Nella geografia globale dei tassi di interesse nel 2024 ciascun Paese ha scelto una propria direzione e velocità di gestione delle politiche monetarie. Alle attese di un taglio dei tassi in Usa ed Europa fanno da contraltare le prospettive di rialzo nei mercati emergenti. Quali sono le conseguenze sugli investimenti secondo le analisi di Abrdn, Columbia Threadneedle Investments e Payden & Rygel.

Usa, Europa e Uk sono attendiste

Per i mercati sviluppati, il 2024 è cominciato all’insegna del dibattito sulle tempistiche e sulle modalità del taglio dei tassi che potrebbero arrivare solo in primavera. In particolare:

  • In Usa uno stand by elettorale. Le attese di un taglio di tassi anticipato da parte della Banca centrale americana (FED) hanno avuto come conseguenza un rally sia del mercato azionario, sia obbligazionario a livello globale. Ma questa accelerazione già scontata dai mercati non c’è stata e, per ora, non si vede all’orizzonte nonostante i dati su inflazione e consumi siano vicini al risultato atteso. La politica monetaria americana continua a tenere tassi al 5,5% e con le elezioni presidenziali americane fissate a novembre la pressione politica su qualsiasi decisione è forte.
  • In Europa il peso dell’inflazione sui salari. Anche la Banca centrale europea (BCE) non ha intenzione di tagliare a breve i tassi di interesse fermi sul 4,5%, nonostante l’inflazione sia scesa, arrivando sui prezzi al consumo al di sotto delle previsioni della BCE. A frenare la BCE sono le prospettive per l’inflazione sui salari che sono incerte. E le aspettative del mercato di almeno cinque tagli nel 2024 sono eccessive.
  • In Uk la pressione è sui prezzi. Sono incerte anche le prospettive per il Regno Unito, dove l’aumento del 10% del salario minimo, previsto ad aprile, potrebbe aumentare la pressione sui prezzi. I tassi per ora restano fermi a 5,25% e i tagli fiscali che il governo dovrebbe varare a marzo non cambieranno la situazione.

Gli emergenti tagliano i tassi e le obbligazioni corrono

Le banche centrali dei mercati emergenti sono sulla strada del taglio dei tassi che avrà modalità differenti per Paese tenendo conto di inflazione, crescita e rischi esterni che caratterizzano queste economie. In particolare.

  • Inflazione in discesa. La crescita dei mercati emergenti è resiliente, anche se con alcune differenze sostanziali tra regioni e Paesi. Sul fronte inflazione, con l’eccezione della Cina; nei mercati emergenti è in flessione sui prezzi legati ai consumi e ai servizi
  • Tassi in pausa nei mercati emergenti. La maggior parte delle banche centrali dei mercati emergenti ha messo in pausa i rialzi dei tassi e alcune hanno già cominciato a tagliare, nonostante resti alto il livello di attenzione a fattori esterni: tassi d’interesse americani, flussi di capitali stranieri, prezzi di energia e generi alimentari. I tagli sono arrivati in Cile (50 punti base a ottobre 2023 e 75 punti base a inizio anno), Colombia e Repubblica Ceca che fatto tagli più contenuti (25 punti base).
  • Le sfide della Cina. Il Paese asiatico si trova ad affrontare sfide complesse a causa delle difficoltà in cui versa il settore immobiliare e per mitigare i rischi ha varato una serie di misure ad hoc. Al momento i tassi sono inchiodato al 3,45% e non ci sono segnali di manovre imminenti. Sul fronte inflazione, la maggior parte dei paesi emergenti sta sperimentando una flessione del livello dei prezzi, più decisa per l’inflazione complessiva e quella legata ai beni di consumo, più graduale per l’inflazione core e quella legata ai servizi.
  • Il debito emergente diventa interessante. Investire nel debito emergente è una buona occasione di diversificazione di portafoglio per chi cerca rendimenti elevati nel lungo termine e adotta un approccio selettivo. Ci sono due fattori che giocano a favore: il rapporto tra domanda e offerta e l’indebolimento del dollaro americano.

IDEE DI INVESTIMENTO

In vista di un cambio di rotta sui tassi di interesse è bene rivalutare la composizione dei propri investimenti ed effettuare un check-up del proprio patrimonio in modo da costruire una corretta asset allocation. Per fare il check-up di portafoglio e scoprire come migliorare il tuo investimento in fondi visita il sito Online SIM.

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Note

Le informazioni contenute in questo articolo sono esclusivamente a fini educativi e informativi. Non hanno l’obiettivo, né possono essere considerate un invito o incentivo a comprare o vendere un titolo o uno strumento finanziario. Non possono, inoltre, essere viste come una comunicazione che ha lo scopo di persuadere o incitare il lettore a comprare o vendere i titoli citati. I commenti forniti sono l’opinione dell’autore e non devono essere considerati delle raccomandazioni personalizzate. Le informazioni contenute nell’articolo non devono essere utilizzate come la sola fonte per prendere decisioni di investimento.

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Autore

Roberta Caffaratti

Roberta Caffaratti

Competenze:
Giornalista segue da oltre 20 anni le dinamiche del mercato del risparmio gestito, della consulenza finanziaria e dei protagonisti del mondo degli investimenti. Per Online SIM scrive di scenari e storie di mercato, megatrend e idee di investimento, educazione finanziaria.

Esperienza:
É stata caporedattore di Bloomberg Investimenti e poi vicecaporedattore di Panorama Economy (Gruppo Mondadori).
Nel 2015, dopo la lunga carriera nella carta stampata economica, è passata alla comunicazione come responsabile delle attività di editoria aziendale e di content marketing di Lob Pr+Content occupandosi di progetti editoriali in diversi settori (risparmio, finanza, assicurazioni).
Dal 2015 cura la redazione dei contenuti del Blog di Online SIM, che oggi conta oltre 1200 articoli.

Formazione:
Ha una laurea in lingue e letterature straniere e una specializzazione in giornalismo.

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