Le continue correzioni al ribasso del mercato spaventano gli investitori. I timori aumentano perché i cosiddetti beni rifugio (obbligazioni di alta qualità, bund, treasury, oro e franco svizzero) non sono immuni alla volatilità che domina sui mercati.
A incidere sulla volatilità ci sono anche eventi geopolitici. Per esempio, le elezioni politiche italiane con la vittoria di Giorgia Meloni di Fratelli d’Italia come Primo Ministro non porterà a una reazione forte nel breve termine ma aumenta l’incertezza. I mercati daranno alla nuova coalizione la possibilità di dimostrare la propria competenza. Ascolta il podcast di Ersel Wealth Management che il punto sui tanti fattori che incidono sulla volatilità dei mercati.

Consulta la nostra guida per investire anche in tempi di forte volatilità.

Cos’è la volatilità di un mercato

Partiamo dalla definizione economica classica: la volatilità è la misura dello scostamento del prezzo di un asset finanziario, per esempio un’azione, dal proprio valore medio in un arco di tempo determinato, per esempio un anno solare.

In pratica, la volatilità indica:

  • la variazione percentuale del prezzo di uno strumento finanziario (azioni, obbligazioni, fondi e così via) in un arco di tempo.
  • è utile per prevedere il rendimento potenziale di uno strumento finanziario.

Per esempio, se un titolo azionario ha una volatilità del 5% significa che avuto un’oscillazione dal prezzo medio del 5%.

Cosa determina la volatilità?

I fattori che determinano la volatilità sono tanti e diversi. In particolare:

  • Sentiment di mercato. Si tratta dell’umore degli investitori istituzionali che governano il mercato. Il sentimenti è guidato dall’emotività e non si basa su dati economici fondamentali.
  • Choc di mercato. Eventi che arrivano improvvisi e incidono sul sentimenti di mercato sono, per esempio, lo scoppio di un conflitto, il fallimento di un’impresa o di uno Stato.
  • Anomalie di domanda e offerta. Se la domanda di un titolo supera l’offerta, in generale il prezzo di un’azione e di un’obbligazione diventa molto volatile. Per esempio, se un titolo azionario ha una liquidità scarsa, la volatilità aumenta.
  • Comunicazione dati economici aziendali e statali. La volatilità aumenta quando un’azienda comunica dati economici (trimestrali, semestrali, annuali), operazioni straordinarie, modifica gli obiettivi strategici. Accade la stessa cosa per la comunicazioni di dati economici statali come disoccupazione, Prodotto interno lordo (PIL) che hanno un impatto sul mercato.
  • Politica. Le campagne elettorali e le modifiche legislative e fiscali sono i temi politici incidono di più sulla volatilità.

Gli errori da evitare

L’errore che si commette spesso è pensare alla volatilità come un male assoluto. In realtà la volatilità non è altro che la misura della variazione percentuale del prezzo di uno strumento finanziario (azioni, obbligazioni, fondi e così via) nel corso del tempo. Si tratta di un parametro utile per prevedere il rendimento potenziale di uno strumento finanziario.

Quando la volatilità aumenta in proporzione aumentano anche le opportunità di guadagno. Solo però per chi è capace di navigare su mercati come questi. Il rischio, se non si sa gestire la volatilità, è portare a casa perdite consistenti.

Come difendersi in questo scenario di volatilità

Ecco cinque mosse giuste per non farsi prendere dal panico.

  1. La prima è verificare se il proprio portafoglio è ben impostato e adeguato al proprio profilo di rischio. Questo è il momento ideale per misurare il proprio grado di resistenza alle perdite inevitabili di scenario di mercato, facendo i conti con il proprio obiettivo di investimento.
  2. La seconda che vale sempre è diversificare al massimo il proprio portafoglio. Se dopo il check ci si accorge di non avere un’asset allocation equilibrata questo è il momento adatto per colmare le lacune.
  3. La terza è non escludere i propri asset class di investimento perché più volatili in questa fase. Per esempio, sarebbe un errore lasciare da parte le azioni perché colpite da ribassi maggiori. Allo stesso tempo sarebbe un errore non impostare una parte di portafoglio sulle obbligazioni.
  4. La quarta mossa è calibrare bene il portafoglio in base all’obiettivo. Se la necessità è proteggere il proprio capitale con un obiettivo di lungo termine una buona opzione in questa fase è impostare una parte di portafoglio sui megatrend economici.
  5. La quinta mossa è non seguire la massa che lascia il mercato in momenti di grande volatilità. La correzione di queste ultime settimane rappresenta un punto di ingresso interessante per impostare una strategia vincente nel lungo termine.

mosse gestire panico volatilità

IDEE DI INVESTIMENTO

La volatilità fa parte del mercato e non può essere eliminata. Ci sono però strategie di investimento che aiutano a diversificare il portafoglio e possono contenere le oscillazioni in fasi come questa.

  • Una delle strade è puntare sui fondi income (Categoria Morningstar Azionari Globali Reddito) che sono indicati in una fase di mercato come questa dove la volatilità sulle azioni è alta e i rendimenti obbligazionari sono ridotti. L’obiettivo è generare un reddito piuttosto che una crescita di lungo termine del capitale. I fondi income costruiscono il portafoglio investendo su aziende che hanno politiche di distribuzione di dividendo o cedole che siano redditizi e sostenibili nel lungo termine.
  • Un’altra strada per diversificare una parte del portafoglio è puntare sui fondi che scommettono sul rialzo e sul ribasso della volatilità usando l’indice VIX (Categoria Morningstar Alternative Volatility) e adottano una strategia direzionale.

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Note

Le informazioni contenute in questo articolo sono esclusivamente a fini educativi e informativi. Non hanno l’obiettivo, né possono essere considerate un invito o incentivo a comprare o vendere un titolo o uno strumento finanziario. Non possono, inoltre, essere viste come una comunicazione che ha lo scopo di persuadere o incitare il lettore a comprare o vendere i titoli citati. I commenti forniti sono l’opinione dell’autore e non devono essere considerati delle raccomandazioni personalizzate. Le informazioni contenute nell’articolo non devono essere utilizzate come la sola fonte per prendere decisioni di investimento.

*Articolo pubblicato originariamente a giugno 2022 e sottoposto a successive revisioni e aggiornamenti.

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Autore

Roberta Caffaratti

Roberta Caffaratti

Competenze:
Giornalista segue da oltre 20 anni le dinamiche del mercato del risparmio gestito, della consulenza finanziaria e dei protagonisti del mondo degli investimenti. Per Online SIM scrive di scenari e storie di mercato, megatrend e idee di investimento, educazione finanziaria.

Esperienza:
É stata caporedattore di Bloomberg Investimenti e poi vicecaporedattore di Panorama Economy (Gruppo Mondadori).
Nel 2015, dopo la lunga carriera nella carta stampata economica, è passata alla comunicazione come responsabile delle attività di editoria aziendale e di content marketing di Lob Pr+Content occupandosi di progetti editoriali in diversi settori (risparmio, finanza, assicurazioni).
Dal 2015 cura la redazione dei contenuti del Blog di Online SIM, che oggi conta oltre 1200 articoli.

Formazione:
Ha una laurea in lingue e letterature straniere e una specializzazione in giornalismo.

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