Il 2020 è stato senza dubbio l’anno di una significativa accelerazione nell’emissione di obbligazioni verdi, i cosiddetti green bond, da parte di banche, aziende e Stati.

Il trend è destinato a proseguire anche nel 2021 e, secondo un’analisi di Bloomberg, vedrà anche una maggiore diversificazione verso l’offerta legata al sociale e alla sostenibilità.

La sola Unione Europea prevede di emettere 70 miliardi di euro di obbligazioni sociali nell’ambito del suo programma di sostegno al lavoro SURE, con altri 240 miliardi di euro di vendite di obbligazioni verdi legate al Recovery Fund.

Secondo i calcoli di Bloomberg Intelligence, lo stock di debito ambientale, sociale e di governance potrebbe raggiungere i 53 mila miliardi di dollari entro il 2025, un terzo di tutte le attività gestite in obbligazioni.

Cinque anni dopo che il mondo ha firmato lo storico accordo di Parigi per evitare il riscaldamento globale, la finanza sostenibile sta diventando mainstream grazie allo sforzo politico ma anche grazie alla pandemia che ha dato una spinta alla trasformazione.

Il mondo al rallentatore per quasi un anno non ha, infatti, migliorato come ci si aspettava il clima. Le emissioni di gas serra scenderanno del 7% nel 2020 a causa degli stop all’economia imposti dal virus ma il calo si tradurrà solo in una riduzione del riscaldamento globale di 0,01 gradi Celsius entro il 2050, secondo i calcoli dell’ONU. Non è quindi fermando le attività che si risolve il problema del clima. Per questo l’attesa di COP26 che si svolgerà il primo novembre 2021 a Glasgow è altissima anche perché segna il ritorno degli Stati Uniti al tavolo del clima dopo l’elezione di Joe Biden.

Secondo un’analisi di Bnp Paribas Asset Management, le riunioni preparatorie prima del vertice sono andate a rilento e ben sette Paesi (tra cui Australia, Giappone e Russia) non hanno aggiornato i loro obiettivi di riduzione delle emissioni nel 2020, mentre solo 12 Paesi lo hanno e coprono appena il 2,8% delle emissioni globali.

IDEE DI INVESTIMENTO

In vista di COP26, secondo l’analisi di Amundi, tutti i Paesi dovrebbero dare una spinta ai loro piani di riduzione delle emissioni.

Il vertice di Glasgow dovrebbe far passare il mondo dalle parole, che sono diventate un accordo scritto a Parigi nel 2015, ai fatti. L’obiettivo è arrivare alla neutralità del carbonio entro il 2050.

Per investire sulla svolta verde dell’economia globale ci sono fondi obbligazionari specializzati in green bond che hanno già una buona storia alle spalle.

Cresce anche la pattuglia dei fondi azionari che puntano sulla decarbonizzazione del Pianeta. Di seguito una selezione di prodotti azionari internazionali Low Carbon presenti sulla piattaforma di Online Sim:

  • Morgan Stanley Global Opportunity Classe Ah Eur rende il 45,83% da gennaio a dicembre 2020 (+20,86% il rendimento a tre anni secondo dati Morningstar). Il fondo ha uno stile growth. Tecnologia e beni di consumo sono i primi settori in portafoglio.
  • DPAM Invest B Equities World Sustainable rende il 13,48% da gennaio a dicembre 2020 (+15% il rendimento a tre anni secondo dati Morningstar). Ha una gestione attiva del portafoglio e uno stile blend. Il fondo investe senza alcuna limitazione settoriale in azioni e altri titoli che danno accesso al capitale di imprese di tutto il mondo, selezionate sulla base di criteri ambientali, sociali e di governance (ESG).
  • Bgf Global Dynamic Equity Fund Eur Classe E2 rende il 10,31% da gennaio a dicembre 2020 (+ 8,94% il rendimento a tre anni secondo dati Morningstar). Il fondo ha uno stile blend e investe senza privilegiare alcun Paese almeno il 70% del patrimonio in titoli azionari internazionali, con particolare attenzione per le società che il gestore reputa sottovalutate.

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Note

Le informazioni contenute in questo articolo sono esclusivamente a fini educativi e informativi. Non hanno l’obiettivo, né possono essere considerate un invito o incentivo a comprare o vendere un titolo o uno strumento finanziario. Non possono, inoltre, essere viste come una comunicazione che ha lo scopo di persuadere o incitare il lettore a comprare o vendere i titoli citati. I commenti forniti sono l’opinione dell’autore e non devono essere considerati delle raccomandazioni personalizzate. Le informazioni contenute nell’articolo non devono essere utilizzate come la sola fonte per prendere decisioni di investimento.

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Autore

Roberta Caffaratti

Roberta Caffaratti

Competenze:
Giornalista segue da oltre 20 anni le dinamiche del mercato del risparmio gestito, della consulenza finanziaria e dei protagonisti del mondo degli investimenti. Per Online SIM scrive di scenari e storie di mercato, megatrend e idee di investimento, educazione finanziaria.

Esperienza:
É stata caporedattore di Bloomberg Investimenti e poi vicecaporedattore di Panorama Economy (Gruppo Mondadori).
Nel 2015, dopo la lunga carriera nella carta stampata economica, è passata alla comunicazione come responsabile delle attività di editoria aziendale e di content marketing di Lob Pr+Content occupandosi di progetti editoriali in diversi settori (risparmio, finanza, assicurazioni).
Dal 2015 cura la redazione dei contenuti del Blog di Online SIM, che oggi conta oltre 1200 articoli.

Formazione:
Ha una laurea in lingue e letterature straniere e una specializzazione in giornalismo.

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