Si chiama Belt and Road Initiative (BRI) ma è stata ribattezzata più semplicemente Via della Seta ed è un’opera grandiosa che si sta sviluppando in 68 Paesi tra Asia, Europa e Africa orientale. Il programma di investimenti coinvolge direttamente il 65% della popolazione mondiale e oltre il 30% del Prodotto interno lordo (PIL) globale e ha l’obiettivo di facilitare il collegamento commerciale tra Ovest ed Est del mondo. Ma è anche un’imponente opera finanziaria oltre un’operazione culturale che, in tempi di guerre commerciali, fa ben sperare per il futuro.

L’idea è cinese e quando il presidente Xi Jinping l’ha lanciata nel 2013 aveva il sapore di un grande progetto di cooperazione internazionale e di un’ imponente iniziativa di investimenti globale: ad oggi sono stati già spesi oltre 70 miliardi di dollari per costruire, per esempio, ferrovie in Bangladesh e per cominciare il progetto ferroviario Trans-Asian che ha l’obiettivo di collegare su rotaia Europa e Asia. Ma siamo solo all’inizio: da qui al 2030 si stima che il progetto avrà bisogno di oltre 26 mila miliardi di investimenti complessivi che riguarderanno principalmente i trasporti (strade, ferrovie, porti) ma anche la logistica delle città. Per i gestori si tratta si una grossa opportunità di investimento di lungo termine che può dare una spinta a diversi settori attivi nei mercati emergenti tra cui banche, costruzioni, industria pesante, commercio, agricoltura.

Per cavalcare il trend della Via della Seta stanno nascendo fondi specializzati come Amundi Funds New Silk Road, un azionario Paesi emergenti lanciato a ottobre 2019 con l’obiettivo di puntare sulle small e mid cap che beneficiano dello sviluppo di nuove rotte commerciali in Asia, Europa, Medio Oriente e Africa. Ma in generale i fondi che investono sui mercati emergenti a livello globale possono beneficiare della spinta della via della seta sia che si tratti di fondi sia azionari sia obbligazionari. Secondo l’analisi di Invesco, infatti, le aziende e gli Stati che hanno deciso di aderire al progetto avranno bisogno di finanziare le proprie attività e la maniera migliore è farlo attraverso il lancio di obbligazioni corporate o governative dedicate. Anche per questa ragione Invesco ha lanciato Invesco Belt and Road debt fund, un obbligazionario Asia partito a novembre 2018 che è per ora il primo e unico prodotto obbligazionario specifico su questo tema d’investimento.

IDEE DI INVESTIMENTO

Cina, Corea, India, Indonesia, Sud Africa, Singapore e Tailandia. Se si scorre l’elenco dei Paesi più coinvolti dal progetto della Via della Seta emerge chiaramente che sono i Paesi emergenti nel loro complesso a beneficiare maggiormente del trend di investimento di lungo periodo della Via della Seta. Se a questo si aggiunge che secondo il consensus dei gestori per le migliori scelte di investimento da fare nel 2020 i Paesi emergenti sono in vetta alle preferenze sia sul fronte azionario sia su quello obbligazionario, la diversificazione su un prodotto azionario oppure obbligazionario legato ai mercati emergenti è una scelta giusta per il portafoglio 2020 in coerenza con il proprio grado di rischio e l’obiettivo temporale di investimento.

La Top 5 dei fondi azionari Paesi emergenti

ProdottoRendimento 1yRendimento 3y
Lazard Developing Markets Equity Fund A Dist EUR37,68%10,65%
Nordea 1 - Emerging Markets Focus Equity Fund Classe BP Eur34,07%11,76%
Nordea 1 - Emerging Stars Equity Fund Classe BP Eur32,96%10,88%
East Capital Global Emerging Markets Sustainable A EUR31,60%7,98%
JPM Emerging Markets Equity D (acc) - EUR31,24%11,84%
Nella tabella i migliori fondi azionari specializzati sui mercati emergenti ordinati per rendimento a un anno. Dati in euro aggiornati al 7 gennaio 2020. Fonte: Morningstar.

La Top 5 dei fondi obbligazionari Paesi emergenti

ProdottoRendimento 1yRendimento3y
Amundi Funds - Emerging Markets Bond I2 EUR Hgd AD (D)11,40%3,85%
TCW Emerging Markets Income Fund IEHE11,25%3,21%
Candriam Bonds Emerging Markets Class I EUR Hedged Cap11,16%3,55%
PIMCO GIS Emerging Markets Bond Fund Investor EUR (Hedged) Accumulation11,05%3,36%
BNY Mellon Emerging Markets Debt H EUR Hedged Acc11,00%3,30%
Nella tabella i migliori fondi obbligazionari specializzati sui mercati emergenti ordinati per rendimento a un anno. Dati in euro aggiornati al 7 gennaio 2020. Fonte: Morningstar.

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Note

Le informazioni contenute in questo articolo sono esclusivamente a fini educativi e informativi. Non hanno l’obiettivo, né possono essere considerate un invito o incentivo a comprare o vendere un titolo o uno strumento finanziario. Non possono, inoltre, essere viste come una comunicazione che ha lo scopo di persuadere o incitare il lettore a comprare o vendere i titoli citati. I commenti forniti sono l’opinione dell’autore e non devono essere considerati delle raccomandazioni personalizzate. Le informazioni contenute nell’articolo non devono essere utilizzate come la sola fonte per prendere decisioni di investimento.

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Autore

Roberta Caffaratti

Roberta Caffaratti

Competenze:
Giornalista segue da oltre 20 anni le dinamiche del mercato del risparmio gestito, della consulenza finanziaria e dei protagonisti del mondo degli investimenti. Per Online SIM scrive di scenari e storie di mercato, megatrend e idee di investimento, educazione finanziaria.

Esperienza:
É stata caporedattore di Bloomberg Investimenti e poi vicecaporedattore di Panorama Economy (Gruppo Mondadori).
Nel 2015, dopo la lunga carriera nella carta stampata economica, è passata alla comunicazione come responsabile delle attività di editoria aziendale e di content marketing di Lob Pr+Content occupandosi di progetti editoriali in diversi settori (risparmio, finanza, assicurazioni).
Dal 2015 cura la redazione dei contenuti del Blog di Online SIM, che oggi conta oltre 1200 articoli.

Formazione:
Ha una laurea in lingue e letterature straniere e una specializzazione in giornalismo.

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