Negli stessi giorni in cui Akio Toyoda, presidente della Toyota, dichiarava che le auto elettriche non domineranno mai il mercato dell’auto, l’azienda giapponese investiva 1,3 miliardi in Kentucky per cominciare a produrre auto elettriche per il mercato americano a partire dal 2025. Questo è solo l’ultimo esempio che evidenzia come la transizione verso una mobilità sostenibile proceda tra contraddizioni e grandi slanci.

Da una parte ci sono le vendite delle auto elettriche che continuano a crescere, dall’altra ci sono le case automobilistiche che rivedono i loro piani di sviluppo.

Apple dopo 10 anni esce dall’auto elettrica

Un addio all’auto elettrica che ha fatto rumore è stato quello di Apple. La società americana ha detto addio al suo progetto automotive dopo 10 anni di sperimentazione. Infatti non sono arrivati mai a un vero annuncio di un progetto chiaro. Secondo i calcoli di Bloomberg, Apple aveva 2.000 dipendenti che lavoravano al progetto auto, alcuni dei quali sono stati riassegnati per lavorare sull’intelligenza artificiale generativa, la nuova priorità per Apple.

L’industria automobilistica si era preparata all’ingresso di Apple come un pianeta che osserva un meteorite in avvicinamento. Non stupisce che Elon Musk, fondatore di Tesla, l’imprenditore che più di tutti sul pianeta crede nell’auto elettrica abbia salutato l’addio di Apple con un post su X ironico. Un saluto quasi beffardo accompagnato da un emoji che saluta e da una sigaretta. La scelta di Apple è arrivata proprio nel momento di un raffreddamento del mercato dei veicoli elettrici.

La crescita delle vendite ha perso slancio negli ultimi mesi dopo che i prezzi elevati e la mancanza di infrastrutture di ricarica hanno scoraggiato gli acquirenti tradizionali dal passare ai veicoli completamente elettrici. E anche colossi dell’auto come General Motors e Ford si stanno concentrando sulla produzione di veicoli ibridi e meno sugli elettrici. E le case automobilistiche a livello globale stanno tagliando i prezzi delle elettriche a batteria, gli obiettivi di produzione e le previsioni di profitto per fare fronte alla concorrenza cinese.

La transizione del mercato dell’auto

  • Il trend delle vendite in crescita. Nell’ultimo rapporto annuale Global Electric Vehicle Outlook, l’Agenzia internazionale per l’energia (Aie) emerge che il trend delle vendite sia in crescita a livello globale. A fine 2023 le elettriche dovrebbero crescere a 14 milioni (+35% rispetto al 2022 con oltre 10 milioni di veicoli venduti).
  • Cina, Europa e Usa i mercati di riferimento. Finora la maggioranza delle vendite di auto elettriche si è concentrata su tre mercati: Cina con il 60% delle vendite globali, Europa con il 15% e Stati Uniti con il 55%. Tra i Paesi che stanno crescendo più velocemente ci sono Thailandia, India e Indonesia.
  • Il 2024 sarà un altro anno record? Secondo dati Bloomberg, le vendite globali di veicoli elettrici a batteria e ibride plug-in aumenteranno del 21% nel 2024, raggiungendo i 16,7 milioni, di cui il 70% completamente elettrici. Ma i grandi marchi del Vecchio Continente e degli Usa non festeggiano e frenano gli investimenti.
  • Senza incentivi l’Europa si ferma. I primi segnali di inversione di tendenza nelle vendite arrivano dall’Europa. In Germania, che è anche il mercato europeo più grande, a gennaio 2024 le vendite sono crollate del 54,9% dopo la fine del programma degli incentivi governativi. In crisi anche gli ibridi plug-in (-19,6% a gennaio 2024) mentre risalgono le auto diesel (+9,5%), benzina (+9,1%) e Gpl (+43,9%). In Italia nel 2024 dovrebbero essere disponibili 930 milioni di euro per dare una spinta al mercato.
  • Il calo immatricolazioni frena le batterie. Le aziende costruttrici che in Europa hanno puntato sulla produzione di batterie elettriche stanno rivedendo i loro piani. Ampere, la divisone elettrica di Renault, non si quoterà più in Borsa come era atteso. Anche Volkswagen sta pensando di posticipare la quotazione di PowerCo, l’azienda che produce batterie. Il motivo? Il mercato non sta crescendo come era atteso.
  • Il nodo dei costi di produzione. Le case automobilistiche occidentali fanno a gara per ridurre i costi di produzione dei veicoli elettrici prima che la Cina aumenti ulteriormente il suo vantaggio. Il prezzo medio di un’auto elettrica disponibile in Cina è quasi la metà rispetto ad Europa e Stati Uniti: 31.165 euro contro gli oltre i 60 mila in Europa e i 70 mila negli Usa.

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Note

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Autore

Roberta Caffaratti

Roberta Caffaratti

Competenze:
Giornalista segue da oltre 20 anni le dinamiche del mercato del risparmio gestito, della consulenza finanziaria e dei protagonisti del mondo degli investimenti. Per Online SIM scrive di scenari e storie di mercato, megatrend e idee di investimento, educazione finanziaria.

Esperienza:
É stata caporedattore di Bloomberg Investimenti e poi vicecaporedattore di Panorama Economy (Gruppo Mondadori).
Nel 2015, dopo la lunga carriera nella carta stampata economica, è passata alla comunicazione come responsabile delle attività di editoria aziendale e di content marketing di Lob Pr+Content occupandosi di progetti editoriali in diversi settori (risparmio, finanza, assicurazioni).
Dal 2015 cura la redazione dei contenuti del Blog di Online SIM, che oggi conta oltre 1200 articoli.

Formazione:
Ha una laurea in lingue e letterature straniere e una specializzazione in giornalismo.

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