Investire sul futuro dei propri bambini è soprattutto una scelta di lungo periodo che va ben ponderata, prendendo in considerazione tutta l’offerta di prodotti finanziari disponibile e valutando i bisogni a cui un minore andrà incontro da 0 a 18 anni.

In questa guida pratica scoprirai:

Come investire i tuoi risparmi per il futuro dei tuoi figli

Come investire i propri risparmi trovando un modo per assicurare ai propri figli o nipoti la sicurezza per il futuro è diventato un obiettivo prioritario per le famiglie italiane. La crisi iniziata nel 2007 è alle spalle e, come conferma l’Indagine sul risparmio e sulle scelte finanziarie degli italiani, c’è ottimismo sul futuro dell’economia italiana almeno nel breve termine.

Una priorità è sicuramente l’istruzione e, calcolatrice alla mano, dall’asilo all’università i costi che una famiglia italiana deve sostenere per ciascun figlio, secondo dati dell’Osservatorio Nazionale Federconsumatori (ONF) in media supera i 44 mila euro a figlio, di cui quasi la metà vanno impiegati per il corso universitario. Se i figli sono due il costo è paragonabile a quello dell’acquisto di un monolocale in una zona centrale in una città come Milano e Torino, per fare un esempio concreto.

C’è da dire inoltre che per le famiglie italiane il costo dell’istruzione di un figlio è decisamente sopra la media, se si guardano le stime della spesa per l’istruzione nel mondo, dall’asilo all’università. Il dato emerge dal titolo The Value of Education che la banca inglese Hsbc conduce dal 2014 ogni anno intervistando oltre 8.400 famiglie in 15 Paesi (Australia, Canada, Cina, Egitto, Emirati Arabi, Francia, Hong Kong, India, Indonesia, Malesia, Messico, Singapore, Taiwan, UK, Stati Uniti).

La stima del costo medio sostenuto dalle famiglie secondo il report Hsbc nel 2017 è stata di 44.221 dollari (pari a circa 37 mila euro), meno di quanto si spende in Italia.

Garantire un futuro ai propri figli non significa solo investire per consentire una buona educazione scolastica, ma anche risparmiare per garantire una sicurezza economica nell’attesa del primo lavoro: un laureato su cinque in media è disoccupato a un anno dalla laurea secondo il Rapporto 2017 di Alma Laurea, e in attesa dei primi guadagni dato che il 68% dei laureati italiani trova un lavoro a un anno dalla triennale con uno stipendio medio di 1.104 euro, mentre il 71% trova a un anno dalla laurea magistrale e ha un guadagno medio mensile di 1.153 euro. Accantonare una somma nel lungo periodo consente, inoltre, di mettere a disposizione dei propri figli un capitale per l’acquisto della prima casa o per avviare un’attività.

IDEE DI INVESTIMENTO

Gli investimenti a lungo termine per i figli, a disposizione delle famiglie italiane, sono tanti. Vediamo quali tipi di investimento, un minorenne o un neolaureato, ha a disposizione per un futuro economico sicuro.

Di seguito i pro e contro sulle varie soluzioni di investimento.

CONTI DEPOSITO E BUONI FRUTTIFERI: PARCHEGGIO POCO REDDITIZIO

Molti dei prodotti offerti sul mercato come soluzioni adatte ai bambini da zero a 18 anni sono classici parcheggi di liquidità. Tra questi rientrano il conto deposito per minori, il libretto di risparmio e il buono postale che hanno tutti il vantaggio di poter essere liquidati in qualsiasi momento, ma hanno lo svantaggio di avere rendimenti vicini allo zero in un’epoca di tassi ai minimi.
Lo dimostrano i guadagni offerti dai migliori conti deposito che nel lungo periodo offrono un rendimento medio dello 0,25% mentre sale leggermente il rendimento dei Buoni fruttiferi postali emessi nel 2017 da Cassa depositi e prestiti che sottoscritto oggi rendono lo 0,89% e offrono un guadagno potenziale al compimento dei 18 anni del 4,90%.
Se ipotizziamo un investimento di 10 mila euro alla nascita di un figlio, dopo 18 anni il guadagno lordo sarà pari a 13.500 euro, su cui si deve applicare la ritenuta fiscale del 12,5%.

IL PAC OFFRE FLESSIBILITÀ E RENDIMENTO

Tra le formule di investimento di lungo periodo, i Piani di accumulo (PAC) sono senza dubbio la soluzione più indicata per chi non ama il rischio e sono lo strumento ideale per tutelarsi in caso di fasi prolungate di ribasso dei mercati finanziari. Tra le ragioni per scegliere il PAC che consente di investire in fondi comuni, anche azionari, attraverso un versamento minimo a partire da 50 euro al mese ci sono diversi vantaggi tra cui:

  • Contenere il rischio attraverso l’ingresso in più tempi sul mercato e la libertà di disinvestire in qualsiasi momento.
  • Se guardiamo al rendimento negli ultimi 18 anni, chi avesse investito 100 euro al mese in un piano di accumulo su un fondo azionario globale, pari a 21.600 euro impiegate, avrebbe guadagnato il 4,1% all’anno.
  • Secondo una ricerca di Vanguard, il portafoglio costruito tramite il PAC, nel lungo periodo, almeno su base decennale, ha aiutato a contenere le perdite in fase di ribasso del mercato.
  • Consente di investire in azioni tenendo i nervi saldi, evitando di sbagliare il timing di entrata o uscita dall’investimento.

PIR: LA NUOVA VIA DEL RISPARMIO PER I FIGLI

I Piani Individuali di Risparmio (PIR) sono la novità del mercato del risparmio 2017 e hanno riscosso subito un grande successo perché i PIR sono facili da capire e offrono indubbi vantaggi fiscali.

La possibilità di intestare i PIR anche ai minorenni è la novità nella novità ed è attiva da ottobre 2017.

  • Chi acquista un PIR può attraverso un apposito codice tributo previsto dall’Agenzia delle Entrate intestarlo al figlio minorenne mantenendo tutti i benefici fiscali del prodotto a patto che si tenga fino alla scadenza dei 5 anni: in pratica, non si devono pagare le imposte su capital gain e rendimenti (12,5% sulle cedole e utili relativi a titoli di Stato e 26% su azioni e obbligazioni).
  • Tra i vantaggi del PIR c’è anche l’esenzione dall’imposta di successione. Sono quindi uno strumento a disposizione delle famiglie in funzione ereditaria e anche previdenziale per i figli.
  • L’investimento minimo è fino un massimo di 30 mila euro l’anno, fino a un massimo di 150 mila euro in cinque anni.
  • Tra gli svantaggi c’è che il PIR è uninominale, se ne può sottoscrivere solo uno a persona, minore compreso, e data la novità del prodotto non c’è ancora un track record per misurare i rendimenti.

IL FONDO PENSIONE PER EDUCARE ALLA PREVIDENZA

Può sembrare una scelta fuori tempo quella di sottoscrivere un fondo pensione per un neonato, in realtà coniuga una logica previdenziale di lungo periodo con l’educazione alla previdenza integrativa che, dopo l’avvio delle nuove regole sulle pensioni è sempre più importante.

Basta pensare a quanto occorre risparmiare per assicurarsi la pensione per capire come il fondo pensione oggi sia un’altra via percorribile per pensare al futuro dei figli.

  • Tra i vantaggi c’è l’accantonamento di un capitale che avrà un tempo maggiore per generare rendimento, e una deduzione fiscale dei premi versati fino a un massimo di 5.165 euro annui.
  • La flessibilità dello strumento è garantita dopo otto anni dall’adesione, quando è possibile chiedere un anticipo sul capitale versato per alcune finalità come l’acquisto della prima casa o per gravi motivi di salute (si può chiedere fino al 75% dell’importo versato) e per finanziare gli studi (fino al 30% dell’importo versato).
  • Il fondo pensione consente poi di scegliere tra diverse linee di rischio e di modificare in qualsiasi momento la propria scelta a patto che si sottoscriva una linea con un buon grado di flessibilità. Inoltre è sempre preferibile scegliere di affidare i propri capitali a chi non pretende commissioni onerose o costi di ingresso.

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Note

Le informazioni contenute in questo articolo sono esclusivamente a fini educativi e informativi. Non hanno l’obiettivo, né possono essere considerate un invito o incentivo a comprare o vendere un titolo o uno strumento finanziario. Non possono, inoltre, essere viste come una comunicazione che ha lo scopo di persuadere o incitare il lettore a comprare o vendere i titoli citati. I commenti forniti sono l’opinione dell’autore e non devono essere considerati delle raccomandazioni personalizzate. Le informazioni contenute nell’articolo non devono essere utilizzate come la sola fonte per prendere decisioni di investimento.

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