Volatilità sui mercati, inflazione su livelli che non si vedano oltre 30 anni e tassi di interesse che da zero hanno cominciato a correre al rialzo erodendo i risparmi. Lo scenario 2023 non è rassicurante e spinge a cercare le soluzioni migliori per la propria asset allocation. Se si guarda all’azionario, sono due gli stili di investimento che da sempre si contrappongono: growth e value.

Quali sono le differenze? Quali sono gli effetti sull’asset allocation? Quali i pro e contro? Scopri le caratteristiche delle azioni growth e value e dei fondi azionari internazionali che utilizzano questo stile di investimento e guarda il video con Paolo Baretto, London Office Ersel, Andrea Vumbaca e Federica De Giorgis, Team Financial Advisory Ersel Torino, per capire qual è la scelta vincente nel 2023.

Azioni growth e value: qual è la differenza

La risposta è già nella traduzione dei termini dall’inglese all’italiano.

  • Growth letteralmente vuol dire crescita. Le azioni growth hanno questa vocazione: sono votate alla crescita perché giocano un ruolo chiave nei cambiamenti economici e sociali. Sono spesso disruptive, ovvero sono azioni che fanno a società capaci di rompere con gli schemi del passato. Di solito appartengono a settori innovativi molto legati al digitale e spesso hanno bilanci non proprio solidi, ma promettenti nel lungo termine.
  • Value letteralmente significa valore. Anche in questo caso il nome indica la vocazione: sono azioni che puntano a offrire un reddito costante nel tempo, anche lunghissimo. Di solito sono titoli che hanno avuto performance deludenti nel recente passato, ma hanno un business solido in un settore dalle buone prospettive di lungo termine. Questi titoli offrono quasi sempre un dividendo periodico e appartengono a settori maturi come energia e utilities.

Growth e Value: pro e contro

Prima di individuare pro e contro dei due stili va detto che ogni azione non è growth per sempre, così come non si è value per sempre. Dipende dal contesto di mercato. Per esempio, la tecnologia è da sempre ritenuto un settore growth, ma nel recente passato, e ancora oggi, il mercato americano della tecnologia è considerato un settore value con valutazioni interessanti.

PRO

  • Dalla parte dello stile growth c’è senza dubbio la capacità di cavalcare i cambiamenti e i megatrend di investimento. Individuare i movimenti strutturali anche all’interno di un macrosettore è una delle caratteristiche di questo stile. Per esempio, il megatrend cybersecurity all’interno del settore tecnologia.
  • Dalla parte dello stile value c’è la capacità di fare meglio del mercato nel lungo periodo e di dare a chi investe una disciplina nel mantenere i nervi saldi in caso di grande volatilità. Un contesto di inflazione al rialzo è positivo per il value.

CONTRO

  • Un difetto dello stile growth è la difficoltà di valutare davvero bene le potenzialità dei titoli. Il rischio è di farsi prendere dalle mode del momento e cadere su società meteore. Un contesto di inflazione al rialzo è negativo.
  • A giocare contro lo stile value è quasi sempre la natura umana. Bisogna avere una buona dose di fiducia in se stessi per andare in controcorrente e fare scelte di lunghissimo periodo. Uno dei paladini del value investing è Warren Buffett che non ha mai abbandonato questo stile nella sua lunga carriera di investitore.

Growth e Value pro e contro

IDEE DI INVESTIMENTO

Growth e Value sono due stili contrapposti, ma sono anche complementari all’interno di un asset allocation. Come sempre, le ragioni per scegliere uno stile rispetto all’altro dipendono dal contesto di mercato, dall’orizzonte temporale e dall’obiettivo di investimento. Bilanciare i due stili in portafoglio può essere una buona idea in un contesto di recessione attesa nel 2023.

Per investire con stile growth o value guardando all’azionario internazionale abbiamo selezionato i migliori fondi per rendimento a 10 anni. Ecco i migliori presenti sulla piattaforma di Online SIM. che investono in azioni a grande capitalizzazione.

I migliori fondi per investire growth

  • T.Rowe Price Funds Sicav – Global Focused Growth Equity Fund Classe A USD investe su tutti i mercati compresi gli emergenti. Lanciato nel 2003 rende a 10 anni il 13,73% (dati Morningstar Direct aggiornati a dicembre 2022). Finanza, tecnologia e salute sono i primi settori in portafoglio. Investe il 56% in America, a seguire investe in Europa Occidentale (11,64%) Giappone (7,41%); Asia Emergente (7,27%) Regno Unito (6,93%).
  • Janus Henderson Fund – Global Growth Fund Eur Classe R investe a livello globale su un massimo di 40 titoli di qualsiasi capitalizzazione. Lanciato nel 2004 rende a 10 anni il 12,64% (dati Morningstar Direct aggiornati a dicembre 2022). Finanza, salute, beni industriali e tecnologia sono i primi settori in portafoglio. Investe il 62% in America, a seguire investe in Regno Unito (18%), Europa euro (5,22%), Europa non euro (4,95%) Asia Emergente (3,97%).

I migliori fondi per investire value

  • T.Rowe Price Funds Sicav – Global Value Equity Fund Classe A USD investe a livello globale, senza limiti geografici, su società che quotano a sconto rispetto alla media storica e/o alla media del rispettivo settore. Lanciato nel 2012 rende a 10 anni il 10,01% (dati Morningstar Direct aggiornati a dicembre 2022). Salute, finanza, energia sono i primi settori in portafoglio. Investe il 61% in America, a seguire investe in Europa euro (8,91%), Giappone (7,32%), Regno Unito (6,54%) Asia Emergente (5,59%).
  • Nordea 1 – Global Stable Equity Fund Classe BP EUR Acc utilizza un processo di composizione del portafoglio basato su modelli informatici, obiettivi e quantitativi di selezione delle azioni, privilegiando gli investimenti in titoli poco esuberanti ma che offrono rendimenti costanti e dividendo. Investe su minimo 100 massimo 150 titoli. Lanciato nel 2006 rende a 10 anni il 9,54% (dati Morningstar Direct aggiornati a dicembre 2022). Salute, tecnologia, servizi alla comunicazione sono i primi settori in portafoglio. Investe il 55% in America, a seguire investe in Europa euro (20%), Giappone (6,87%), Regno Unito (5,53%) Canada (3,95%).

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Note

Le informazioni contenute in questo articolo sono esclusivamente a fini educativi e informativi. Non hanno l’obiettivo, né possono essere considerate un invito o incentivo a comprare o vendere un titolo o uno strumento finanziario. Non possono, inoltre, essere viste come una comunicazione che ha lo scopo di persuadere o incitare il lettore a comprare o vendere i titoli citati. I commenti forniti sono l’opinione dell’autore e non devono essere considerati delle raccomandazioni personalizzate. Le informazioni contenute nell’articolo non devono essere utilizzate come la sola fonte per prendere decisioni di investimento.

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Autore

Roberta Caffaratti

Roberta Caffaratti

Competenze:
Giornalista segue da oltre 20 anni le dinamiche del mercato del risparmio gestito, della consulenza finanziaria e dei protagonisti del mondo degli investimenti. Per Online SIM scrive di scenari e storie di mercato, megatrend e idee di investimento, educazione finanziaria.

Esperienza:
É stata caporedattore di Bloomberg Investimenti e poi vicecaporedattore di Panorama Economy (Gruppo Mondadori).
Nel 2015, dopo la lunga carriera nella carta stampata economica, è passata alla comunicazione come responsabile delle attività di editoria aziendale e di content marketing di Lob Pr+Content occupandosi di progetti editoriali in diversi settori (risparmio, finanza, assicurazioni).
Dal 2015 cura la redazione dei contenuti del Blog di Online SIM, che oggi conta oltre 1200 articoli.

Formazione:
Ha una laurea in lingue e letterature straniere e una specializzazione in giornalismo.

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