La finanza sostenibile è un tema chiave nell’ambito degli investimenti, rafforzatosi nel 2020: ecco quali sono le prospettive di crescita per il 2024.

Ecco quali sono le prospettive di crescita per il 2024:

Finanza sostenibile: cos’è e definizione

La finanza sostenibile si riferisce al processo che tiene conto di considerazioni ambientali, sociali e di governance (ESG) quando si prendono decisioni di investimento nel settore finanziario, portando a fare scelte di investimento a lungo termine in attività e progetti economici sostenibili.

  • Le considerazioni ambientali (E) possono fare riferimento alla mitigazione e all’adattamento ai cambiamenti climatici, nonché all’ambiente in senso più ampio, come la conservazione della biodiversità, la prevenzione dell’inquinamento e l’economia circolare.
  • Le considerazioni sociali (S) possono riferirsi a questioni di disuguaglianza, inclusività, rapporti di lavoro, investimenti nel capitale umano e nelle comunità, nonché questioni relative ai diritti umani.
  • La governance (G) delle istituzioni pubbliche e private, comprese le strutture gestionali, i rapporti con i dipendenti e la remunerazione dei dirigenti, gioca un ruolo fondamentale nel garantire l’inclusione di considerazioni sociali e ambientali nel processo decisionale.

La strategia europea di finanza sostenibile

Nel contesto politico dell’Unione Europea, la finanza sostenibile è intesa come finanziamento per sostenere la crescita economica. Riducendo così le pressioni sull’ambiente e tenendo conto degli aspetti sociali e di governance. La finanza sostenibile comprende anche la trasparenza sui rischi legati ai fattori ESG che possono avere un impatto sul sistema finanziario e la mitigazione di tali rischi attraverso la governance appropriata degli attori finanziari e aziendali.

La strategia europea di finanza sostenibile per il 2021 mira a sostenere la realizzazione degli obiettivi del Green Deal europeo incanalando gli investimenti privati nella transizione verso un’economia climaticamente neutra, resiliente al clima, efficiente sotto il profilo delle risorse e giusta, come complemento degli investimenti statali.

L’Unione Europea sostiene con forza la transizione verso un’economia a basse emissioni di carbonio, più efficiente sotto il profilo delle risorse e sostenibile. E’ stata anche in prima linea negli sforzi per costruire un sistema finanziario che supporti la crescita sostenibile.

Le tappe principali della strategia UE di finanza sostenibile

  • Nel 2015 sono stati conclusi importanti accordi internazionali con l’adozione dell’Agenda 2030 delle Nazioni Unite e degli obiettivi di sviluppo sostenibile e l’accordo di Parigi sul clima. L’accordo sul clima di Parigi, in particolare, include l’impegno ad allineare i flussi finanziari con un percorso verso uno sviluppo a basse emissioni di carbonio e resiliente al clima.
  • A dicembre 2019 la Commissione europea ha presentato il Green Deal europeo, una strategia di crescita che mira a fare dell’Europa il primo continente climaticamente neutro entro il 2050.
  • Il Green Deal europeo richiama e fa riferimento alla Tassonomia che l’UE ha lanciato nel 2019 e che dovrebbe servire come base per il futuro marchio di qualità ecologica unico attribuito ai prodotti finanziari, e fa inoltre riferimento anche allo standard EU Green Bond e ai parametri climatici che svolgono un ruolo cruciale nel guidare gli investimenti sostenibili.
  • A gennaio 2020, nel contesto del Green Deal, la Commissione europea ha presentato un piano di investimenti articolato che mobiliterà almeno 1.000 miliardi di euro di investimenti sostenibili nel prossimo decennio. Questo faciliterà gli investimenti pubblici e privati ​​necessari per la transizione verso un’economia climaticamente neutra, verde, competitiva ed inclusiva.
  • Per il raggiungimento degli attuali obiettivi climatici ed energetici entro 2030 servirebbero già investimenti aggiuntivi di circa 260 miliardi di euro all’anno nei prossimi nove anni. L’UE sta cercando di attrarre gli investimenti necessari con il Fondo europeo per gli investimenti strategici (EFSI) e altre iniziative. Tuttavia, la portata della sfida degli investimenti va oltre la capacità del solo settore pubblico. Il settore finanziario ha un ruolo chiave da svolgere nel raggiungimento di questi obiettivi.
  • A marzo 2021 entra in vigore il Regolamento sulla informativa sulla finanza sostenibile (SFDR) che punta a rendere ancora più esplicito il profilo di sostenibilità dei fondi. In questo modo per chi investe sarà più semplice confrontare i fondi che dichiarano di investire secondo criteri ESG, grazie all’utilizzo di una serie di metriche predefinite che misurano le caratteristiche ambientali, sociali e di governance utilizzate dai gestori nel processo di investimento.
  • Dicembre 2021 diventa operativo il primo blocco di criteri di Tassonomia europea sulla finanza sostenibile che serve come base per il marchio di qualità da attribuire ai prodotti.
  • Agosto 2022 c’è un’aggiunta alla Tassonomia europea: entrano gas e nucleare che sono stati inseriti nell’elenco delle attività economiche considerate sostenibili. Il processo di inserimento ha innescato un dibattito acceso, tra tecnici, europarlamentari e società civile.
  • Giugno 2023 entra in vigore il regolamento dell’UE sulle catene di approvvigionamento a deforestazione zero, un elemento fondamentale nella lotta contro i cambiamenti climatici e la perdita di biodiversità.

Il Green Deal europeo ha messo in moto un movimento globale di conversione verde dell’economia e la pandemia da Covid-19 ha dato un’ulteriore spinta in questa direzione.

I punti chiave del Green Deal europeo

  • Accelerare la decarbonizzazione in Europa con investimenti per 1.800 miliardi di euro nei prossimi sette anni, di cui 550 miliardi di euro finanzieranno progetti legati al clima. I settori favoriti da questo processo sono: energie rinnovabili, trasporti green, edilizia e idrogeno.
  • Spingere l’utilizzo di idrogeno per dare una spinta all’energia pulita. A luglio 2020 l’UE ha varato la Strategia per l’idrogeno per un’Europa climaticamente neutra, che dovrebbe accelerare il calo dei costi dell’idrogeno verde a livello globale.
  • Introdurre nel 2021 una nuova tassa sulla plastica in Europa che favorirà le aziende che cercano alternative e soluzioni di riciclaggio.
  • Spingere la creazione di posti di lavoro verdi. L’UE prevede che si possano creare almeno un milione di nuovi occupati anche grazie alla riconversione dei lavoratori dei settori inquinanti.

Investimenti sostenibili 4.0

La marcia verso un’economia sostenibile dipende in larga parte dalle imprese. Per questo il Governo italiano ha deciso di incentivare le Piccole e media imprese (Pmi) che costituiscono il tessuto economico del Paese con un programma ad hoc: investimenti sostenibili 4.0.

Vediamo cos’è e cosa prevede:

  • Agevolazioni fiscali per chi investe. Nato in seguito al Covid-19 e finanziato con i fondi del Piano Nazionale di Ripresa e Resilienza (PNNR), Investimenti sostenibili 4.0 è un piano di incentivi previsto dall’Agenzia nazionale per lo sviluppo del Ministero dell’Economia (Invitalia). Prevede agevolazioni per le Pmi che investono in progetti ad alto contenuto tecnologico, innovativo e sostenibile.
  • I settori su cui investire. Le Pmi hanno la possibilità di investire in un gran numero di progetti sostenibili che riguardano diversi ambiti. Per esempio, l’efficienza energetica, l’economia circolare, il miglioramento dei macchinari, le nuove tecnologie. Per accedere alle agevolazioni le aziende devono avere la sede in Italia. Per ogni Regione ci sono dei tetti di spesa differenti. Alle agevolazioni si accede per bando consultando il sito di Invitalia.

Come investire sostenibile nel 2024

Gli investimenti sostenibili sono strettamente collegati ai criteri ESG (Environmental, Social, Governance) che in tre lettere racchiudono le tre dimensioni della sostenibilità. Su queste dimensioni gli investitori istituzionali, come società di gestione e assicurazioni, stanno lavorando da tempo per comprendere meglio il potenziale impatto finanziario delle problematiche ambientali sulle società che inseriscono nei loro portafogli.

La strada per investire come ESG comanda è costruire portafogli di investimento di fondi comuni che tengano conto dei rischi collegati ai tanti temi che sono sintetizzati in ogni lettera.

La lettera “E”: il rischio ambientale del Pianeta

In particolare:

  • Contenere il rischio collegato a rifiuti e inquinamento;
  • Trovare soluzioni per evitare l’esaurimento delle risorse naturali;
  • Preservare la biodiversità attraverso tecniche agricole innovative che contengano lo sfruttamento del suolo;
  • Contenere le emissioni di gas serra attraverso la decarbonizzazione dei portafogli, la lotta alla deforestazione e la riduzione di CO2 nell’atmosfera.

La lettera “E” della sigla richiede una grande attenzione da parte gestori di fondi verso il rispetto delle regole in settori come i cambiamenti climatici, l’efficienza energetica, il riciclo delle materie e i rischi ambientali nell’aria, nell’acqua e nel suolo. La preservazione della terra è un megatrend che sta guidando molti cambiamenti: da una produzione alimentare più sostenibile a sistemi energetici più puliti, ai veicoli ibridi ed elettrici.

IDEE DI INVESTIMENTO

  1. Per un’ottima diversificazione dell’investimento è possibile anche non puntare su un unico fondo tematico legato al clima ma costruire un portafoglio che abbia come obiettivo il megatrend legato alla preservazione della Terra attraverso tanti prodotti diversi. Online Sim dà questa possibilità attraverso il portafoglio modello sul cambiamento climatico che ha un rendimento annualizzato del 7,35% (dati aggiornati a gennaio 2024) ed è costruito in collaborazione con Main Street Partners, boutique finanziaria inglese specializzata in ESG.
  2. Per investire in un unico prodotto del risparmio gestito che sia rispettoso dell’ambiente, ci sono tanti fondi tematici specializzati (Categoria Morningstar Azionari Settore Ecologia).

I migliori tre fondi di investimento

  • Pictet – Global Environmental Opportunities – R EUR investe in azioni preferibilmente quotate sui mercati internazionali e in qualsiasi altro titolo legato ad azioni emesse da società operanti su tutta la catena del valore ecologico. Predilige società operanti in servizi, infrastrutture, tecnologie e risorse legate alla sostenibilità ecologica. Partito nel 2010, rende il 12% a cinque anni (dati Morningstar aggiornati a gennaio 2024). Beni industriali e tecnologia sono i primi settori in portafoglio. Il 67% è investito in America.
  • Schroder Global Climate Change Equity Classe A USD ha un rendimento del 10,12% a cinque anni (dati Morningstar aggiornati a gennaio 2024). Lanciato nel 2007, il fondo investe in società che beneficeranno degli sforzi volti a contenere o limitare l’effetto delle variazioni climatiche globali. Il primo settore in portafoglio sono i beni industriali (39,4%). Gli Stati Uniti (42%) sono il Paese più pesante.
  • Amundi Funds Global Ecology Esg Classe E2 Eur Acc investe a livello globale su  titoli azionari che offrono prodotti o tecnologie che promuovono un ambiente più sano e pulito o sono attente alle problematiche ecologiche (controllo dell’inquinamento ambientale, energia alternativa, riciclaggio, trattamento delle acque reflue e biotecnologie). Partito nel 2007, rende il 9,8% a cinque anni (dati Morningstar aggiornati a gennaio 2024). Beni industriali e tecnologia sono i primi settori in portafoglio. Il 49% è investito in America

La lettera “S”: per contenere il rischio sociale

In particolare:

  • le società devono essere gestite a beneficio del più vasto pubblico di stakeholder e non solo degli azionisti, inclusi dipendenti, clienti, fornitori e governi;
  • le aziende che non riescono a considerare le loro responsabilità più ampie devono affrontare significativo danno reputazionale a breve termine e ciò potrebbe influire sulla loro performance finanziaria a lungo termine;
  • le disuguaglianze preesistenti sono state aggravate dagli effetti dei lockdown causati dal Coronavirus rendendo più vulnerabili le popolazioni a basso reddito. Andando avanti, la crisi aggraverà ulteriormente le disparità causando su larga scala;
  • la disoccupazione è la principale fonte di disuguaglianza e influisce negativamente sulla crescita del Prodotto interni lordo (PIL). Post pandemia, i governi e le aziende dovranno valutare orientare le loro azioni per promuovere una distribuzione più equa di reddito e ricchezza;
  • un sistema sanitario resiliente in grado di affrontare pandemie croniche, come il diabete e l’obesità. Il costo in termini umani ed economici di queste patologie è enorme ed in costante aumento.

Secondo l’analisi di Robeco, è senza dubbio cambiamento sociodemografico il tema sociale che guida il megatrend. Questo trend ha il vantaggio di essere più prevedibile e lo svantaggio di avere un andamento lento. Per questo gli effetti sul portafoglio di questo tema sono visibili nel lunghissimo periodo. I temi in primo piano sono: l’invecchiamento demografico, l’impatto dell’intelligenza artificiale sul lavoro e l’ascesa della classe media nei Paesi emergenti.

IDEE DI INVESTIMENTO

Ci sono fondi tematici specializzati che investono in maniera globale sul trend sociodemografico. I migliori tre sono:

  • Fidelity Global Demographic fund è un fondo azionario internazionale che rende il 6,65% a cinque anni (dati Morningstar aggiornati a gennaio 2024). Partito nel 2012, investe sui settori salute, beni di consumo e sugli effetti dell’aumento dell’aspettativa di vita delle popolazioni che invecchiano, oltre che della creazione di ricchezza nei mercati emergenti. Tecnologia e salute sono i settori più pesanti in portafoglio e il mercato americano vale il 51% dell’asset allocation.
  • AXA World Funds – Framlington Longevity Economy A Capitalisation EUR è un fondo azionario internazionale che rende il 4,91% a cinque anni (dati Morningstar aggiornati a gennaio 2024). Il portafoglio di questo fondo azionario internazionale è concentrato sul settore salute che pesa il 49% sul totale dell’asset allocation e sul mercato americano (67%).
  • Lo Funds Golden Age Eur Classe R è un fondo azionario internazionale che rende il 2,42% a cinque anni (dati Morningstar aggiornati a gennaio 2024). Partito nel 2010, il fondo investe in società redditizie e liquide i cui ricavi sono in gran parte generati dalla cura per le persone di 55 anni o più. È focalizzato sui settori della salute ma con una ripartizione flessibile tra i settori, sotto-settori e aree geografiche. Il 53% è investito sul mercato americano.

La lettera “G”: il rischio governance

In particolare:

  • i fattori di governance racchiudono il complesso delle strutture, delle regole e delle strategie che presiedono alla guida di un’azienda o di uno Stato: strategia fiscale, remunerazione dei dirigenti, donazioni e pressioni politiche, corruzione, diversità e struttura di governo aziendale e statale, gender gap;
  • la governance si riferisce a una serie di regole o principi che definiscono diritti, responsabilità e aspettative tra le diverse parti interessate nella governance delle società;
  • un sistema di governo societario ben definito può essere utilizzato per bilanciare o allineare gli interessi tra le parti interessate e può fungere da strumento per supportare la strategia a lungo termine di un’azienda;
  • la governance può anche riferirsi a standard di governo delle nazioni che puntino a diminuire le disuguaglianze.

Le storie più forti in questo momento sono l’uguaglianza di genere o diversità di genere e la lotta alla povertà economica e culturale. Secondo l’analisi di Francesca Giubergia, presidente di Online Sim, l’uguaglianza di genere o diversità di genere, la cosiddetta She economy, influisce direttamente sullo sviluppo delle economie e della società e ha un impatto sulla crescita, la competitività e la disponibilità futura delle economie e delle imprese in tutto il mondo. Per esempio, un’analisi del Peterson Institute for International Economics (PIIE) dice che se aumentiamo da zero al 30% la presenza di donne in posizioni di leadership, normalmente ci sarà un aumento del 15% degli utili delle imprese.

IDEE DI INVESTIMENTO

  1. Per investire a 360 gradi sulla She economy e in particolare sulla valorizzazione delle figure femminili nell’ambiente aziendale, Online Sim ha costruito un portafoglio modello che punta sull’uguaglianza di genere (6,34% il rendimento annualizzato, dati aggiornati a gennaio 2024) costruito in collaborazione con Main Street Partners, boutique finanziaria inglese specializzata in ESG. I fondi selezionati possono essere tematici con un preciso obiettivo di investire nella parità di genere, oppure su fondi generalisti che investono in aziende ben posizionate su alcune metriche legate al tema (per esempio, percentuale di donne in cda, percentuale di donne nel top management, la soddisfazione degli impiegati). Queste metriche vengono ricalcolate periodicamente e comunicate all’investitore in modo da dargli il senso di un investimento tangibile con degli obiettivi chiari e trasparenti.
  2. La scelta dei fondi tematici che puntano specificatamente sulla gender diversity e gender gap è molto limitata. Ci sono solo due prodotti venduti in Italia con una storia molto recente: Nordea 1 – Global Gender Diversity Fund, un azionario internazionale partito nel 2019 che a tre anni rende il 9,96% secondo dati Morningstar; e RobecoSAM Global Gender Equality Impact Equities D EUR partito a ottobre 2020 in Italia ma ha una storia di gestione più lunga perché ha subito un cambio di denominazione e rende a cinque anni l’8,95% (dati Morningstar aggiornati a gennaio 2024).

Scopri anche i fondi ESG disponibili sulla piattaforma di Online SIM.

Note

Le informazioni contenute in questo articolo sono esclusivamente a fini educativi e informativi. Non hanno l’obiettivo, né possono essere considerate un invito o incentivo a comprare o vendere un titolo o uno strumento finanziario. Non possono, inoltre, essere viste come una comunicazione che ha lo scopo di persuadere o incitare il lettore a comprare o vendere i titoli citati. I commenti forniti sono l’opinione dell’autore e non devono essere considerati delle raccomandazioni personalizzate. Le informazioni contenute nell’articolo non devono essere utilizzate come la sola fonte per prendere decisioni di investimento.

*Articolo pubblicato nel 2021 e sottoposto a successivi aggiornamenti 

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