Cambiano ancora le modalità per andare in pensione. Nel 2024 non ci sarà la tanto attesa riforma delle pensioni, ma ci sono diverse misure che apportano modifiche consistenti. Vediamo cosa può cambiare nel sistema pensioni italiano dopo la manovra 2023 del Governo Meloni.

Pensione di vecchiaia

Non è previsto alcun cambiamento rispetto alla legge Fornero attualmente in vigore. Per andare in pensione restano i due requisiti minimi di 67 anni di età e 20 anni di contributi.

In particolare:

  • L’età è mobile. Il requisito di 67 anni di età cresce nel tempo, ovvero è adeguato all’aspettativa di vita.
  • Obbligatori 20 anni di contributi. Se non si sono versati 20 anni di contributi, l’età minima per andare in pensione sale a 71 anni, ma solo se si hanno almeno 5 anni di contributi versati.

Pensione anticipata nel 2024

Per andare in pensione prima di aver compiuto 67 anni di età ci sono alcune misure già previste dalla legge Fornero e queste se ne sono aggiunte altre negli anni (Quota 100, 102, 103), Ape sociale, Opzione donna, Isopensione.

Vediamo in particolare cosa cambia dal 2024:

  • Contributi oltre i 40 anni. Per andare in pensione anticipata, secondo la Legge Fornero che resta in vigore, si devono avere versato 42 anni e 10 mesi di contributi per gli uomini e 41 anni e 10 mesi di contributi per le donne.
  • Da Quota 100 alla Nuova Quota 103. Un altro modo per andare in pensione anticipata era già previsto dalla legge Fornero con Quota 100. Ovvero si andava in pensione prima dei 67 anni se la somma tra l’età del lavoratore e il numero di anni di contributi era pari 100. Per esempio, 62 anni di età e 38 anni di contributi. Con la legge di bilancio 2022 Quota 100 era stata sostituita da Quota 102. Per esempio, 64 anni di età e 38 di contributi. Con la legge di bilancio 2023, Quota 102 era stata sostituita da Quota 103, in pratica 62 anni di età e 41 di contributi che avvicina il limite alla legge Fornero. Con la legge di bilancio 2024, Quota 103 verrà sostituita da una Nuova Quota 103, che inizialmente era stata definita Quota 104. In pratica, 62 anni di età e 41 di contributi sono la soglia minima della pensione anticipa, ma sono diventate più lunghe le cosiddette finestre mobili: 7 mesi per i lavoratori del settore privato e 9 mesi per i lavoratori del settore pubblico. L’assegno è calcolato con il metodo contributivo e con un tetto massimo mensile pari a quattro volte il minimo, fino a un massimo di 2.250 euro.
  • Fondo per la flessibilità in uscita. Sostituisce il vecchio Ape sociale per pensione anticipata per i lavoratori deboli (disoccupati, disabili, caregiver che assistono parenti di primo grado, lavoratori di settori usuranti) e Opzione Donna previsto per le lavoratrici. In pratica, si può andare in pensione con 63 anni e 5 mesi di età, e almeno 30 anni di contributi che possono salire fino a 36 anni in base alla categoria lavorativa di appartenenza per i lavoratori deboli, mentre per le donne servono 61 anni di età e 35 anni di contributi (erano 58 anni nel 2022). C’è una finestra mobile di 12 mesi per le lavoratrici dipendenti e 18 mesi per le autonome.
  • Isopensione o scivolo. Resta fino al 2026 la possibilità per i datori di lavoro con più di 15 dipendenti, nei casi di eccedenza di personale, di stipulare accordi con le organizzazioni sindacali maggiormente rappresentative, per incentivare l’esodo dei lavoratori più anziani a cui mancano al massimo 4 anni al raggiungimento dei requisiti per la pensione di vecchiaia o anticipata (67 anni di età o 41 anni e 10 mesi).

Pensione sociale o minima

  • Assegno sociale. La Pensione sociale adesso diventa Assegno sociale per chi ha 67 anni ed è in difficoltà economica.
  • Pensione Minima. Chi va in pensione di vecchiaia, ma non ha versato abbastanza contributi per ottenere un assegno che consenta di vivere in maniera dignitosa avrà un contributo aggiuntivo da parte dell’INPS. Il minino previsto dal Governo Meloni è di 600 euro per gli over 75.

Quanto aumenta la pensione dal 2024

Il meccanismo di indicizzazione delle pensioni all’inflazione nel 2024 è stato rimodulato. Sono state rivalutate al 100% le pensioni fino a 4 volte la minima e al 90% quelle da 4 a 5 volte la minima.

Ecco gli aumenti della pensione dal 2024:

  • tra 2.101,53 e 2.626,90 euro, l’aumento sarà pari all’85% del tasso di inflazione, cioè del +0,68%;
  • tra 2.626,91 e 3.152,28 euro l’aumento sarà pari al 53% del tasso di inflazione, cioè del +0,4%;
  • tra 3.152,29 e 4.203,04 euro l’aumento sarà pari al 47% del tasso di inflazione, cioè del +0,3%;
  • tra 4.203,05 e 5.253,80 euro l’aumento sarà del 37% del tasso di inflazione, cioè del +0,29%;
  • sopra i 5.253,81 euro l’aumento sarà del 32% tasso di inflazione, cioè del +0,25%.

IDEE DI INVESTIMENTO

Il fondo pensione è il prodotto ideale per integrare l’assegno sulla pensione principale. Nei primi nove mesi del 2023, le performance sono salite del 2,2% per i fondi negoziali e del 3% per gli aperti contro una rivalutazione del TFR dell’1,5%.  Tra i vantaggi del fondo pensione ci sono: una tassazione favorevole con diverse opzioni di deducibilità fiscale e una gestione flessibile del riscatto delle somme versate.

Online SIM offre ai suoi clienti la possibilità di investire nella previdenza integrativa con fondi pensione aperti.

Tra i prodotti ci sono:

  • Arca previdenza. Fondo gestito da Arca SGR che investe sui mercati finanziari con differenti profili ed è articolato in 4 comparti di investimento, differenziati per grado di rischio dal più dinamico al più prudente, e in un comparto garantito.
  • Seconda Pensione. Il fondo gestito da Amundi SGR che consente di costruire nel tempo un trattamento pensionistico complementare al sistema obbligatorio investendo i contributi versati nelle differenti possibilità offerte dal fondo pensione. Il fondo è articolato in 5 comparti di investimento, differenziati per grado di rischio dal più dinamico al più prudente, e in un comparto garantito.
  • Anima Arti & MestieriÈ un fondo aperto gestito da Anima SGR a contribuzione differita. Il fondo offre la possibilità di scegliere tra 5 comparti, di cui un comparto garantito. Questi con una composizione di investimento azionaria/obbligazionaria differente a seconda delle esigenze.

Aprire un fondo pensione consente di avere una rendita privata, ma come scegliere il migliore? Per evitare di sbagliare scopri come scegliere il fondo più adatto.

Note

Le informazioni contenute in questo articolo sono esclusivamente a fini educativi e informativi. Non hanno l’obiettivo, né possono essere considerate un invito o incentivo a comprare o vendere un titolo o uno strumento finanziario. Non possono, inoltre, essere viste come una comunicazione che ha lo scopo di persuadere o incitare il lettore a comprare o vendere i titoli citati. I commenti forniti sono l’opinione dell’autore e non devono essere considerati delle raccomandazioni personalizzate. Le informazioni contenute nell’articolo non devono essere utilizzate come la sola fonte per prendere decisioni di investimento.

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Autore

Roberta Caffaratti

Roberta Caffaratti

Competenze:
Giornalista segue da oltre 20 anni le dinamiche del mercato del risparmio gestito, della consulenza finanziaria e dei protagonisti del mondo degli investimenti. Per Online SIM scrive di scenari e storie di mercato, megatrend e idee di investimento, educazione finanziaria.

Esperienza:
É stata caporedattore di Bloomberg Investimenti e poi vicecaporedattore di Panorama Economy (Gruppo Mondadori).
Nel 2015, dopo la lunga carriera nella carta stampata economica, è passata alla comunicazione come responsabile delle attività di editoria aziendale e di content marketing di Lob Pr+Content occupandosi di progetti editoriali in diversi settori (risparmio, finanza, assicurazioni).
Dal 2015 cura la redazione dei contenuti del Blog di Online SIM, che oggi conta oltre 1200 articoli.

Formazione:
Ha una laurea in lingue e letterature straniere e una specializzazione in giornalismo.

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2 Commenti

  1. sergio.ferrando@unige.it
    12 Gennaio 2024 a 18:16 — Rispondi

    Buonasera , mi chiamo Sergio. Sono un dipendente pubblico nato il 24.08.1961 e ho iniziato a prendere in servizio in data 01.02.1983. Potro’ quindi andare in pensione (considerando la finestra di 9 mesi) a novembre del 2024. La pensione pero’ sara’ troppo penalizzante in quanto calcolata con il sistema contributivo. Non mi resta che aspettare circa due anni e lasciare il lavoro a marzo del 2026 in applicazione della legge Fornero ( 42 anni e 10 mesi di contributi oltre alla finestra di 3 mesi ). Chiedo questo : avvalendomi di tale ipotesi ( e quindi ricorrendo alla Legge Fornero ) la pensione mi sara’ egualmente calcolata per intero con il sistema contributivo oppure una parte di rettibutivo mi verra’ riconosciuta ? Grazie per l’attenzione. Un saluto.

    • 18 Gennaio 2024 a 16:35 — Rispondi

      Buongiorno Sergio,
      essendo una domanda molto precisa consigliamo di confrontarsi direttamente con un centro di assistenza fiscale (CAF) o con l’INPS. Noi purtroppo non forniamo consulenze specifiche, ma contenuti informativi che possano essere di aiuto per tutti.
      Cordiali saluti.
      Il team di Online SIM

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