Il sistema previdenziale italiano è sostenibile? Quali sono le prospettive per i prossimi anni? Scopri quali sono le problematiche e le soluzioni.

Come funziona il sistema previdenziale italiano

Il sistema previdenziale italiano è diviso in tre pilastri: previdenza pubblica, previdenza complementare collettiva e previdenza complementare individuale.

In particolare:

  • Previdenza pubblica. Si tratta del primo pilastro a cui è obbligatorio iscriversi. Fa capo all’Istituto Nazionale della Previdenza Sociale (INPS) per i lavoratori dipendenti (pubblici e privati) gli autonomi e collaboratori. Ci sono poi delle Casse professionali che gestiscono il primo pilastro di liberi professionisti, per esempio, la Cassa Nazionale del Notariato (CNN) e la Cassa Forense o Cassa Nazionale di Previdenza e Assistenza Forense (CNPAF). Il sistema funziona a ripartizione: il lavoratore versa i contributi e acquisisce il diritto a conseguire la pensione.
  • Previdenza complementare. Si tratta del secondo e terzo pilastro. La previdenza complementare è nata in Italia per legge con il Decreto legislativo n. 252/2005 che ha creato un sistema di fondi pensione e assicurazioni private collettive o individuale. Questi due pilatri sono volontari e non sostituiscono la previdenza obbligatoria. Lo scopo è fornire prestazioni previdenziali aggiuntive all’assegno pubblico. Il sistema è a capitalizzazione, il lavoratore versa nel fondo pensione che a sua volta investe nei mercati finanziari alla ricerca di rendimento. Nel momento in cui si raggiunge l’età pensionabile verrà erogata una pensione integrativa.

Le prospettive future della pensione in Italia

La sostenibilità del sistema previdenziale italiano dipende dalla sostenibilità del sistema Italia e quindi dal debito pubblico e dal suo rapporto con il Prodotto interno lordo (PIL) annuale. Secondo il Decimo Rapporto sul Bilancio del Sistema Previdenziale italiano a cura di Itinerari Previdenziali, il sistema pensioni Italia è sostenibile almeno fino al 2035, anno in cui andranno in pensione i nati tra il 1959 e il 1967.

L’equilibrio però è molto fragile. Secondo Itinerari previdenziali, il sistema può non essere più sostenibile nel lungo termine se non ci saranno azioni politiche che vadano in più direzioni.

In particolare:

  • Alzare l’età pensionistica. Oggi in Italia ha una delle età pensionistiche tra le più basse d’Europa (circa 63 anni l’età effettiva in Italia contro i 65 della media europea) nonostante un’aspettativa di vita tra le più elevate a livello mondiale (84 anni, secondo dati Istat);
  • Valorizzare il lavoro delle risorse senior. Andare in pensione più tardi significa restare al lavoro più a lungo. Occorrono delle misure che valorizzino l’invecchiamento attivo dei lavoratori;
  • Investire su salute e benessere. Una popolazione più anziana ha bisogno di politiche attive di sanità che guardino alla prevenzione per progettare una vecchiaia in buona salute;
  • Politiche attive del lavoro. La formazione professionale per risorse junior e senior deve diventare una costante del mercato del lavoro e accompagnare tutti nel corso della propria carriera.

Perché aprire un fondo pensione è importante

Mantenere il tenore di vita e assicurarsi una vecchiaia serena è l’obiettivo primario ed è una necessità se si fa un confronto tra il proprio stipendio e la pensione attesa.

Vediamo perché e quali sono i vantaggi di un fondo pensione:

  • Aumentare l’assegno pensionistico. Con il sistema contributivo in vigore dal 1996 se si versano 40 anni di contributi in media si arriva a prendere il 65% dell’ultima busta paga, mentre con 30 anni di contributi in media la pensione arriva al massimo al 48% dell’ultimo stipendio. Chi sottoscrive un fondo pensione può avere una rendita aggiuntiva al termine della vita lavorativa per colmare il gap.
  • Fisco favorevole. Tutti i versamenti sono deducibili per un importo massimo annuo di 5.164,57 euro. Per arrivare a questi importo si devono sommare i versamenti volontari del sottoscrittore più quelli del datore di lavoro. Non rientrano in questo calcolo i versamenti derivanti dal Trattamento di Fine Rapporto (TFR).
  • Meglio del TFR. Nel momento in cui si riscuote il fondo pensione, oltre alla tassazione sui rendimenti, ci sono da pagare le tasse sulla parte di contribuiti sui cui si è beneficiato dei vantaggi fiscali, e sull’eventuale TFR. Le tasse vanno da un massimo del 15% a un minimo del 9%. L’aliquota dipende da quanto tempo si è investito nel fondo: fino a 15 anni di permanenza la tassazione è al 15%; mentre da 15 anni in avanti ogni anno aggiuntivo viene scontato uno 0,3% fino a raggiungere il 9%. La tassazione del TFR lasciato in azienda tiene conto dell’aliquota media Irpef degli ultimi 5 anni prima della pensione e va da un minimo del 23% fino a un massimo del 43%.
  • Esenzione dal bollo. Per tutti gli investimenti si paga un’imposta di bollo annua dello 0,2%. Questa imposta non c’è sui fondi pensione. Si tratta di un risparmio significativo se si considera che il fondo pensione è un investimento di lungo termine. Per esempio, se si tiene un fondo pensione per 20 anni il risparmio sull’imposta di bollo è del 4%.

IDEE DI INVESTIMENTO

Il fondo pensione è il prodotto ideale per una corretta pianificazione previdenziale. Tra i vantaggi del fondo pensione ci sono: una tassazione favorevole con diverse opzioni di deducibilità fiscale e una gestione flessibile del riscatto delle somme versate.

Online SIM offre ai suoi clienti la possibilità di investire nella previdenza integrativa con fondi pensione aperti. 

Tra i prodotti ci sono:

  • Arca previdenza. Fondo gestito da Arca SGR che investe sui mercati finanziari con differenti profili ed è articolato in 4 comparti di investimento, differenziati per grado di rischio dal più dinamico al più prudente, e in un comparto garantito.
  • Seconda Pensione. Il fondo gestito da Amundi SGR che consente di costruire nel tempo un trattamento pensionistico complementare al sistema obbligatorio investendo i contributi versati nelle differenti possibilità offerte dal fondo pensione. Il fondo è articolato in 5 comparti di investimento, differenziati per grado di rischio dal più dinamico al più prudente, e in un comparto garantito.
  • Anima Arti & MestieriÈ un fondo aperto gestito da Anima SGR a contribuzione differita. Il fondo offre la possibilità di scegliere tra 5 comparti, di cui un comparto garantito. Questi con una composizione di investimento azionaria/obbligazionaria differente a seconda delle esigenze.

Aprire un fondo pensione consente di avere una rendita privata, ma come scegliere il migliore? Per evitare di sbagliare scopri come scegliere il fondo più adatto.

Note

Le informazioni contenute in questo articolo sono esclusivamente a fini educativi e informativi. Non hanno l’obiettivo, né possono essere considerate un invito o incentivo a comprare o vendere un titolo o uno strumento finanziario. Non possono, inoltre, essere viste come una comunicazione che ha lo scopo di persuadere o incitare il lettore a comprare o vendere i titoli citati. I commenti forniti sono l’opinione dell’autore e non devono essere considerati delle raccomandazioni personalizzate. Le informazioni contenute nell’articolo non devono essere utilizzate come la sola fonte per prendere decisioni di investimento.

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