizzazione all’inflazione si conferma uno tra i principali elementi di successo. Gli high yield sovraperformano gli investment grade in ogni area geografica, così come le duration brevi.
Sul piano annuale e con i dati parziali di giugno, possiamo affermare che i trend esistenti si consolidano attorno alla ripresa e le prospettive di inflazione. Le classifiche annuali premiano anche le materie prime. Lo scenario continua a rimanere favorevole per i mercati azionari in generale, sostenuto da trend di medio termine.
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