Tre anni fa, Facebook era il social media dominante tra gli adolescenti statunitensi, visitato dal 71% delle persone in quel settore demografico magico e di tendenza. Oggi non più. E non c’entrano nulla lo scandalo Cambridge Analytica e neppure l’inchiesta del New York Times che ha accusato Facebook di aver siglato accordi per la condivisione dei dati con almeno quattro società cinesi di elettronica, tra cui Huawei. A decretare il calo di popolarità del social network fondato da Mark Zuckerberg sono gli utenti.

Secondo una ricerca del Pew Research Center sull’utilizzo dei social media da parte dei teenager americani, solo il 51% dei ragazzi tra i 13 e i 17 anni utilizza Facebook. Il più grande social network al mondo è stato eclissato dalla popolarità di YouTube, Snapchat e dallo stesso Instagram. Secondo quanto si legge nella ricerca, l’attività sui social media oggi ruota intorno a una piattaforma unica rispetto a tre anni fa: YouTube che diventato più popolare di Alphabet usato dall’85% degli adolescenti, secondo i ricercatori americani.

Nonostante la ricerca riguardi solo i teenager americani, la tendenza è di rilievo per il mercato perché gli Stati Uniti sono di gran lunga il Paese più redditizio per la raccolta pubblicitaria di Facebook, la quale rende 23,59 dollari di entrate trimestrali per singolo utente, secondo calcoli Bloomberg. Questa crescita adesso è minacciata dall’avanzata di YouTube. Cosa sta accadendo? I gusti e il consumo delle piattaforme social stanno cambiando, secondo l’analisi di Pew Research Center che aveva analizzato le tendenze dei teenager nel 2014.

Oggi, la piattaforma più utilizzata dai giovani risulta Youtube, infatti ben l’85% di teenager tra i 13 e i 17 fa uso di questo strumento. Seguono Instagram (72%) e Snapchat (69%). Inoltre, l’analisi condotta dal Pew Research Center svela una tendenza crescente tra i millenials: il lento abbandono di Facebook. Infatti, mentre  nel 2015 le persone che si ritenevano “utenti Facebook” erano il 71%, oggi questa percentuale è diminuita fino al 51%

Lo studio dimostra quanto sia difficile mantenere la leadership nel mercato dei social media e, soprattutto, mostra una volta di più perché è stato così importante per il futuro di Facebook acquisire Instagram nel 2012. Il social media delle foto e delle Stories è preferito dal 72% dei teenager contro il 69% di Snapchat, ma circa un terzo degli intervistati ha dichiarato di visitare Snapchat e YouTube più volte rispetto a Instagram.

Al di là dell’utilizzo, la ricerca mette in evidenza anche le caratteristiche demografiche dei giovanissimi utenti social. Il risultato? Gli adolescenti a basso reddito hanno maggiori probabilità di gravitare verso Facebook rispetto a quelli provenienti da famiglie a reddito più elevato – una tendenza coerente con precedenti sondaggi Pew Research Center. Non è una buona notizia per Facebook perché sette adolescenti su dieci vivono in famiglie che guadagnano meno di 30.000 dollari all’anno e solo il 36% ha un reddito familiare annuale è di oltre 75.000 dollari.

IDEE DI INVESTIMENTO

I gusti e i consumi della Generazione Z (giovani con un’età inferiore ai 20 anni) stanno rivoluzionando le scelte digitali di acquisto e di consumo che conoscevamo fino ad oggi. Il cambiamento più importante, oltre alla popolarità in declino di Facebook, è il modo in cui gli smartphone sono ormai diventati onnipresenti nella vita dei giovani per compiere qualsiasi azione: secondo l’analisi Pew Research Center, il 95% degli adolescenti americani possiede uno smartphone o ne ha accesso a uno, e il 45% afferma di essere online in maniera quasi costante. La conseguenza è che, secondo una ricerca di Accenture, il concetto di e-commerce sta cambiando rapidamente e i social media stanno diventando centrali anche per le scelte di acquisto. Ed è su questo terreno che YouTube al momento batte tutti gli altri, almeno tra gli under 20.

I consumi che cambiano anche in base ai trend demografici sono un megatrend di investimento. Per investire sul cambiamento dei consumi la scelta di un fondo azionario globale specializzato (Categoria Morningstar: Azionari Settore Beni e Servizi di consumo) è la strada migliore.

La Top 5 dei fondi che investono sui nuovi consumi globali

ProdottoRendimento 3yRendimento YTD
Invesco Global Leisure Classe E (acc) Eur13,71%5,99%
CS Invm Fds 2 - Credit Suisse (Lux) Global Prestige Equity Fund UB EUR10,64%12,83%
Robeco Global Consumer Trends Equities E €8,99%7,73%
UBS (Lux) Equity Fund - Asian Consumption (USD) P-acc7,62%1,01%
Fidelity Global Consumer Industries Fund - E - ACC - Euro7,38%4,11%
Nella tabella, i migliori fondi che investono in maniera globale sui nuovi consumi ordinati per rendimento a tre anni. Fonte: Morningstar. Rendimenti in euro.

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Note

Le informazioni contenute in questo articolo sono esclusivamente a fini educativi e informativi. Non hanno l’obiettivo, né possono essere considerate un invito o incentivo a comprare o vendere un titolo o uno strumento finanziario. Non possono, inoltre, essere viste come una comunicazione che ha lo scopo di persuadere o incitare il lettore a comprare o vendere i titoli citati. I commenti forniti sono l’opinione dell’autore e non devono essere considerati delle raccomandazioni personalizzate. Le informazioni contenute nell’articolo non devono essere utilizzate come la sola fonte per prendere decisioni di investimento.

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Autore

Roberta Caffaratti

Roberta Caffaratti

Competenze:
Giornalista segue da oltre 20 anni le dinamiche del mercato del risparmio gestito, della consulenza finanziaria e dei protagonisti del mondo degli investimenti. Per Online SIM scrive di scenari e storie di mercato, megatrend e idee di investimento, educazione finanziaria.

Esperienza:
É stata caporedattore di Bloomberg Investimenti e poi vicecaporedattore di Panorama Economy (Gruppo Mondadori).
Nel 2015, dopo la lunga carriera nella carta stampata economica, è passata alla comunicazione come responsabile delle attività di editoria aziendale e di content marketing di Lob Pr+Content occupandosi di progetti editoriali in diversi settori (risparmio, finanza, assicurazioni).
Dal 2015 cura la redazione dei contenuti del Blog di Online SIM, che oggi conta oltre 1200 articoli.

Formazione:
Ha una laurea in lingue e letterature straniere e una specializzazione in giornalismo.

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